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Cronaca
Riciclaggio e scasso: due gli arresti della Polizia di Stato
Tempestiva l'azione delle forze dell'ordine, che hanno accerchiato i fuggitivi
Andria - martedì 31 gennaio 2017
11.12
La mattina, durante le attività volte a contrastare il furto ed il riciclaggio delle autovetture rubate, gli agenti del Commissariato di PS di Andria hanno arrestato due uomini colti nella flagranza di reati di riciclaggio di autovettura, danneggiamento e detenzione di arnesi atto allo scasso.
In particolare, grazie ad alcuni rilevamenti satellitari del veicolo rubato, gli operatori hanno eseguito pattugliamenti delle aree rurali ove solitamente avviene l'attività di "cannibalizzazione" di vetture, scorgendo una Nissan Qashqai parzialmente smontata.
Il dettaglio non sfuggiva agli agenti che, presupponendo che i malfattori fossero ancora sul posto data la presenza del bottino, chiedevano rinforzi procedendo lentamente ad un'attività di cinturazione dell'area d'interesse.
Infatti, man mano che i poliziotti si avvicinavano al sito, udivano distintamente gli "addetti ai lavori" che, con apposite attrezzature, smontavano l'autovettura in questione, trafugata nottetempo praticamente nuova, avendo percorso soli 100 km.
Alla vista degli agenti, i giovani hanno tentato la fuga approfittando delle impervie zone di campagna ove si trovavano, ma l'accerchiamento in atto ha impedito loro di allontanarsi, tanto che sono stati immediatamente bloccati e tratti in arresto.
Sul sito veniva letteralmente rinvenuta anche una piccola "officina portatile", opportunamente sequestrata.
Da ulteriori approfondimenti è altresì emerso che il 33enne era peraltro sottoposto al regime degli arresti domiciliari con autorizzazione ad allontanarsi dall'abitazione per recarsi ad accompagnare i figli a scuola;il giovane, contravvenendo a quanto disposto, aveva evidentemente deciso di dedicarsi ad attività maggiormente lucrative.
Su tali premesse, i due pregiudicati sono stati tratti in arresto ed accompagnati presso il carcere di Trani, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani.
In particolare, grazie ad alcuni rilevamenti satellitari del veicolo rubato, gli operatori hanno eseguito pattugliamenti delle aree rurali ove solitamente avviene l'attività di "cannibalizzazione" di vetture, scorgendo una Nissan Qashqai parzialmente smontata.
Il dettaglio non sfuggiva agli agenti che, presupponendo che i malfattori fossero ancora sul posto data la presenza del bottino, chiedevano rinforzi procedendo lentamente ad un'attività di cinturazione dell'area d'interesse.
Infatti, man mano che i poliziotti si avvicinavano al sito, udivano distintamente gli "addetti ai lavori" che, con apposite attrezzature, smontavano l'autovettura in questione, trafugata nottetempo praticamente nuova, avendo percorso soli 100 km.
Alla vista degli agenti, i giovani hanno tentato la fuga approfittando delle impervie zone di campagna ove si trovavano, ma l'accerchiamento in atto ha impedito loro di allontanarsi, tanto che sono stati immediatamente bloccati e tratti in arresto.
Sul sito veniva letteralmente rinvenuta anche una piccola "officina portatile", opportunamente sequestrata.
Da ulteriori approfondimenti è altresì emerso che il 33enne era peraltro sottoposto al regime degli arresti domiciliari con autorizzazione ad allontanarsi dall'abitazione per recarsi ad accompagnare i figli a scuola;il giovane, contravvenendo a quanto disposto, aveva evidentemente deciso di dedicarsi ad attività maggiormente lucrative.
Su tali premesse, i due pregiudicati sono stati tratti in arresto ed accompagnati presso il carcere di Trani, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani.