
Cronaca
Quartiere Croci-Camaggio: blasfemia su una statua
La denuncia è di don Riccardo Agresti
Andria - lunedì 5 settembre 2016
L'episodio si è verificato sabato sera e rappresenterebbe solo il culmine del degrado morale a cui, stando a quanto denunciato da don Riccardo Agresti, si assiste quotidianamente nel territorio Croci-Camaggio. «Dalla fotografia potete notare come la statua di Sant'Annibale Maria Di Francia sia stata "conciata". Un paio di occhiali, una collana e, non si vede nella foto, anche un cappello. Chi è stato? Con un po' di buona volontà si può riuscire a scoprire» scrive don Riccardo, e con lui tutti i parrocchiani del quartiere.
«Il fatto è inquietante perchè il rispetto verso le persone, le cose ed i simboli non è cultura sempre percepibile in chi vuole abitare la strada, la piazza e il territorio. Riteniamo che non bisogna prendere alla leggera le cose serie e soprattutto ciò che rappresenta una statua nel territorio e la sensibilità di fede che lega una comunità. E' necessario dialogare tra le istituzioni e le agenzie presenti sul territorio. L'assenza di autorità e di autorevolezza porta necessariamente ad uno scadimento di rispetto dei luoghi e dei simboli. Chi è preposto alla vigilanza e alla tutela del territorio? L'episodio incriminato è solo il culmine di innumerevoli segni di inciviltà che si verificano quotidianamente nel quartiere. Si legge nella gente la rassegnazione perché c'è tanto degrado, spaccio e uso di alcool con tanta naturalezza».
Don Riccardo ricorda anche che spesso la parrocchia è intervenuta per far comprendere ai ragazzi e ai giovani, che bisogna abitare il territorio e non distruggere tutto ciò che con sacrifici la comunità ha costruito per migliorare la qualità della vita nella nostra periferia. «Noi non ci rassegniamo, ma da soli non si va da nessuna parte. Chiediamo che le Istituzioni (Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali, Vigili Urbani, Polizia e Carabinieri e Agenzie educative del territorio) pongano all'ordine del giorno la convocazione di un convegno tematizzato per intraprendere iniziative tali da far nascere una mentalità di rispetto e sana convivenza nel territorio».
«Il fatto è inquietante perchè il rispetto verso le persone, le cose ed i simboli non è cultura sempre percepibile in chi vuole abitare la strada, la piazza e il territorio. Riteniamo che non bisogna prendere alla leggera le cose serie e soprattutto ciò che rappresenta una statua nel territorio e la sensibilità di fede che lega una comunità. E' necessario dialogare tra le istituzioni e le agenzie presenti sul territorio. L'assenza di autorità e di autorevolezza porta necessariamente ad uno scadimento di rispetto dei luoghi e dei simboli. Chi è preposto alla vigilanza e alla tutela del territorio? L'episodio incriminato è solo il culmine di innumerevoli segni di inciviltà che si verificano quotidianamente nel quartiere. Si legge nella gente la rassegnazione perché c'è tanto degrado, spaccio e uso di alcool con tanta naturalezza».
Don Riccardo ricorda anche che spesso la parrocchia è intervenuta per far comprendere ai ragazzi e ai giovani, che bisogna abitare il territorio e non distruggere tutto ciò che con sacrifici la comunità ha costruito per migliorare la qualità della vita nella nostra periferia. «Noi non ci rassegniamo, ma da soli non si va da nessuna parte. Chiediamo che le Istituzioni (Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali, Vigili Urbani, Polizia e Carabinieri e Agenzie educative del territorio) pongano all'ordine del giorno la convocazione di un convegno tematizzato per intraprendere iniziative tali da far nascere una mentalità di rispetto e sana convivenza nel territorio».