
Cronaca
Pubblicata la Relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla DIA nel 2024: il focus sulla Bat
L'analisi sui fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso
BAT - mercoledì 28 maggio 2025
10.26 Comunicato Stampa
E' stata pubblicata la Relazione sull'attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel 2024, presentata dal Ministro dell'Interno al Parlamento e relativa all'analisi sui fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso.
Nel documento viene sottolineato come la sesta provincia pugliese costituisce, di fatto, una sorta di cuscinetto tra le province di Bari e di Foggia e questa sua caratteristica si rispecchia anche nei fenomeni di criminalità organizzata che interessano il suo territorio, crocevia strategico non soltanto sul piano economico-produttivo e commerciale ma anche in ambito delinquenziale. Il suo territorio è pertanto una proiezione delle principali consorterie baresi e foggiane, con le quali i sodalizi locali entrano sovente in affari al fine di realizzare specifici progetti delittuosi, in particolare rapine agli autotrasportatori e assalti ai portavalori e ai caveaux. La criminalità organizzata della provincia BAT si è rapidamente evoluta verso modelli criminali più raffinati evidenziando una spiccata vocazione all'attività imprenditoriale ai fini del reinvestimento anche grazie alla capacità di infiltrarsi nell'economia legale, mediante importanti investimenti e condizionando, anche con l'uso della forza, gli apparati pubblici locali. Le consorterie della BAT sono storicamente dedite all'usura e alle estorsioni, alla contraffazione, al contrabbando, allo spaccio e traffico di stupefacenti ed estendono le loro attività ai reati predatori (furti di autovetture, che continuano ad affliggere pesantemente la provincia, furti in abitazione, rapine ai commercianti e alle sale gioco; furti agli ATM perpetrati prevalentemente con l'uso di esplosivi, etc.).
Notevole è l'incidenza dei reati predatori nel settore agricolo, che rappresenta il principale ambito economico dell'entroterra. A tal riguardo, oltre ai numerosi furti di prodotti ortofrutticoli e di mezzi agricoli - molti dei quali non denunciati - si registrano numerosi danneggiamenti e incendi di colture a scopo intimidatorio, verosimilmente per fini estorsivi e connessi a forme di "servizi di protezione", ma anche finalizzati all'acquisizione o gestione delle aziende del settore, in ragione delle possibilità di riciclaggio e per l'ottenimento di finanziamenti pubblici.
L'azione preventiva di contrasto alle infiltrazioni criminali nell'economia legale si è concretizzata, nel periodo in esame, con l'adozione di un'interdittiva antimafia, il 25 luglio 2024, nei confronti di un'impresa attiva nel settore del commercio di carburanti e un provvedimento di prescrizione delle misure amministrative di prevenzione collaborativa ex art. 94 bis D.Lgs. n.159/2011 nei confronti di una società immobiliare, entrambe risultate riconducibili ad un soggetto ritenuto figura storica della criminalità organizzata locale e referente della malavita cerignolana per l'intera valle d'Ofanto. I principali gruppi mafiosi della provincia BAT sono: il clan Cannito-Lattanzio, attivo su Barletta, i clan Pastore, Griner e Pistillo che operano su Andria; il gruppo Corda-Lomolino e il gruppo barese Fiore-Risoli a Trani; il gruppo Amoruso e il clan barese Capriati attestati a Bisceglie, mentre il clan De Rosa-Buonarota e il clan Carbone- Gallone lo sono nel Comune di Trinitapoli. Si segnalano, altresì, ulteriori gruppi criminali sotto costante attenzione info-investigativa, ovvero gli Albanesi detti "i vaccari" con influenza su Barletta, cui vanno ad aggiungersi nel capoluogo altri sodalizi criminali quali il gruppo Lattanzio/Lombardi/Marchisella e il gruppo Straniero-Sarcina, nonché i gruppi criminali Pesce, Lapenna e Capogna. Nella provincia, pur non risultando la presenza stanziale di organizzazioni criminali straniere, sono attestate le interazioni con compagini internazionali in cui spicca il ruolo "predominante" della criminalità organizzata albanese nel settore del narcotraffico, come acclarato nel tempo da numerose indagini, tra le quali alcune condotte dalla DIA920 e confermato più di recente dall'operazione "Blue Shark" eseguita il 25 ottobre 2023 dalla Guardia di Finanza nel territorio pugliese.
Nell'area ofantina è stata registrata la presenza di un bacino di manovalanza criminale, di nazionalità prevalentemente rumena, funzionale ad alimentare il fenomeno della criminalità predatoria del territorio. Dal punto di vista delle sinergie extraregionali, invece, si rileva l'asse con le 'ndrine calabresi. In particolare, nell'ambito dell'operazione "Eureka", sarebbe emersa la presenza in Andria di uno dei maggiori depositi nazionali di droga riferibile alla famiglia Mammoliti (nota anche come i "Fischiante di Bovalino").
I rapporti con la criminalità organizzata campana si sviluppano soprattutto nel settore degli stupefacenti924 e in quello dello smaltimento illecito dei rifiuti.
Il 18 gennaio 2024, a Trani ed Andria la Guardia di finanza, nell'ambito dell'operazione "Cassetto distratto", ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 3 persone indagate per indebita percezione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio nonché per aver distratto i beni di società a loro riconducibili già oggetto di sequestro preventivo e per equivalente eseguito il 26 ottobre 2023 a carico di 5 soggetti e 4 società, a questi riconducibili, nell'ambito di un'indagine che riguardava la creazione di crediti d'imposta fittizi relativi ai cosiddetti "bonus edilizi".
Il 19 marzo 2024, ad Andria a seguito di sentenza della Cassazione è divenuto esecutivo il provvedimento di confisca nei confronti di un pluripregiudicato andriese esponente apicale della malavita locale. Il provvedimento riguarda beni complessivi per un valore di circa 80 milioni.Il 4 aprile 2024, a Canosa di Puglia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un decreto di sequestro anticipato931 nei confronti di un soggetto già condannato alla pena dell'ergastolo perché ritenuto colpevole di tre omicidi commessi con le modalità della cd. "lupara bianca" ed aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento interessa un bene immobile, del valore di oltre 400 mila euro, ubicato nel Comune di Canosa di Puglia.
L'8 giugno 2024, a Bisceglie, i Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 2 pregiudicati ritenuti responsabili del tentato omicidio avvenuto il 25 gennaio 2024 a Trani in danno di un giovane incensurato. Dalle indagini svolte, l'episodio delittuoso sarebbe verosimilmente maturato negli ambienti dello spaccio degli stupefacenti, vicini alla criminalità organizzata.
Il 28 giugno 2024, ad Andria, la Polizia di Stato hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 26 soggetti933, smantellando due distinte associazioni per delinquere, operanti anche fuori provincia, finalizzate al compimento di reati predatori, in particolare furti e ricettazione di autovetture ed estorsioni, mediante il c.d. metodo del "cavallo di ritorno".
Il 1° luglio 2024, in Bisceglie, i Carabinieri, nell'ambito dell'operazione "Recover", hanno eseguito un'ordinanza custodiale nei confronti di 13 indagati accusati di contrabbando di tabacchi lavorati esteri e spaccio di stupefacenti.
Il 4 luglio 2024, in Andria, nell'ambito dell'operazione "Codice 666", i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 2 pregiudicati, contigui al clan Pastore, accusati in concorso tra loro e con altri soggetti non identificati, di tentata estorsione e di sequestro di persona aggravati dal metodo mafioso con riferimento al tentativo di sequestro lampo, avvenuto l'11 novembre 2021, di un imprenditore andriese.
Il 4 luglio 2024, in Andria, i Carabinieri hanno eseguito un provvedimento di confisca936 emesso dalla Corte d'Appello di Bari, a seguito di condanna divenuta irrevocabile, nei confronti di un pluripregiudicato andriese collegato con la criminalità cerignolana specializzata negli assalti ai portavalori, condannato per rapina aggravata, ricettazione e riciclaggio. Il provvedimento ha riguardato 3 beni immobili e 4 terreni agricoli, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.
L'11 luglio 2024, nel territorio della provincia BAT, nell'ambito dell'operazione "Mercimonio", la Guardia di finanza ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 14 soggetti, tra cui imprenditori, privati professionisti, nonché 3 dirigenti pubblici, accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d'asta, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Inoltre, è stato eseguito il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, somme di denaro e di una società professionale ingegneristica di Barletta.
Il 17 luglio 2024, in Trani, i Carabinieri, nell'ambito dell'operazione "Oltremare", hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 47 soggetti ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di stupefacenti di vario genere, principalmente marijuana importata dalla Spagna, ma anche cocaina e hashish. Le indagini hanno consentito di attestare la costante operatività di spaccio di stupefacenti nel comune di Trani da parte di più famiglie o gruppi criminali tra loro indipendenti, come il gruppo Fiore-Risoli, riconducibile al clan Parisi- Palermiti, e un gruppo criminale al cui interno figurano elementi vicini al clan Corda-Lomolino. Nel comune di Bisceglie l'attività di spaccio sarebbe stata gestita dal gruppo Di Liddo-Ciccolella, a sua volta collegato al clan Capriati di Bari.
Il 5 settembre 2024, i Carabinieri hanno notificato un decreto di confisca939 ad un pluripregiudicato andriese, con precedenti per reati in materia di stupefacenti. Pur non risultando documentata in provvedimenti giudiziari la sua appartenenza a sodalizi criminali, emerge chiaramente la sua vicinanza al clan Pastore e alle frange a quest'ultimo riconducibili (gruppo Lapenna). Il provvedimento segue il sequestro anticipato eseguito il 10 febbraio 2023 e conferma la confisca di alcuni beni immobili del valore complessivo stimato in oltre 400 mila euro ubicati nel comune di Andria.
Il 13 settembre 2024, in Andria, nell'ambito dell'operazione "Raptor", i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 6 indagati ritenuti responsabili, unitamente ad altri soggetti non individuati, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerosi furti di mezzi d'opera e agricoli (macchine operatrici, cingolati, trattori stradali, rimorchi e carrelloni), rapina e riciclaggio, avvalendosi anche dell'uso di armi. L'organizzazione, che operava nella provincia BAT, aveva base stabile in Andria ed era capeggiata da un soggetto contiguo al clan Pastore.
Il 26 settembre 2024, in Barletta, nell'ambito dell'operazione "Te videre", la Polizia di Stato ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 35 indagati ritenuti responsabili di spaccio di stupefacenti, nonché di estorsione e porto illegale di armi. Tra gli indagati, la maggior parte dei quali di giovanissima età e incensurati, vi sono alcuni pregiudicati già affiliati al clan Cannito-Lattanzio.
Il 9 ottobre 2024, in Minervino Murge e Spinazzola, nell'ambito dell'operazione "Crocevia", i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 10 soggetti accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti e porto illegale di arma da fuoco tra i quali un pregiudicato di nazionalità albanese, da anni radicato nel territorio di Minervino Murge, che assicurava l'approvvigionamento dello stupefacente direttamente dall'Albania.
Il 24 ottobre 2024, in Barletta, la Guardia di finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo e per equivalente dell'importo complessivo di circa 52 milioni di euro, nei confronti di 14 persone, ed 8 società alle stesse riconducibili, indagate per indebita percezione di erogazioni pubbliche. Le indagini hanno consentito di disvelare un meccanismo volto alla creazione di crediti d'imposta fittizi relativi ai cosiddetti "bonus edilizi", da utilizzare in compensazione e quindi da reimpiegare in attività economiche.
Il 29 ottobre 2024, in Andria e Trani, i Carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro anticipato nei confronti di un soggetto ritenuto esponente di vertice del clan Pastore di Andria. Il provvedimento ha riguardato numerosi beni immobili ubicati tra i comuni di Andria, Trani e Bisceglie, nonché compendi aziendali e beni mobili947, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.
Il 22 novembre 2024, in Andria, la Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di sequestro anticipato nei confronti di 2 fratelli appartenenti al clan Pastore, costituito da compendi societari e beni immobili, tra cui appartamenti e terreni agricoli, per un valore complessivo stimato di circa in 1,5 milioni di euro.
Il 3 dicembre 2024, a Barletta, Modugno e Mola di Bari, i Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 soggetti ritenuti responsabili di aver preso parte, assieme ad altri 7 denunciati in stato di libertà, di un'organizzazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale ed allo spaccio di stupefacenti, composta da cittadini italiani e stranieri. A capo di tale sodalizio, radicato principalmente a Barletta, ma operante in diversi comuni della provincia ed in quella di Bari, sarebbero riconducibili alcuni pluripregiudicati albanesi con precedenti specifici, che si avvalevano di un "sottogruppo" specializzato nell'approvvigionamento di droga a basso costo proveniente dall'estero (Spagna, Albania e Nord Europa), in collegamento anche con la provincia di Teramo, e di un altro "sottogruppo" di soggetti italiani il cui compito principale sarebbe consistito nella gestione delle basi logistiche ove stoccare lo stupefacente e nel procurare armi e denaro per le esigenze dell'organizzazione. Lo stupefacente sarebbe stato destinato a diverse piazze di spaccio nel territorio nazionale, tra cui quelle di Trinitapoli, gestite da esponenti della criminalità organizzata contigui al clan De Rosa-Miccoli-Buonarrota, e di Bari, gestite dal clan Capriati.
Nel documento viene sottolineato come la sesta provincia pugliese costituisce, di fatto, una sorta di cuscinetto tra le province di Bari e di Foggia e questa sua caratteristica si rispecchia anche nei fenomeni di criminalità organizzata che interessano il suo territorio, crocevia strategico non soltanto sul piano economico-produttivo e commerciale ma anche in ambito delinquenziale. Il suo territorio è pertanto una proiezione delle principali consorterie baresi e foggiane, con le quali i sodalizi locali entrano sovente in affari al fine di realizzare specifici progetti delittuosi, in particolare rapine agli autotrasportatori e assalti ai portavalori e ai caveaux. La criminalità organizzata della provincia BAT si è rapidamente evoluta verso modelli criminali più raffinati evidenziando una spiccata vocazione all'attività imprenditoriale ai fini del reinvestimento anche grazie alla capacità di infiltrarsi nell'economia legale, mediante importanti investimenti e condizionando, anche con l'uso della forza, gli apparati pubblici locali. Le consorterie della BAT sono storicamente dedite all'usura e alle estorsioni, alla contraffazione, al contrabbando, allo spaccio e traffico di stupefacenti ed estendono le loro attività ai reati predatori (furti di autovetture, che continuano ad affliggere pesantemente la provincia, furti in abitazione, rapine ai commercianti e alle sale gioco; furti agli ATM perpetrati prevalentemente con l'uso di esplosivi, etc.).
Notevole è l'incidenza dei reati predatori nel settore agricolo, che rappresenta il principale ambito economico dell'entroterra. A tal riguardo, oltre ai numerosi furti di prodotti ortofrutticoli e di mezzi agricoli - molti dei quali non denunciati - si registrano numerosi danneggiamenti e incendi di colture a scopo intimidatorio, verosimilmente per fini estorsivi e connessi a forme di "servizi di protezione", ma anche finalizzati all'acquisizione o gestione delle aziende del settore, in ragione delle possibilità di riciclaggio e per l'ottenimento di finanziamenti pubblici.
L'azione preventiva di contrasto alle infiltrazioni criminali nell'economia legale si è concretizzata, nel periodo in esame, con l'adozione di un'interdittiva antimafia, il 25 luglio 2024, nei confronti di un'impresa attiva nel settore del commercio di carburanti e un provvedimento di prescrizione delle misure amministrative di prevenzione collaborativa ex art. 94 bis D.Lgs. n.159/2011 nei confronti di una società immobiliare, entrambe risultate riconducibili ad un soggetto ritenuto figura storica della criminalità organizzata locale e referente della malavita cerignolana per l'intera valle d'Ofanto. I principali gruppi mafiosi della provincia BAT sono: il clan Cannito-Lattanzio, attivo su Barletta, i clan Pastore, Griner e Pistillo che operano su Andria; il gruppo Corda-Lomolino e il gruppo barese Fiore-Risoli a Trani; il gruppo Amoruso e il clan barese Capriati attestati a Bisceglie, mentre il clan De Rosa-Buonarota e il clan Carbone- Gallone lo sono nel Comune di Trinitapoli. Si segnalano, altresì, ulteriori gruppi criminali sotto costante attenzione info-investigativa, ovvero gli Albanesi detti "i vaccari" con influenza su Barletta, cui vanno ad aggiungersi nel capoluogo altri sodalizi criminali quali il gruppo Lattanzio/Lombardi/Marchisella e il gruppo Straniero-Sarcina, nonché i gruppi criminali Pesce, Lapenna e Capogna. Nella provincia, pur non risultando la presenza stanziale di organizzazioni criminali straniere, sono attestate le interazioni con compagini internazionali in cui spicca il ruolo "predominante" della criminalità organizzata albanese nel settore del narcotraffico, come acclarato nel tempo da numerose indagini, tra le quali alcune condotte dalla DIA920 e confermato più di recente dall'operazione "Blue Shark" eseguita il 25 ottobre 2023 dalla Guardia di Finanza nel territorio pugliese.
Nell'area ofantina è stata registrata la presenza di un bacino di manovalanza criminale, di nazionalità prevalentemente rumena, funzionale ad alimentare il fenomeno della criminalità predatoria del territorio. Dal punto di vista delle sinergie extraregionali, invece, si rileva l'asse con le 'ndrine calabresi. In particolare, nell'ambito dell'operazione "Eureka", sarebbe emersa la presenza in Andria di uno dei maggiori depositi nazionali di droga riferibile alla famiglia Mammoliti (nota anche come i "Fischiante di Bovalino").
I rapporti con la criminalità organizzata campana si sviluppano soprattutto nel settore degli stupefacenti924 e in quello dello smaltimento illecito dei rifiuti.
Il 18 gennaio 2024, a Trani ed Andria la Guardia di finanza, nell'ambito dell'operazione "Cassetto distratto", ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 3 persone indagate per indebita percezione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio nonché per aver distratto i beni di società a loro riconducibili già oggetto di sequestro preventivo e per equivalente eseguito il 26 ottobre 2023 a carico di 5 soggetti e 4 società, a questi riconducibili, nell'ambito di un'indagine che riguardava la creazione di crediti d'imposta fittizi relativi ai cosiddetti "bonus edilizi".
Il 19 marzo 2024, ad Andria a seguito di sentenza della Cassazione è divenuto esecutivo il provvedimento di confisca nei confronti di un pluripregiudicato andriese esponente apicale della malavita locale. Il provvedimento riguarda beni complessivi per un valore di circa 80 milioni.Il 4 aprile 2024, a Canosa di Puglia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un decreto di sequestro anticipato931 nei confronti di un soggetto già condannato alla pena dell'ergastolo perché ritenuto colpevole di tre omicidi commessi con le modalità della cd. "lupara bianca" ed aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento interessa un bene immobile, del valore di oltre 400 mila euro, ubicato nel Comune di Canosa di Puglia.
L'8 giugno 2024, a Bisceglie, i Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 2 pregiudicati ritenuti responsabili del tentato omicidio avvenuto il 25 gennaio 2024 a Trani in danno di un giovane incensurato. Dalle indagini svolte, l'episodio delittuoso sarebbe verosimilmente maturato negli ambienti dello spaccio degli stupefacenti, vicini alla criminalità organizzata.
Il 28 giugno 2024, ad Andria, la Polizia di Stato hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 26 soggetti933, smantellando due distinte associazioni per delinquere, operanti anche fuori provincia, finalizzate al compimento di reati predatori, in particolare furti e ricettazione di autovetture ed estorsioni, mediante il c.d. metodo del "cavallo di ritorno".
Il 1° luglio 2024, in Bisceglie, i Carabinieri, nell'ambito dell'operazione "Recover", hanno eseguito un'ordinanza custodiale nei confronti di 13 indagati accusati di contrabbando di tabacchi lavorati esteri e spaccio di stupefacenti.
Il 4 luglio 2024, in Andria, nell'ambito dell'operazione "Codice 666", i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 2 pregiudicati, contigui al clan Pastore, accusati in concorso tra loro e con altri soggetti non identificati, di tentata estorsione e di sequestro di persona aggravati dal metodo mafioso con riferimento al tentativo di sequestro lampo, avvenuto l'11 novembre 2021, di un imprenditore andriese.
Il 4 luglio 2024, in Andria, i Carabinieri hanno eseguito un provvedimento di confisca936 emesso dalla Corte d'Appello di Bari, a seguito di condanna divenuta irrevocabile, nei confronti di un pluripregiudicato andriese collegato con la criminalità cerignolana specializzata negli assalti ai portavalori, condannato per rapina aggravata, ricettazione e riciclaggio. Il provvedimento ha riguardato 3 beni immobili e 4 terreni agricoli, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.
L'11 luglio 2024, nel territorio della provincia BAT, nell'ambito dell'operazione "Mercimonio", la Guardia di finanza ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 14 soggetti, tra cui imprenditori, privati professionisti, nonché 3 dirigenti pubblici, accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d'asta, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Inoltre, è stato eseguito il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, somme di denaro e di una società professionale ingegneristica di Barletta.
Il 17 luglio 2024, in Trani, i Carabinieri, nell'ambito dell'operazione "Oltremare", hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 47 soggetti ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di stupefacenti di vario genere, principalmente marijuana importata dalla Spagna, ma anche cocaina e hashish. Le indagini hanno consentito di attestare la costante operatività di spaccio di stupefacenti nel comune di Trani da parte di più famiglie o gruppi criminali tra loro indipendenti, come il gruppo Fiore-Risoli, riconducibile al clan Parisi- Palermiti, e un gruppo criminale al cui interno figurano elementi vicini al clan Corda-Lomolino. Nel comune di Bisceglie l'attività di spaccio sarebbe stata gestita dal gruppo Di Liddo-Ciccolella, a sua volta collegato al clan Capriati di Bari.
Il 5 settembre 2024, i Carabinieri hanno notificato un decreto di confisca939 ad un pluripregiudicato andriese, con precedenti per reati in materia di stupefacenti. Pur non risultando documentata in provvedimenti giudiziari la sua appartenenza a sodalizi criminali, emerge chiaramente la sua vicinanza al clan Pastore e alle frange a quest'ultimo riconducibili (gruppo Lapenna). Il provvedimento segue il sequestro anticipato eseguito il 10 febbraio 2023 e conferma la confisca di alcuni beni immobili del valore complessivo stimato in oltre 400 mila euro ubicati nel comune di Andria.
Il 13 settembre 2024, in Andria, nell'ambito dell'operazione "Raptor", i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 6 indagati ritenuti responsabili, unitamente ad altri soggetti non individuati, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerosi furti di mezzi d'opera e agricoli (macchine operatrici, cingolati, trattori stradali, rimorchi e carrelloni), rapina e riciclaggio, avvalendosi anche dell'uso di armi. L'organizzazione, che operava nella provincia BAT, aveva base stabile in Andria ed era capeggiata da un soggetto contiguo al clan Pastore.
Il 26 settembre 2024, in Barletta, nell'ambito dell'operazione "Te videre", la Polizia di Stato ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 35 indagati ritenuti responsabili di spaccio di stupefacenti, nonché di estorsione e porto illegale di armi. Tra gli indagati, la maggior parte dei quali di giovanissima età e incensurati, vi sono alcuni pregiudicati già affiliati al clan Cannito-Lattanzio.
Il 9 ottobre 2024, in Minervino Murge e Spinazzola, nell'ambito dell'operazione "Crocevia", i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 10 soggetti accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti e porto illegale di arma da fuoco tra i quali un pregiudicato di nazionalità albanese, da anni radicato nel territorio di Minervino Murge, che assicurava l'approvvigionamento dello stupefacente direttamente dall'Albania.
Il 24 ottobre 2024, in Barletta, la Guardia di finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo e per equivalente dell'importo complessivo di circa 52 milioni di euro, nei confronti di 14 persone, ed 8 società alle stesse riconducibili, indagate per indebita percezione di erogazioni pubbliche. Le indagini hanno consentito di disvelare un meccanismo volto alla creazione di crediti d'imposta fittizi relativi ai cosiddetti "bonus edilizi", da utilizzare in compensazione e quindi da reimpiegare in attività economiche.
Il 29 ottobre 2024, in Andria e Trani, i Carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro anticipato nei confronti di un soggetto ritenuto esponente di vertice del clan Pastore di Andria. Il provvedimento ha riguardato numerosi beni immobili ubicati tra i comuni di Andria, Trani e Bisceglie, nonché compendi aziendali e beni mobili947, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.
Il 22 novembre 2024, in Andria, la Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di sequestro anticipato nei confronti di 2 fratelli appartenenti al clan Pastore, costituito da compendi societari e beni immobili, tra cui appartamenti e terreni agricoli, per un valore complessivo stimato di circa in 1,5 milioni di euro.
Il 3 dicembre 2024, a Barletta, Modugno e Mola di Bari, i Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 soggetti ritenuti responsabili di aver preso parte, assieme ad altri 7 denunciati in stato di libertà, di un'organizzazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale ed allo spaccio di stupefacenti, composta da cittadini italiani e stranieri. A capo di tale sodalizio, radicato principalmente a Barletta, ma operante in diversi comuni della provincia ed in quella di Bari, sarebbero riconducibili alcuni pluripregiudicati albanesi con precedenti specifici, che si avvalevano di un "sottogruppo" specializzato nell'approvvigionamento di droga a basso costo proveniente dall'estero (Spagna, Albania e Nord Europa), in collegamento anche con la provincia di Teramo, e di un altro "sottogruppo" di soggetti italiani il cui compito principale sarebbe consistito nella gestione delle basi logistiche ove stoccare lo stupefacente e nel procurare armi e denaro per le esigenze dell'organizzazione. Lo stupefacente sarebbe stato destinato a diverse piazze di spaccio nel territorio nazionale, tra cui quelle di Trinitapoli, gestite da esponenti della criminalità organizzata contigui al clan De Rosa-Miccoli-Buonarrota, e di Bari, gestite dal clan Capriati.