
Politica
Pre-dissesto, parla Giorgino: “Quando sono arrivato in cassa c’erano 44mila euro”
All’indomani del consiglio comunale il Sindaco chiarisce. Ma sul piano di rientro non si sbilancia
Andria - giovedì 30 agosto 2018
14.52
Bisognerà prima fare una ricognizione certa delle entrate e poi capire quali potranno essere le spese che l'Ente potrà sostenere. Per qualcuno ciò che attende gli andriesi è un periodo di lacrime e sangue (abusando della citazione del premier Winston Churchill) dopo aver bevuto "il bicchiere di aceto" parafrasando le parole di un consigliere comunale di maggioranza -che probabilmente passerà anch'egli alla storia, emulo del collega british- pronunciate nel corso della prima commissione consiliare che si è svolta lunedì 27 agosto per l'esame della delibera sulla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale con conseguente richiesta di accesso al fondo di rotazione.
"Una situazione che si è resa necessaria a seguito dell'entrata in vigore della nuova contabilità armonizzata nel primo gennaio 2015 e per tutta una serie di situazioni che si sono verificate nel tempo. Lo stesso Mef ci ha detto che lo stock dell'indebitamento degli anni presi in considerazione e cioè dal 2010 al 2016 non è aumentato nel frattempo abbiamo razionalizzato la spesa. Ciò che ha causa questa tensione di liquidità, che ha portato al ritardo nei pagamenti, è la mancata ottimizzazione della riscossione delle entrate, sottolineata anche dal Mef. Abbiamo già potenziato il servizio tributi ma evidentemente occorrerà fare ulteriori valutazioni. Da sottolineare che l'Ente non ha mai utilizzato spese di rappresentanza e per quanto riguarda la spesa cosiddetta 'libera' e cioè quella che riguarda lo sport o la cultura è stata ridimensionata e ridotta fino ad essere quasi azzerata per cui la spresa che l'ente ha è solo quella dei servizi contrattualizzati", ha tenuto a sottolineare il Primo Cittadino nella sua lunga ed appassionata "arringa difensiva".
Ciò che preoccupa ora è il piano di rientro che sarà stilato nelle prossime settimane e presentato entro 90 giorni alla Corte dei conti per l'approvazione. Il timore, infatti, è che il costo dei servizi possa ricadere esclusivamente sui contribuenti o possano essere dolorosi tagli. Ma su questo tema il Sindaco non si sbilancia: "Ci potrà essere un aumento delle tariffe a domanda individuale ma ora come ora non è possibile dire nulla perché il piano non è stato elaborato neanche in una forma embrionale, cosa che invece io cercavo di sollecitare, in modo da avere un'idea di ciò che si doveva elaborare".
"Quando sono subentrato – chiarisce Giorgino - c'erano in casa poco più di 40 mila euro, per pagare gli stipendi del mese successivo abbiamo già dovuto fare ricorso ad una anticipazione di tesoreria. In più nel corso degli anni abbiamo pagato oltre 30 mln di debiti fuori bilancio, è tutto documentato, anche chi li ha prodotti. Se a ciò si aggiunge il passaggio alla contabilità armonizzata e la recessione economica credo che non si possa parlare di una nostra responsabilità politica".
"Una situazione che si è resa necessaria a seguito dell'entrata in vigore della nuova contabilità armonizzata nel primo gennaio 2015 e per tutta una serie di situazioni che si sono verificate nel tempo. Lo stesso Mef ci ha detto che lo stock dell'indebitamento degli anni presi in considerazione e cioè dal 2010 al 2016 non è aumentato nel frattempo abbiamo razionalizzato la spesa. Ciò che ha causa questa tensione di liquidità, che ha portato al ritardo nei pagamenti, è la mancata ottimizzazione della riscossione delle entrate, sottolineata anche dal Mef. Abbiamo già potenziato il servizio tributi ma evidentemente occorrerà fare ulteriori valutazioni. Da sottolineare che l'Ente non ha mai utilizzato spese di rappresentanza e per quanto riguarda la spesa cosiddetta 'libera' e cioè quella che riguarda lo sport o la cultura è stata ridimensionata e ridotta fino ad essere quasi azzerata per cui la spresa che l'ente ha è solo quella dei servizi contrattualizzati", ha tenuto a sottolineare il Primo Cittadino nella sua lunga ed appassionata "arringa difensiva".
Ciò che preoccupa ora è il piano di rientro che sarà stilato nelle prossime settimane e presentato entro 90 giorni alla Corte dei conti per l'approvazione. Il timore, infatti, è che il costo dei servizi possa ricadere esclusivamente sui contribuenti o possano essere dolorosi tagli. Ma su questo tema il Sindaco non si sbilancia: "Ci potrà essere un aumento delle tariffe a domanda individuale ma ora come ora non è possibile dire nulla perché il piano non è stato elaborato neanche in una forma embrionale, cosa che invece io cercavo di sollecitare, in modo da avere un'idea di ciò che si doveva elaborare".
"Quando sono subentrato – chiarisce Giorgino - c'erano in casa poco più di 40 mila euro, per pagare gli stipendi del mese successivo abbiamo già dovuto fare ricorso ad una anticipazione di tesoreria. In più nel corso degli anni abbiamo pagato oltre 30 mln di debiti fuori bilancio, è tutto documentato, anche chi li ha prodotti. Se a ciò si aggiunge il passaggio alla contabilità armonizzata e la recessione economica credo che non si possa parlare di una nostra responsabilità politica".