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Politica
Politica: Renzi da vita a "Italia Viva" ma ad Andria al momento nessuna adesione
Il Segretario del Pd Vurchio su incontri con il M5S: "Nessun contatto istituzionale"
Andria - giovedì 19 settembre 2019
Un nuovo soggetto politico, nato da una costola del Partito Democratico. Per il momento "Italia Viva" di Matteo Renzi potrà contare su una squadra di 40 parlamentari, saranno 25 deputati e 15 senatori e ci sarà un sottosegretario Scalfarotto, ed un capo delegazione nel governo Conte con il ministro Bellanova. Al momento non si parla di presentarsi nelle prossime amministrative della primavera del 2020 ma certamente qualcosa cambierà nell'arcipelago del centro sinistra italiano. Abbiamo chiesto a Giovanni Vurchio, segretario del Pd cittadino un suo commento su questo avvenimento politico.
D- Per Andria e nel Pd, prevede delle adesioni? Qualcuno aveva anche fatto il suo nome, ricordiamo che lei è stato un renziamo della prima ora?
R- L'attuale PD andriese, rappresentato dalla sua rinnovata segreteria e coordinamento, mi risulta essere ben organizzato e compatto, frutto di tanto lavoro di ricostruzione e partecipazione. L'obiettivo è proseguire sul solco già tracciato con la massima umiltà e senza spinte in avanti. Certo, continuo a rispettare l'idea politica di Renzi, a volte non condivisibile, così come quella di ogni deputato nazionale del Partito Democratico. Renzi ha avuto una rapida ascesa in politica, è un grande comunicatore ed ha dato tanto, in termini di innovazione, al partito. Ma oggi non è più sufficiente per entrare nelle grazie degli italiani. Oggi ci vogliono più fatti e poche parole. Resto comunque sconcertato che Renzi, in un momento particolare per il Paese, abbia lasciato il PD. Ciò che deve stimolarci è il confronto puro e democratico sui problemi degli italiani e non sulla situazioni interne del partito.
D- A che punto è nel PD di Andria il confronto per definire il programma politico per le prossime amministrative comunali? Ritiene che il candidato sindaco debba essere espressione del suo partito o andrebbe bene anche a uno delle civiche o proveniente ex novo dalla società civile?
R – Gli incontri con la segreteria cittadina con l'assemblea degli iscritti ed alcune forze politiche del centro sinistra sono avvenuti e sono ancora in corso. E' già stato calendarizzato, per il 27 settembre, il prossimo incontro con l'assemblea durante la quale sarà delineato un percorso da seguire e che sia preferibilmente condiviso. Il PD rappresenta il partito di riferimento dell'intera coalizione, fatta di partiti e liste civiche, e punta alla guida del governo cittadino, consapevole dei disastri amministrativi e finanziari lasciati dal governo di centro destra in nove anni di governo. Il Partito Democratico non punta alla visibilità a tutti i costi ma alla soluzione degli innumerevoli problemi cittadini: ambiente, sicurezza, sviluppo economico, welfare, riorganizzazione della macchina amministrativa e del personale della pubblica amministrazione rappresentano temi sui quali il Pd vorrà dire la sua. Per noi sono importanti gli obiettivi da raggiunge, il progetto di sviluppo di una comunità, e non l'esaltazione personale.
D- Ritiene che alla luce di quanto accaduto con i nove anni di Nicola Giorgino, Andria sia pronta per svoltare pagina e chiudere definitivamente con il centro destra?
R- Andria è costretta a voltare pagina e dobbiamo impegnarci con tutte le forze affinchè questo avvenga! Ereditiamo una città spenta, irriconoscibile, demotivata, sporca, abbandonata. Basta vedere le condizioni delle strade, dei parchi urbani, delle strutture pubbliche abbandonate e non a disposizione del cittadino, delle periferie ancora inondate dai rifiuti. Per non parlare della drammatica situazione finanziaria e delle casse comunali, dei tanti debiti ancora da evadere, della totale disorganizzazione degli uffici, di un personale totalmente demotivato e privo di una guida politica, di un'edilizia privata che non riesce a decollare, dei servizi essenziali ridotti al lumicino, della mancanza di un piano di sviluppo urbano e commerciale. Insomma, potrei continuare all'infinito per descrivere i tanti danni lasciati dal precedente governo che ha sempre pensato ad apparire e poco ai cittadini andriesi. Il lavoro che spetterà al prossimo governo sarà difficilissimo perché non avrà tutti gli strumenti necessari per poter agire nel miglior modo possibile. Ci vorranno persone di buona volontà e che siano competenti e non più figure occasionali e improvvisate.
D- Dulcis in fundo: e con il Ms5 ad Andria quali possibilità di accordi ed alleanze ci sono? E' vero che sono stati avviati dei contatti istituzionali?
R- Nessun contatto istituzionale, solo qualche incontro informale atteso che siamo, prima di tutto, cittadini andriesi ed anche amici. Per me, ma anche su volontà dell'intera segreteria cittadina, vi è la volontà di voler sperimentare il modello nazionale superando tutte le frizioni. E' chiaro che tale volontà dovrà trovare consenso anche all'interno della prossima assemblea generale, per poi avviare contatti istituzionali. I Temi, i tanti problemi da risolvere, le idee innovative ci devono unire e non dobbiamo lasciarci dividere dalle ripicche personali, quest'ultime non portano benefici ai cittadini che restano i veri protagonisti della scena sociale.
D- Per Andria e nel Pd, prevede delle adesioni? Qualcuno aveva anche fatto il suo nome, ricordiamo che lei è stato un renziamo della prima ora?
R- L'attuale PD andriese, rappresentato dalla sua rinnovata segreteria e coordinamento, mi risulta essere ben organizzato e compatto, frutto di tanto lavoro di ricostruzione e partecipazione. L'obiettivo è proseguire sul solco già tracciato con la massima umiltà e senza spinte in avanti. Certo, continuo a rispettare l'idea politica di Renzi, a volte non condivisibile, così come quella di ogni deputato nazionale del Partito Democratico. Renzi ha avuto una rapida ascesa in politica, è un grande comunicatore ed ha dato tanto, in termini di innovazione, al partito. Ma oggi non è più sufficiente per entrare nelle grazie degli italiani. Oggi ci vogliono più fatti e poche parole. Resto comunque sconcertato che Renzi, in un momento particolare per il Paese, abbia lasciato il PD. Ciò che deve stimolarci è il confronto puro e democratico sui problemi degli italiani e non sulla situazioni interne del partito.
D- A che punto è nel PD di Andria il confronto per definire il programma politico per le prossime amministrative comunali? Ritiene che il candidato sindaco debba essere espressione del suo partito o andrebbe bene anche a uno delle civiche o proveniente ex novo dalla società civile?
R – Gli incontri con la segreteria cittadina con l'assemblea degli iscritti ed alcune forze politiche del centro sinistra sono avvenuti e sono ancora in corso. E' già stato calendarizzato, per il 27 settembre, il prossimo incontro con l'assemblea durante la quale sarà delineato un percorso da seguire e che sia preferibilmente condiviso. Il PD rappresenta il partito di riferimento dell'intera coalizione, fatta di partiti e liste civiche, e punta alla guida del governo cittadino, consapevole dei disastri amministrativi e finanziari lasciati dal governo di centro destra in nove anni di governo. Il Partito Democratico non punta alla visibilità a tutti i costi ma alla soluzione degli innumerevoli problemi cittadini: ambiente, sicurezza, sviluppo economico, welfare, riorganizzazione della macchina amministrativa e del personale della pubblica amministrazione rappresentano temi sui quali il Pd vorrà dire la sua. Per noi sono importanti gli obiettivi da raggiunge, il progetto di sviluppo di una comunità, e non l'esaltazione personale.
D- Ritiene che alla luce di quanto accaduto con i nove anni di Nicola Giorgino, Andria sia pronta per svoltare pagina e chiudere definitivamente con il centro destra?
R- Andria è costretta a voltare pagina e dobbiamo impegnarci con tutte le forze affinchè questo avvenga! Ereditiamo una città spenta, irriconoscibile, demotivata, sporca, abbandonata. Basta vedere le condizioni delle strade, dei parchi urbani, delle strutture pubbliche abbandonate e non a disposizione del cittadino, delle periferie ancora inondate dai rifiuti. Per non parlare della drammatica situazione finanziaria e delle casse comunali, dei tanti debiti ancora da evadere, della totale disorganizzazione degli uffici, di un personale totalmente demotivato e privo di una guida politica, di un'edilizia privata che non riesce a decollare, dei servizi essenziali ridotti al lumicino, della mancanza di un piano di sviluppo urbano e commerciale. Insomma, potrei continuare all'infinito per descrivere i tanti danni lasciati dal precedente governo che ha sempre pensato ad apparire e poco ai cittadini andriesi. Il lavoro che spetterà al prossimo governo sarà difficilissimo perché non avrà tutti gli strumenti necessari per poter agire nel miglior modo possibile. Ci vorranno persone di buona volontà e che siano competenti e non più figure occasionali e improvvisate.
D- Dulcis in fundo: e con il Ms5 ad Andria quali possibilità di accordi ed alleanze ci sono? E' vero che sono stati avviati dei contatti istituzionali?
R- Nessun contatto istituzionale, solo qualche incontro informale atteso che siamo, prima di tutto, cittadini andriesi ed anche amici. Per me, ma anche su volontà dell'intera segreteria cittadina, vi è la volontà di voler sperimentare il modello nazionale superando tutte le frizioni. E' chiaro che tale volontà dovrà trovare consenso anche all'interno della prossima assemblea generale, per poi avviare contatti istituzionali. I Temi, i tanti problemi da risolvere, le idee innovative ci devono unire e non dobbiamo lasciarci dividere dalle ripicche personali, quest'ultime non portano benefici ai cittadini che restano i veri protagonisti della scena sociale.