Ospedale di Andria
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Ospedale di Andria, Giorgino «Questo territorio ancora penalizzato»

Amati: «Solo un disallineamento finanziario», Attolini: «E' un buon giorno per la Puglia». Il Cipe sblocca i fondi alla Puglia, ma l'Ospedale di Andria dovrà attendere un altro finanziamento

Rimpalli, verifiche e verità sulla nascita della nuova struttura ospedaliera della Città di Andria. La «bomba» scoppiata oggi con la dura nota del Consigliere Regionale del PDL, Nino Marmo, ha trovato pronte risposte negli assessori al ramo ai quali questa sera ha risposto anche il Sindaco della Città di Andria, Nicola Giorgino. L'accaduto è come sempre complesso nel suo sviluppo: la riorganizzazione delle infrastrutture sanitarie prevede la costruzione di macro-strutture ospedaliere in alcuni dei punti strategici della Regione Puglia per rendere di eccellenza i servizi e razionale la spesa. Ma da dove arrivano i soldi per le infrastrutture? Parte dai privati e gran parte dal pubblico attraverso i finanziamenti che il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) doveva sbloccare per la Puglia. Con una delibera del 20 novembre finalmente alla Puglia sono stati resi finanziamenti per oltre un miliardo di euro per diversi settori d'intervento. Tra questi l'edilizia ospedaliera per la quale «il sistema sanitario pugliese - come spiega l'assessore alla sanità della Regione Puglia, Attolini - potrà contare su oltre 300 milioni di euro, con cui sarà avviata la programmazione di costruzione dei nuovi ospedali pugliesi e doteremo i territori di moderni e più funzionali servizi»

Ma nei mesi passati, in particolare agosto, la Regione ha formulato tre priorità assolute da perorare appena sbloccati i fondi del CIPE: la costruzione di tre nuovi ospedali tra cui quello di Taranto, quello di Monopoli-Fasano e proprio quello di Andria. Ma nella delibera di due giorni fa delle tre priorità ve ne sono solo due e quindi vi è un vincolo per i nosocomi di Taranto e Monopoli-Fasano con l'esclusione di quello di Andria: «la scelta deliberata dal CIPE di finanziare quei due ospedali - dice l'assessore alle infrastrutture della Regione Puglia, Fabiano Amati - attiene solo alla circostanza che l'ammontare complessivo delle risorse disponibili era in grado di coprire solo, il costo stimato per la struttura di Taranto, anche grazie alla quota di cofinanziamento di 57,5 milioni, e di altra struttura la cui previsione di spesa non superasse ottanta milioni di euro. È questo il motivo per cui si è proceduto ad indicare nella delibera CIPE le strutture di Taranto e Monopoli-Fasano. Ne deriva - ha continuato Amati - che il finanziamento delle altre strutture programmate dalla Giunta regionale, compresa quella di Andria, resta incardinato nel procedimento per la sottoscrizione del II atto integrativo ex art. 20 della Legge numero 67 del 1988, il cui stato è prossimo alla definizione. Spero che un leggerissimo disallineamento, per oggettivi motivi di contabilità tra le diverse fonti di finanziamento, non disperda il clima favorevole di condivisione attorno a questo importantissimo argomento».

Ma il Sindaco, Nicola Giorgino, non ci sta ed ha diramato una nota nella quale chiede assoluta chiarezza e rapidità: «Ancora una volta questo territorio non viene considerato alla pari di altri territori della Regione Puglia - dice il Primo Cittadino di Andria - in Regione erano state date ampie rassicurazioni sul fatto che il nuovo ospedale di Andria sarebbe stata una priorità al pari dei nuovi nosocomi di Taranto e della Valle D'Itria, ma così non è avvenuto. Perché, allora, senza alcun confronto con le istituzioni locali, si è proceduto in tal senso? Quali logiche, non di natura economica o tecnica, ma forse politica, hanno portato a tali decisioni? Francamente le spiegazioni dell'assessore regionale Amati, seppur pronte e ben argomentate, non ci rasserenano affatto. Con rammarico ma estremo realismo, facciamo presente che il diritto alla salute, costituzionalmente sancito e garantito, non trova riscontro nella sesta provincia pugliese, visto che abbiamo anche il più basso numero di posti letto per abitante della Regione Puglia. Diversi indizi fanno la prova del disinteressamento della Regione Puglia nei confronti di questo territorio, ma noi rappresentanti istituzionali, come il sottoscritto assieme ad altri Sindaci ed al Presidente Ventola, stiamo cercando di difenderne e salvaguardarne l'autonomia ed i diritti fondamentali».
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