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Olio di oliva, Coldiretti Puglia: obbligo registrazione consegne olive per commercianti

Stop alle opacità che mettono a rischio il settore olivicolo-oleario Made in Italy

Stop alle opacità che mettono a rischio il settore olivicolo-oleario Made in Italy con l'introduzione dell'obbligo di registrazione delle consegne di olive per i magazzini e commercianti di olive che hanno solo 6 ore di tempo per adempiere alle nuove regole, fortemente volute da Coldiretti e Unaprol, che diverranno stringenti proprio con la nuova campagna olivicola 2025/2026. Ad esprimere soddisfazione per la nuova stretta sulla strada della trasparenza e tracciabilità lungo la filiera olivicola è Coldiretti Puglia, in relazione alla guida pratica pubblicata dal Dipartimento dell'ICQRF, destinata ai commercianti di olive con l'obiettivo di fornire indicazioni sulle corrette procedure per la tenuta del registro telematico dell'olio.

Si tratta dell'attuazione di una novità normativa fondamentale per la tutela della qualità e dell'origine dell'olio d'oliva italiano - spiega Coldiretti Puglia - che ha sempre avuto bisogno di strumenti efficaci per contrastare le crescenti frodi nel settore, causate anche dalla scarsità di prodotto in alcune annate. La registrazione obbligatoria e le consegne al frantoio, entro 6 ore dall'acquisto, nel Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) rappresenta – aggiunge Coldiretti Puglia - un passo avanti decisivo verso una maggiore trasparenza e tracciabilità della filiera olivicola.

Plauso a tale iniziativa del Masaf che "dà piena attuazione all'emendamento all'articolo 9 della Legge 206/2023, promosso attivamente da Unaprol proprio allo scopo di migliorare la qualità e tutelare le produzioni nazionali. La trasparenza e la tracciabilità sono per noi principi fondamentali. Il sistema SIAN rappresenta uno strumento indispensabile per tutelare le nostre eccellenze e l'origine dell'olio extra vergine di oliva italiano e auspichiamo che tale strumento possa essere adottato ed esteso a livello europeo", dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo.

"L'azione di contrasto delle forze dell'ordine è importante in una situazione in cui sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia", denuncia il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni nel sottolineare che "le frodi a tavola sono un crimine particolarmente odioso perché mettono a rischio la salute delle persone, si fondano sull'inganno e colpiscono soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo". Importante a questo punto anche attivare una cabina di regia per organizzare i controlli sugli operatori obbligati a rispettare le nuove disposizioni del Registro Telematico, ma è necessario le fila dei controlli a 360 gradi, considerato che l'olio di Puglia risulta il prodotto agroalimentare più taroccato anche all'estero, con il 26% delle irregolarità riscontrate da controlli mirati sul web e nei Paesi UE, proprio quanto i consumi delle famiglie di olio extravergine sono in crescita sull'onda del successo della Dieta Mediterranea, proclamata patrimonio culturale dell'umanità dall'Unesco.

Il valore dell'olio Evo made in Puglia è noto in tutto il mondo, per le sue qualità organolettiche, nutrizionali, funzionali e paesaggistiche, riconosciute anche a livello scientifico, con i consumi di olio extravergine italiano sono cresciuti del 3% a dimostrazione del fatto che i consumatori apprezzano la qualità e il prodotto tracciato made in Italy. Serve diffondere la cultura dell'olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell'olio e del patrimonio produttivo pugliese – conclude Coldiretti Puglia – proprio quando i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell'olio, per cui stanno nascendo sale di degustazione all'interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, è salito il livello qualitativo degli oli.
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