
Politica
Nuova sede Regione e caso plafoniere: fuoco di fila del M5S e di Forza Italia
Le 1600 plafoniere da 637 euro l'una, sono ormai diventate un "caso nazionale" dopo la trasmissione di Giletti
Puglia - mercoledì 7 novembre 2018
E' un intenso "fuoco di fila", quello che si sta abbattendo su Michele Emiliano, sulla nuova sede del Consiglio regionale, in via Gentile e sul "caso" delle plafoniere d'oro scoppiato su La7, alla trasmissione "L' Arena" di Massimo Giletti. Interventi del M5S e del gruppo consiliare di Forza Italia.
M5S: "Sulla sede del Consiglio regionale adesso tutti ci danno ragione. Siamo lieti che anche l'assessore Giannini, dopo l'ing. Pulli, abbia cambiato idea confermando in una intervista che il costo per i pugliesi sarà di oltre 87 milioni. Una inversione a "U" rispetto a quanto affermò quando portammo il caso in Consiglio regionale chiedendo, con una mozione, di sospendere il pagamento delle parcelle dei progettisti. All'epoca anche lui parlava di un costo di appena 57 milioni di euro e ci accusò di diffondere notizie "fuorvianti e tendenziose" sostenendo che secondo gli uffici le contestazioni che avevamo mosso non fossero "assolutamente fondate". Nello stessa seduta anche il presidente Emiliano ignorò le nostre segnalazioni anzi elogiò la "buona gestione nel susseguirsi delle amministrazioni" nella realizzazione di questa opera. In parte siamo d'accordo, infatti tutte le amministrazioni coinvolte dal 2003 dal presidente Fitto, a Vendola per arrivare ad Emiliano pare abbiano seguito lo stesso criterio ovvero "non controlliamo tanto sono soldi dei cittadini", sul concetto di "buona gestione" avremmo invece qualcosa da ridire.
Ricordiamo infatti che le 1600 plafoniere da 637 euro, sono solo la punta dell'iceberg ma tanti sono gli sprechi che abbiamo scoperto e denunciato visionando i documenti. Basti pensare sono stati stanziati milioni di euro per dell'efficientamento energetico dell'edificio, per cui ci si sarebbe aspettati una diminuzione dei consumi energetici. invece sono state acquistate a prezzi fuori mercato apparecchiature di maggiore potenza elettrica rispetto al progetto iniziale, per non parlare dei 19 chilometri di cavi elettrici, dei controsoffitti, delle spese per le pareti divisorie o per i pozzi di raffreddamento solo per citarne alcuni.
Stiamo già preparando una integrazione dei nostri esposti già depositati a luglio presso Procura della Repubblica, ANAC e Corte dei Conti aggiungendo queste ultime "spese folli" e gli elementi emersi nel corso della trasmissione di Giletti.
Fa rabbia che sia dovuta arrivare una trasmissione televisiva per ridestare i politici locali dal torpore, Emiliano in primis, ed è curioso che siamo dovuti arrivare noi del Movimento 5 Stelle Puglia, dei cittadini nelle istituzioni, per fare ciò che avrebbero dovuto fare gli esperti della politica in questi 15 anni: controllare come vengono spesi i soldi pubblici e difendere i diritti dei cittadini."
Gruppo consiliare di Forza Italia (Nino Marmo, Domenico Damascelli, Francesca Franzoso e Giandiego Gatta):
"Il caso delle plafoniere per la nuova sede del Consiglio regionale è un fatto grave, gravissimo, perché sono spese inaccettabili soprattutto in una Regione che chiude reparti ospedalieri e taglia l'assistenza sanitaria. Ciò detto, ci sono altri elementi di profonda ambiguità: la questione, nota da tempo, fu affrontata in Consiglio regionale due mesi fa e fu assicurato che la Giunta avrebbe proceduto con le verifiche del caso e che avremmo atteso anche le eventuali iniziative della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti. Ne hanno parlato per mesi tutti i quotidiani pugliesi.
Eppure, dal presidente Emiliano non si è mai avuta una risposta precisa, una reazione governativa per chiarire le ombre sulle spese sostenute. C'è voluto un risalto mediatico nazionale, per non dire una 'figuraccia nazionale', per avere dal presidente della Giunta un cenno: un nucleo ispettivo per verificare la congruità dei prezzi. Ci voleva Giletti? Perché fino ad oggi la Regione non ha fatto niente? Eppure, parliamo di plafoniere pagate a caro prezzo. Ancor più grave del prezzo, poi, c'è che la ditta ha affermato di non aver mai avuto un ordine dalla Regione. Cosa dice a riguardo Emiliano? Allora, oltre a spiegare come si spendono i soldi dei pugliesi e come sia possibile che una ditta dica di non aver ricevuto al ordine dall'ente, dal presidente vorremmo capire anche come mai si sia svegliato solo dopo essere finito su La7 in modo inglorioso. Non è affatto una questione di poco conto, sulla quale c'è ancora molto da spiegare. Incauto, inopportuno, impreparato al limite dell'offensivo, il capo dell'esecutivo non può permettersi di scaricare la patata bollente sul Consiglio regionale! Perché egli sapeva, e sa molto bene, che la stazione appaltante è la Regione, cioè la Giunta regionale.
Sapeva che c'è un RUP (Responsabile Unico del Procedimento) e un Direttore dei Lavori, i quali sono, appunto, i responsabili delle opere e delle scelte tecniche. Ancora più ridicola è la nuova commissione di controllo! Controllo su chi? Sulla stessa Giunta? Che, guarda caso, dal punto di vista politico e amministrativo, è l'organo di indirizzo e controllo. Quindi, Emiliano istituisce una commissione che dovrebbe controllare il suo stesso operato! Non c'è più il senso del ridicolo e si è persa la misura del decoro istituzionale".
M5S: "Sulla sede del Consiglio regionale adesso tutti ci danno ragione. Siamo lieti che anche l'assessore Giannini, dopo l'ing. Pulli, abbia cambiato idea confermando in una intervista che il costo per i pugliesi sarà di oltre 87 milioni. Una inversione a "U" rispetto a quanto affermò quando portammo il caso in Consiglio regionale chiedendo, con una mozione, di sospendere il pagamento delle parcelle dei progettisti. All'epoca anche lui parlava di un costo di appena 57 milioni di euro e ci accusò di diffondere notizie "fuorvianti e tendenziose" sostenendo che secondo gli uffici le contestazioni che avevamo mosso non fossero "assolutamente fondate". Nello stessa seduta anche il presidente Emiliano ignorò le nostre segnalazioni anzi elogiò la "buona gestione nel susseguirsi delle amministrazioni" nella realizzazione di questa opera. In parte siamo d'accordo, infatti tutte le amministrazioni coinvolte dal 2003 dal presidente Fitto, a Vendola per arrivare ad Emiliano pare abbiano seguito lo stesso criterio ovvero "non controlliamo tanto sono soldi dei cittadini", sul concetto di "buona gestione" avremmo invece qualcosa da ridire.
Ricordiamo infatti che le 1600 plafoniere da 637 euro, sono solo la punta dell'iceberg ma tanti sono gli sprechi che abbiamo scoperto e denunciato visionando i documenti. Basti pensare sono stati stanziati milioni di euro per dell'efficientamento energetico dell'edificio, per cui ci si sarebbe aspettati una diminuzione dei consumi energetici. invece sono state acquistate a prezzi fuori mercato apparecchiature di maggiore potenza elettrica rispetto al progetto iniziale, per non parlare dei 19 chilometri di cavi elettrici, dei controsoffitti, delle spese per le pareti divisorie o per i pozzi di raffreddamento solo per citarne alcuni.
Stiamo già preparando una integrazione dei nostri esposti già depositati a luglio presso Procura della Repubblica, ANAC e Corte dei Conti aggiungendo queste ultime "spese folli" e gli elementi emersi nel corso della trasmissione di Giletti.
Fa rabbia che sia dovuta arrivare una trasmissione televisiva per ridestare i politici locali dal torpore, Emiliano in primis, ed è curioso che siamo dovuti arrivare noi del Movimento 5 Stelle Puglia, dei cittadini nelle istituzioni, per fare ciò che avrebbero dovuto fare gli esperti della politica in questi 15 anni: controllare come vengono spesi i soldi pubblici e difendere i diritti dei cittadini."
Gruppo consiliare di Forza Italia (Nino Marmo, Domenico Damascelli, Francesca Franzoso e Giandiego Gatta):
"Il caso delle plafoniere per la nuova sede del Consiglio regionale è un fatto grave, gravissimo, perché sono spese inaccettabili soprattutto in una Regione che chiude reparti ospedalieri e taglia l'assistenza sanitaria. Ciò detto, ci sono altri elementi di profonda ambiguità: la questione, nota da tempo, fu affrontata in Consiglio regionale due mesi fa e fu assicurato che la Giunta avrebbe proceduto con le verifiche del caso e che avremmo atteso anche le eventuali iniziative della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti. Ne hanno parlato per mesi tutti i quotidiani pugliesi.
Eppure, dal presidente Emiliano non si è mai avuta una risposta precisa, una reazione governativa per chiarire le ombre sulle spese sostenute. C'è voluto un risalto mediatico nazionale, per non dire una 'figuraccia nazionale', per avere dal presidente della Giunta un cenno: un nucleo ispettivo per verificare la congruità dei prezzi. Ci voleva Giletti? Perché fino ad oggi la Regione non ha fatto niente? Eppure, parliamo di plafoniere pagate a caro prezzo. Ancor più grave del prezzo, poi, c'è che la ditta ha affermato di non aver mai avuto un ordine dalla Regione. Cosa dice a riguardo Emiliano? Allora, oltre a spiegare come si spendono i soldi dei pugliesi e come sia possibile che una ditta dica di non aver ricevuto al ordine dall'ente, dal presidente vorremmo capire anche come mai si sia svegliato solo dopo essere finito su La7 in modo inglorioso. Non è affatto una questione di poco conto, sulla quale c'è ancora molto da spiegare. Incauto, inopportuno, impreparato al limite dell'offensivo, il capo dell'esecutivo non può permettersi di scaricare la patata bollente sul Consiglio regionale! Perché egli sapeva, e sa molto bene, che la stazione appaltante è la Regione, cioè la Giunta regionale.
Sapeva che c'è un RUP (Responsabile Unico del Procedimento) e un Direttore dei Lavori, i quali sono, appunto, i responsabili delle opere e delle scelte tecniche. Ancora più ridicola è la nuova commissione di controllo! Controllo su chi? Sulla stessa Giunta? Che, guarda caso, dal punto di vista politico e amministrativo, è l'organo di indirizzo e controllo. Quindi, Emiliano istituisce una commissione che dovrebbe controllare il suo stesso operato! Non c'è più il senso del ridicolo e si è persa la misura del decoro istituzionale".