
Vita di città
L'accusa dell'USB: «Allarmante silenzio da parte dell’AndriaMultiservice sul futuro dei lavoratori»
Il Sindacato preoccupato: «L'Azienda lavora alla giornate più che ripensare il ruolo della “partecipata"»
Andria - venerdì 22 gennaio 2021
18.27
Forte preoccupazione viene espressa da Pierpaolo Corallo, portavoce del sindacato Unione Sindacale di Base Lavoro Privato - Esecutivo nazionale e dell' USB Confederazione regionale Puglia sul futuro dell'azienda partecipata del Comune di Andria, l'AndriaMultiservice. Si tratta di una vicenda che tiene in ballo un centinaio circa di dipendenti, con le loro famiglie.
«Da più di un anno, quando abbiamo iniziato percorso con il "nuovo" mangament dell'Andriamultiservice sapevamo che avremmo dovuto superare le problematiche legate alla grave crisi economica del Socio (il Comune) che si è palesata con forti tagli al bilancio della multiservizi. Sapevamo che, vista la nostra natura "conflittuale", non avremmo avuto tappeti rossi.
Sapevamo che le difficoltà economiche del Comune, già quando qualcuno ci diceva che non avrebbero avuto ripercussioni sui Lavoratori (solo per fare esempi il vecchio management e l'Amministrazione Giorgino), eravamo più che convinti che a pagare le scelte scellerate sarebbero state le maestranze e le loro famiglie.
Oggi assistiamo ad un allarmante silenzio da parte dell'Azienda che sembra, a nostro parere, lavorare alla giornate più che ripensare il ruolo della "partecipata".
Assistiamo ad una assenza di prospettiva! Una modalità che ci preoccupa perché scarica sui Lavoratori, che continuano a garantire servizi essenziali per la Collettività, ma che nella migliore delle ipotesi si vedranno uno stipendio decurtato (gli ammortizzatori oggi sono stati chiesti fino al 31/01 p.v.) per chissà quanto altro tempo.
Un tempo che non rischia di creare danni irreparabili.
Si doveva partire con la "formazione" dei Lavoratori, per troppo tempo annunciata e mai fatta, si doveva ragionare su altri servizi importati che avrebbero garantito risorse nuove (i così detti "tributi minori"), si doveva far turnare il personale il più possibile per non scaricare la crisi sui Lavoratori, si doveva mettere mano agli aspetti Organizzativi interni (non dimentichiamo i fatti ""gravi" messi a nudo qualche mese addietro in azienda), si doveva ragionare su servizi da prendere/aggiudicare da Comuni limitrofi, si doveva ragionare su "prepensionamenti" su "incentivi" all'esodo, su un "integrativo" aziendale… ma niente! Tutto tace.
Ma… noi abbiamo continuato a fare la nostra parte, incontri con il socio, l'azienda ma ora non possiamo più aspettare soprattutto nei confronti dei Lavoratori e delle loro famiglie.
Riteniamo che i Lavoratori possano, anzi debbano, avere voce in capitolo sulle scelte aziendali visto che non parliamo di un "baraccone" ma di una azienda a totale capitale pubblico che produce servizi per la comunità andriese, e non solo, e che non può più essere gestita alla stregua di una aziendina privata. Noi continueremo per la nostra strada. Sempre dalla stessa parte: i Lavoratori!», conclude la nota dell'USB.
«Da più di un anno, quando abbiamo iniziato percorso con il "nuovo" mangament dell'Andriamultiservice sapevamo che avremmo dovuto superare le problematiche legate alla grave crisi economica del Socio (il Comune) che si è palesata con forti tagli al bilancio della multiservizi. Sapevamo che, vista la nostra natura "conflittuale", non avremmo avuto tappeti rossi.
Sapevamo che le difficoltà economiche del Comune, già quando qualcuno ci diceva che non avrebbero avuto ripercussioni sui Lavoratori (solo per fare esempi il vecchio management e l'Amministrazione Giorgino), eravamo più che convinti che a pagare le scelte scellerate sarebbero state le maestranze e le loro famiglie.
Oggi assistiamo ad un allarmante silenzio da parte dell'Azienda che sembra, a nostro parere, lavorare alla giornate più che ripensare il ruolo della "partecipata".
Assistiamo ad una assenza di prospettiva! Una modalità che ci preoccupa perché scarica sui Lavoratori, che continuano a garantire servizi essenziali per la Collettività, ma che nella migliore delle ipotesi si vedranno uno stipendio decurtato (gli ammortizzatori oggi sono stati chiesti fino al 31/01 p.v.) per chissà quanto altro tempo.
Un tempo che non rischia di creare danni irreparabili.
Si doveva partire con la "formazione" dei Lavoratori, per troppo tempo annunciata e mai fatta, si doveva ragionare su altri servizi importati che avrebbero garantito risorse nuove (i così detti "tributi minori"), si doveva far turnare il personale il più possibile per non scaricare la crisi sui Lavoratori, si doveva mettere mano agli aspetti Organizzativi interni (non dimentichiamo i fatti ""gravi" messi a nudo qualche mese addietro in azienda), si doveva ragionare su servizi da prendere/aggiudicare da Comuni limitrofi, si doveva ragionare su "prepensionamenti" su "incentivi" all'esodo, su un "integrativo" aziendale… ma niente! Tutto tace.
Ma… noi abbiamo continuato a fare la nostra parte, incontri con il socio, l'azienda ma ora non possiamo più aspettare soprattutto nei confronti dei Lavoratori e delle loro famiglie.
Riteniamo che i Lavoratori possano, anzi debbano, avere voce in capitolo sulle scelte aziendali visto che non parliamo di un "baraccone" ma di una azienda a totale capitale pubblico che produce servizi per la comunità andriese, e non solo, e che non può più essere gestita alla stregua di una aziendina privata. Noi continueremo per la nostra strada. Sempre dalla stessa parte: i Lavoratori!», conclude la nota dell'USB.