Michelangelo Filannino, preside del Nuzzi
Michelangelo Filannino, preside del Nuzzi
Politica

Intervista a Michelangelo Filannino: dalla presidenza del Nuzzi alla candidatura a sindaco di Barletta

Con il Movimento 5 Stelle condivide valori e voglia di proteggere le istituzioni: "La politica avvelena la scuola"

Umanista, insegnante e poi preside del liceo scientifico "Riccardo Nuzzi".
Professor Michelangelo Filannino, cosa l'ha spinta alla candidatura a sindaco di Barletta per il M5S, passando dal mondo della scuola a quello della politica?


Il desiderio di impegnarmi nella politica locale è nato dopo aver assistito alle sedute del consiglio comunale in cui, discutendo di inquinamento e aziende insalubri, i consiglieri hanno mostrato atteggiamenti irresponsabili, ipocriti e inadeguati.
Ho sentito l'esigenza di cambiare il destino di una città fortemente compromessa dal punto di vista urbanistico prendendo in mano la situazione. Non c'è speranza se non con un deciso cambio della classe dirigente e politica locale. I barlettani meritano di più e Barletta merita di diventare una città matura.

Se dovesse essere eletto sindaco, cosa porterà con sé dell'esperienza scolastica?

Vivendo dall'interno il mondo della scuola da ben 34 anni, ho potuto verificare che la politica avvelena la vita scolastica: sono convinto che sia necessario proteggere le istituzioni dalle manovre politiche nazionali e locali, in particolare modo l'edilizia e le risorse drasticamente tagliate dai governi Berlusconi in poi.

Perché, per cambiare il destino della sua città, ha scelto il Movimento 5 Stelle?

Il Movimento ha valori di riferimento per me fondamentali, quali trasparenza, onestà amministrativa, voglia di migliorare la qualità dell'ambiente e della vita. In un periodo che vede la proliferazione di liste civiche, ritengo necessario un riferimento nazionale che ci metta a riparo dai provincialismi.

Nella Bat la presenza dei Cinquestelle si sta facendo corposa: il barlettano Ruggiero Quarto al Senato, l'andriese Giuseppe D'Ambrosio in Parlamento, la consigliera Grazia Di Bari in Regione, Roberto Morra sindaco di Canosa e nuove proposte si presentano a Bisceglie e Margherita di Savoia. Una rete che determinerà prolifiche collaborazioni?

C'è possibilità di una influenza reciproca nella vita politica e amministrativa della Bat. Conoscendo la Provincia dall'interno nelle sue difficoltà, non posso che auspicare una forte collaborazione, anche fra i cittadini che si riconoscono nel Movimento.
Andria e Barletta, ad esempio, condividono una rete di rapporti economici e turistici per migliorare i quali è necessario stringere legami di collaborazione che possano portare ad uno sviluppo dell'occupazione, risparmio di risorse e miglioramento della qualità di vita.
Dal punto di vista ambientale, i due capoluoghi condividono la problematica dell'inquinamento del canale Ciappetta-Camaggio.

In questo senso, quali sono gli obiettivi che perseguirà in caso di elezione?

Gli obiettivi sono quelli condivisi dal Movimento e, pertanto, il programma declinerà in sede locale gli obiettivi generali del Movimento. Nel caso specifico è necessario avviare simultaneamente a soluzione tutte le criticità ambientali: inquinamento dell'aria, traffico veicolare, impermeabilizzazione del suolo, dividente demaniale, strategia rifiuti zero, circolo virtuoso nella gestione dei rifiuti, canale H, Ofanto e, per l'appunto, canale Ciappetta-Camaggio. Gli attivisti del Movimento hanno studiato per anni tutte le criticità in maniera dettagliata, pertanto i piani d'azione sono già stati determinati, dobbiamo solo metterli in pratica.

Quali le prospettive dal punto di vista amministrativo?

Un altro obiettivo del mio programma riguarda il miglioramento dell'efficienza dei servizi gestiti dal Comune, ivi compresa la Bar.S.A.. È necessario creare un clima di rispetto e fiducia fra le istituzioni pubbliche e i cittadini che per decenni sono stati abituati ad essere trattati da sudditi, non sono destinatari di diritti ma elemosinieri di favori presso politicanti di turno.
È necessario creare una cittadinanza attiva e sottoporsi alla sua critica e valutazione. Il sindaco deve essere per strada, in mezzo alla gente, e non nel Palazzo.

Una cittadinanza attiva è quanto ci auspichiamo anche per la città di Andria. Grazie per il tempo dedicatoci.

Grazie a voi.
  • Liceo Scientifico Nuzzi
  • Michelangelo Filannino
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