Attualità
Il laico, un angelo moderno
Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - lunedì 28 dicembre 2020
Un lettore mi chiede: non pensa Lei che scrivendo e parlando spesso di argomenti religiosi, di Vangelo vissuto, di Chiesa, si possa pensare che Lei sia un prete mancato o un Padre conventuale? Rispondo: sì, padre lo sono, ma di famiglia!
Non ho mai pensato ad una vocazione come quella sacerdotale o conventuale. Sono stato, e sono, affascinato dalla figura di laici e ne ho conosciuti tanti di persona o per aver letto di loro che, pur immersi nel mondo, nel pieno della civiltà industriale plinto del loro pensiero è la chiamata a trasmettere il divino nel turbine della vita e sono capaci poi di ritirarsi dentro di sé per "connettersi" di continuo con Dio per poi tornare a circolare tra gli uomini, sui luoghi di lavoro, nelle officine, nei parlamenti, nelle scuole, facendo del loro lavorare una preghiera, del pregare un costruire.
Il bello di questi laici è che ora parecchi di loro stanno per essere riconosciuti santi: santi laici come guide per dilatare i tesori della santità oltre le recinzioni canoniche. Una cosa che impressiona, è che tra questi laici non mancano anime rette, scevre da cattiverie che di vita religiosa non ne vogliono sapere ma che, attratti dai frutti del Vangelo vissuto e dalla testimonianza di onesti interlocutori, spesso sono più avanti di tanti di noi, nella vita buona, che ci diciamo cristiani.
Caro amico, ti assicuro: questi laici, donne e uomini, sono da considerare angeli moderni che "fendono la calca, raggi che filtrano la tenebra, pause di cielo nella romba dei motori"! (Così Igino Giordani). Laici che dicono con la loro vita che Dio non è rinchiuso nel tempio, ma sta e opera anche fuori del tempio (pro-fano = davanti al tempio). Auguro a te di conoscerli questi laici; di conoscere la loro vita, il loro pensiero. Quali oggi sono visti dalla Chiesa e dalla società. Ti incoraggio a non fermarti alle notizie che fanno ritenere l'esistenza un dominio di ladri e delinquenti. Cerca notizie positive, buone (e in questo momento di pandemia sono tante) vissute da laici, sacerdoti, madri, suore, medici, infermieri, politici il cui sorriso, pur fra tante sofferenze, porta una goccia di Eternità.
Si legge nel catechismo: "Dio è in cielo, in terra , in ogni luogo". Dunque – dice Giordani – anche in cantiere, anche in ufficio, sull'auto, a casa: anche in galera, anche all'ospedale. Anche da laici, e se anche tu lo vuoi, basta ascoltarlo, cercarlo, contemplarlo: ed Egli viene e trasfigura in tempio anche una caserma". Se lo desideri, amico lettore, possiamo parlarne ancora.
Non ho mai pensato ad una vocazione come quella sacerdotale o conventuale. Sono stato, e sono, affascinato dalla figura di laici e ne ho conosciuti tanti di persona o per aver letto di loro che, pur immersi nel mondo, nel pieno della civiltà industriale plinto del loro pensiero è la chiamata a trasmettere il divino nel turbine della vita e sono capaci poi di ritirarsi dentro di sé per "connettersi" di continuo con Dio per poi tornare a circolare tra gli uomini, sui luoghi di lavoro, nelle officine, nei parlamenti, nelle scuole, facendo del loro lavorare una preghiera, del pregare un costruire.
Il bello di questi laici è che ora parecchi di loro stanno per essere riconosciuti santi: santi laici come guide per dilatare i tesori della santità oltre le recinzioni canoniche. Una cosa che impressiona, è che tra questi laici non mancano anime rette, scevre da cattiverie che di vita religiosa non ne vogliono sapere ma che, attratti dai frutti del Vangelo vissuto e dalla testimonianza di onesti interlocutori, spesso sono più avanti di tanti di noi, nella vita buona, che ci diciamo cristiani.
Caro amico, ti assicuro: questi laici, donne e uomini, sono da considerare angeli moderni che "fendono la calca, raggi che filtrano la tenebra, pause di cielo nella romba dei motori"! (Così Igino Giordani). Laici che dicono con la loro vita che Dio non è rinchiuso nel tempio, ma sta e opera anche fuori del tempio (pro-fano = davanti al tempio). Auguro a te di conoscerli questi laici; di conoscere la loro vita, il loro pensiero. Quali oggi sono visti dalla Chiesa e dalla società. Ti incoraggio a non fermarti alle notizie che fanno ritenere l'esistenza un dominio di ladri e delinquenti. Cerca notizie positive, buone (e in questo momento di pandemia sono tante) vissute da laici, sacerdoti, madri, suore, medici, infermieri, politici il cui sorriso, pur fra tante sofferenze, porta una goccia di Eternità.
Si legge nel catechismo: "Dio è in cielo, in terra , in ogni luogo". Dunque – dice Giordani – anche in cantiere, anche in ufficio, sull'auto, a casa: anche in galera, anche all'ospedale. Anche da laici, e se anche tu lo vuoi, basta ascoltarlo, cercarlo, contemplarlo: ed Egli viene e trasfigura in tempio anche una caserma". Se lo desideri, amico lettore, possiamo parlarne ancora.