
Vita di città
I mercati comunali del centro storico di Andria
Due importanti strutture in evidente stato di decadimento
Andria - mercoledì 21 febbraio 2018
10.28
Abbiamo visitato il mercato coperto di via Flavio Giugno, nel centro storico di Andria, attiguo alla chiesa di Sant'Agostino: la sua istituzione risale al 1931, una bella struttura , ma in realtà fatiscente e in stato di forte degrado, intonaci sgretolati, muri sporchi e umidi, architravi puntellati, illuminazione insufficiente.
Pochi gli esercenti che resistono ancora all'interno della struttura.
Poi siamo entrati nel mercato di via De Anellis, meglio conosciuto come "la piazza del pesce", un tempo luogo ambito per fare la spesa di ogni genere di alimenti. Fu eretto nel secondo dopoguerra, dopo che venne abbattuta la chiesa ed il convento delle Benedettine. Nell'ottobre dello scorso anno, in previsione dello sgombero dell'ufficio igiene al nuovo plesso dell'ex asilo Gabelli, il prof. Riccardo Suriano proponeva la demolizione di questo rudere, liberando quest'area dando luce e decoro a via Mons. Di Donna, via Museo del Confetto, via De Anellis ed alla stessa imponente chiesa Cattedrale. Pochi decenni fa "la piazza del pesce" ospitava diverse attività commerciali: macellerie, salumerie, ortofrutticoli e soprattutto il pesce, dal quale ha preso appunto il nome.
Adesso chiamare questi spazi mercati è difficile, perché di banchi ne sono rimasti veramente pochi.
Nella nostra città l'ambiente del mercato ha sempre affascinato i consumatori, perché era punto di riferimento per i suoi abitanti.
Banconi ricolmi di ogni prelibatezza, la verdura e la frutta fresca, il pesce e la carne. Alcuni venditori urlavano per attirare l'attenzione degli acquirenti che si avvicinavano e contrattavano il prezzo. Quell'atmosfera colorata, chiassosa e vivace ora è praticamente impossibile trovare.
"La gente al mercato viene ancora perché ha bisogno di confrontarsi, di parlare. Al supermercato si fa più in fretta la spesa, ma che tristezza", racconta un'anziana signora che incontriamo vicino al banco dei pesci.
Le caratteristiche erano uniche: prodotti di qualità a prezzi concorrenziali ed in più un rapporto di fiducia tra venditori e clienti.
Un mercato amato dalla gente, purtroppo sempre meno frequentato. Uno dopo l'altro, hanno "gettato la spugna" numerose attività commerciali dietro l'altra. Oggi sono rimasti pochi commercianti che temono a breve, di dover concludere la loro attività, senza alcun ricambio.
Servirebbero infatti interventi strutturali e di riqualificazione per questi due mercati cittadini. Ciò potrebbe creare nuove opportunità di lavoro, incentivando i giovani ad avviare attività commerciali all'interno degli stessi. Ripristinare quelle storiche costruzioni significa dare anche una nuova immagine alla nostra città, esaltando non solo le caratteristiche della vendita alimentare, ma favorendo l' apertura di botteghe in tutta la zona, così come erano una volta, con varietà di prodotti tipici locali e freschi.
In sostanza, creare un punto fiorente di artigiani e di coltivatori locali che vendono i loro prodotti, con un rapporto qualità-prezzo davvero concorrenziale.
Solo uno scotto da pagare per gli acquirenti: la rinuncia alla comodità dell'auto, vista l'assenza di parcheggi in zona. Una occasione giusta per farsi una sana passeggiata, un vero toccasana per la salute!
Pochi gli esercenti che resistono ancora all'interno della struttura.
Poi siamo entrati nel mercato di via De Anellis, meglio conosciuto come "la piazza del pesce", un tempo luogo ambito per fare la spesa di ogni genere di alimenti. Fu eretto nel secondo dopoguerra, dopo che venne abbattuta la chiesa ed il convento delle Benedettine. Nell'ottobre dello scorso anno, in previsione dello sgombero dell'ufficio igiene al nuovo plesso dell'ex asilo Gabelli, il prof. Riccardo Suriano proponeva la demolizione di questo rudere, liberando quest'area dando luce e decoro a via Mons. Di Donna, via Museo del Confetto, via De Anellis ed alla stessa imponente chiesa Cattedrale. Pochi decenni fa "la piazza del pesce" ospitava diverse attività commerciali: macellerie, salumerie, ortofrutticoli e soprattutto il pesce, dal quale ha preso appunto il nome.
Adesso chiamare questi spazi mercati è difficile, perché di banchi ne sono rimasti veramente pochi.
Nella nostra città l'ambiente del mercato ha sempre affascinato i consumatori, perché era punto di riferimento per i suoi abitanti.
Banconi ricolmi di ogni prelibatezza, la verdura e la frutta fresca, il pesce e la carne. Alcuni venditori urlavano per attirare l'attenzione degli acquirenti che si avvicinavano e contrattavano il prezzo. Quell'atmosfera colorata, chiassosa e vivace ora è praticamente impossibile trovare.
"La gente al mercato viene ancora perché ha bisogno di confrontarsi, di parlare. Al supermercato si fa più in fretta la spesa, ma che tristezza", racconta un'anziana signora che incontriamo vicino al banco dei pesci.
Le caratteristiche erano uniche: prodotti di qualità a prezzi concorrenziali ed in più un rapporto di fiducia tra venditori e clienti.
Un mercato amato dalla gente, purtroppo sempre meno frequentato. Uno dopo l'altro, hanno "gettato la spugna" numerose attività commerciali dietro l'altra. Oggi sono rimasti pochi commercianti che temono a breve, di dover concludere la loro attività, senza alcun ricambio.
Servirebbero infatti interventi strutturali e di riqualificazione per questi due mercati cittadini. Ciò potrebbe creare nuove opportunità di lavoro, incentivando i giovani ad avviare attività commerciali all'interno degli stessi. Ripristinare quelle storiche costruzioni significa dare anche una nuova immagine alla nostra città, esaltando non solo le caratteristiche della vendita alimentare, ma favorendo l' apertura di botteghe in tutta la zona, così come erano una volta, con varietà di prodotti tipici locali e freschi.
In sostanza, creare un punto fiorente di artigiani e di coltivatori locali che vendono i loro prodotti, con un rapporto qualità-prezzo davvero concorrenziale.
Solo uno scotto da pagare per gli acquirenti: la rinuncia alla comodità dell'auto, vista l'assenza di parcheggi in zona. Una occasione giusta per farsi una sana passeggiata, un vero toccasana per la salute!