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Territorio

Frantoiani in allarme dopo la sentenza sulla sansa: "chiudiamo i frantoi"

Clima di forte preoccupazione alla vigilia della campagna olivicola 2025/26

Rimangono senza risposta le preoccupazioni espressi dalla FIOQ – Frantoiani Italiani Olio di Qualità per gli effetti derivanti dalla recente giurisprudenza del Consiglio di Stato che, accogliendo il ricorso presentato da privati aderenti all'Assitol, ha modificato il quadro di riferimento sulla gestione e valorizzazione della sansa di oliva, sottoprodotto fondamentale del ciclo produttivo dell'olio extravergine.

L'incontro previsto per lunedì 13 ottobre ad Andria con il presidente del Gruppo Olio di Sansa di Assitol, Giuseppe Masturzo, avrebbe dovuto rappresentare un momento di confronto costruttivo e decisivo per l'intera filiera. Tuttavia, va stigmatizzata l'assenza del presidente Masturzo, che pure aveva confermato la sua partecipazione. Alla riunione invece erano presenti una ventina di associati FIOQ, tra i principali esponenti del mondo frantoiano pugliese, oltre a una rappresentanza frantoiani pugliesi aderenti ad altre sigle. Gli intervenuti hanno appreso solo poche ore prima dell'incontro del disimpegno improvviso del presidente Masturzo, che ha scelto di non partecipare.
Quella che si preannunciava come un'occasione risolutiva per affrontare la questione in modo condiviso è dunque sfumata, lasciando spazio a delusione e sdegno tra i presenti. Secondo quanto emerso, l'attenzione di Assitol si sarebbe spostata su un nuovo tavolo romano fissato per giovedì 16 ottobre, la cui sede non è stata resa nota e da cui, a quanto pare, la rappresentanza dei frantoiani non è stata invitata.

"Una mancanza di sensibilità e di rispetto verso chi rappresenta la maggiore forza produttiva del prodotto interessato", commentano i partecipanti all'incontro di Andria.
La FIOQ ribadisce che la sansa non è un rifiuto, bensì una risorsa economica e tecnologica che, se gestita con criteri di trasparenza e correttezza, può garantire valore alla filiera, sostenibilità ambientale e competitività. La sottrazione di questa risorsa dalla disponibilità dei frantoi rappresenta un colpo mortale per molte imprese del settore, in particolare medio-piccole, che costituiscono l'ossatura economica e sociale dei territori olivicoli del Mezzogiorno. La FIOQ, in collaborazione con la Vueffe Consulting, ha elaborato un vademecum operativo per avviare un percorso di confronto e definire regole condivise sulla gestione della sansa come sottoprodotto, nel rispetto dell'economia circolare e delle normative ambientali.
Tuttavia, stante l'esclusione e l'incertezza attuale, i frantoiani riuniti ad Andria non escludono azioni di protesta concrete, qualora non giungano segnali di apertura dalle istituzioni e dai rappresentanti della filiera industriale.
Tra le ipotesi in discussione:
  • il trasferimento dei costi di trasporto e smaltimento della sansa sul prezzo di acquisto delle olive;
  • la scelta di lavorare esclusivamente per conto terzi;
  • e, come extrema ratio, la serrata dei frantoi.
Il clima di forte preoccupazione ha portato i presenti ad aggiornarsi a venerdì prossimo per valutare le prossime iniziative, in attesa di eventuali sviluppi o comunicazioni ufficiali dai tavoli romani.
«Il comparto attende risposte chiare e immediate dalla politica e dalle istituzioni – conclude il presidente FIOQ, Riccardo Guglielmi – affinché si ristabilisca un equilibrio tra le diverse componenti della filiera e si garantisca la sopravvivenza economica dei frantoi italiani, pilastro del vero Made in Italy agroalimentare».

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