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Fare Impresa in una prospettiva di Economia Civile
UCID Andria- Impresa ESG: "Profitto ed etica? Una scommessa possibile"
Andria - venerdì 21 novembre 2025
C'è una domanda che, in tempi di crisi globali e incertezze di mercato, risuona sempre più forte nelle coscienze di chi fa impresa: è ancora possibile, oggi, cercare il profitto senza calpestare la dignità umana e l'ambiente? La risposta arrivata nei giorni scorsi dalla sezione di Andria dell'UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) è un "sì" deciso, ma a una condizione: cambiare radicalmente prospettiva.
L'occasione è stata un partecipato incontro svoltosi ieri 19 novembre 2025 sul tema "Fare Impresa in una Prospettiva di Economia Civile". Non una semplice conferenza, ma un vero laboratorio di idee nato dallo studio approfondito del testo "Principi di Economia Civile", la guida operativa per imprenditori e dirigenti pubblicata dall'UCID nazionale. È da queste pagine che la sezione locale ha tratto ispirazione per un confronto vivo sul futuro del territorio.
Sotto la guida del presidente della sezione, G.U. Vincenzo Scarcelli, affiancato dal dott. Michele Scarcelli, e con la preziosa assistenza spirituale di don Cosimo Sgaramella, i partecipanti si sono interrogati su come trasformare le aziende da semplici "macchine da soldi" a veri e propri "agenti di cambiamento".
L'incontro ha visto l'intervento del dott. Vincenzo Suriano che, supportato dalla collaborazione dei soci, ha tradotto in pratica i concetti teorici della guida UCID. L'analisi è stata lucida: il vecchio modello economico, basato sul consumo illimitato di risorse e sull'indifferenza verso il surriscaldamento globale, ha ormai il fiato corto. Questo sistema, che alimenta disuguaglianze crescenti, non è più sostenibile né eticamente né economicamente.
Rifacendosi all'Agenda 2030 dell'ONU, il dibattito ha lanciato una sfida: superare l'idea che l'uomo agisca solo per interesse personale. Al contrario, l'impresa moderna deve riscoprirsi "comunità", un luogo dove cooperazione e dignità delle persone vengono prima dei numeri. Le aziende non sono monadi isolate, ma organismi che traggono la loro legittimazione morale proprio dalla capacità di generare benessere diffuso e lavoro dignitoso per la società.
Ma l'incontro non si è fermato ai principi filosofici. Si è parlato di concretezza, declinando il concetto di "sostenibilità" attraverso i criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Oggi, integrare questi principi non è più un lusso per pochi filantropi, ma un fattore chiave per restare sul mercato.
Durante il confronto è emerso chiaramente come investitori, clienti e – fattore cruciale – i giovani talenti, guardino con occhi diversi alle aziende virtuose. Un'impresa attenta al sociale e all'ambiente non solo migliora la propria reputazione e riduce i rischi di sanzioni, ma accede più facilmente al credito bancario e diventa attrattiva per i lavoratori migliori.
Al vivace dibattito hanno contribuito, tra gli altri, il vice presidente Riccardo Falcetta e i soci Annamaria Di Corato ed Enrico Zingaro, a testimonianza di un tessuto imprenditoriale locale pronto a mettersi in gioco. L'incontro si è chiuso con una consapevolezza nuova: in un'epoca segnata da profonde sfide, fare impresa "civile" non è un atto di buonismo, ma l'unica strategia lungimirante per garantire un futuro al nostro territorio.
L'occasione è stata un partecipato incontro svoltosi ieri 19 novembre 2025 sul tema "Fare Impresa in una Prospettiva di Economia Civile". Non una semplice conferenza, ma un vero laboratorio di idee nato dallo studio approfondito del testo "Principi di Economia Civile", la guida operativa per imprenditori e dirigenti pubblicata dall'UCID nazionale. È da queste pagine che la sezione locale ha tratto ispirazione per un confronto vivo sul futuro del territorio.
Sotto la guida del presidente della sezione, G.U. Vincenzo Scarcelli, affiancato dal dott. Michele Scarcelli, e con la preziosa assistenza spirituale di don Cosimo Sgaramella, i partecipanti si sono interrogati su come trasformare le aziende da semplici "macchine da soldi" a veri e propri "agenti di cambiamento".
L'incontro ha visto l'intervento del dott. Vincenzo Suriano che, supportato dalla collaborazione dei soci, ha tradotto in pratica i concetti teorici della guida UCID. L'analisi è stata lucida: il vecchio modello economico, basato sul consumo illimitato di risorse e sull'indifferenza verso il surriscaldamento globale, ha ormai il fiato corto. Questo sistema, che alimenta disuguaglianze crescenti, non è più sostenibile né eticamente né economicamente.
Rifacendosi all'Agenda 2030 dell'ONU, il dibattito ha lanciato una sfida: superare l'idea che l'uomo agisca solo per interesse personale. Al contrario, l'impresa moderna deve riscoprirsi "comunità", un luogo dove cooperazione e dignità delle persone vengono prima dei numeri. Le aziende non sono monadi isolate, ma organismi che traggono la loro legittimazione morale proprio dalla capacità di generare benessere diffuso e lavoro dignitoso per la società.
Ma l'incontro non si è fermato ai principi filosofici. Si è parlato di concretezza, declinando il concetto di "sostenibilità" attraverso i criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Oggi, integrare questi principi non è più un lusso per pochi filantropi, ma un fattore chiave per restare sul mercato.
Durante il confronto è emerso chiaramente come investitori, clienti e – fattore cruciale – i giovani talenti, guardino con occhi diversi alle aziende virtuose. Un'impresa attenta al sociale e all'ambiente non solo migliora la propria reputazione e riduce i rischi di sanzioni, ma accede più facilmente al credito bancario e diventa attrattiva per i lavoratori migliori.
Al vivace dibattito hanno contribuito, tra gli altri, il vice presidente Riccardo Falcetta e i soci Annamaria Di Corato ed Enrico Zingaro, a testimonianza di un tessuto imprenditoriale locale pronto a mettersi in gioco. L'incontro si è chiuso con una consapevolezza nuova: in un'epoca segnata da profonde sfide, fare impresa "civile" non è un atto di buonismo, ma l'unica strategia lungimirante per garantire un futuro al nostro territorio.

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