Guerra
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Commento

Don Ettore Lestingi: "Sai che c’è? Il mondo è in guerra!"

"Non me ne frega niente!" Riflessione sulla indifferenza nei confronti della guerra

«Prendo spunto da una canzone scritta e cantata anni fa dall'indimenticabile Domenico Modugno, dal titolo I Delfini, che bene esprime l'approccio che ormai la nostra sensibilità ha nei confronti di quanto stiamo vivendo: "Sai che c'è? non ce ne frega niente". Eppure stiamo assistendo a scene che la mente umana, nel tempo di grandi progressi e di conquiste di civiltà, non avrebbe mai immaginato di vedere: la guerra: uomo che uccide il suo simile, bambini rapiti al calore delle madri, famiglie smembrate, paesi distrutti, armi sempre più sofisticate, fallimento di tavoli di sottile diplomazia, mari che si tingono di rosso sangue, deserti con orme di passi stanchi e sfiniti…
E noi? Indifferenti! Come se niente fosse. Impassibili. Continuiamo a trascorrere "in pace" le nostre giornate, a preoccuparci di organizzare i nostri week end, frequentare bar, pub e ristoranti il sabato sera, tra l'altro un sabato che si estende per tutta la settimana.
Qualcuno dice che "l'uomo ode ciò che è abituato ad ascoltare". E noi siamo abituati ad ascoltare solo "umori di festa" e non ascoltiamo i terribili e terrificanti "rumori di guerra".
C'è uno spot pubblicitario che parla di "olfatto assuefatto". Ci siamo abituati all'odore di polvere da sparo da non sentirne più la nausea, al lezzo di corpi esanimi che non ci impressionano più.
Ciò che più mi stupisce è l'indifferenza dei giovani. Altri tempi sarebbero già state organizzate marce, sit in, scioperi a scuola… Niente!
Eppure l'umanità è in declino, il mondo piange, la terra esala lamenti. Sembra quasi che l'unica realtà che si sta ribellando alla mentalità predatoria dell'uomo ormai insensato e folle, è la natura che, con i suoi terremoti ci scuote, i suoi diluvi ci purifica, e i ghiacciai sembrano cuori che si sciolgono al dolore.
Sembra di vivere il day after , prima ancora che la catastrofe raggiunga tutti e poi vivere da sopravvissuti.
Non ci resta che "alzare le mani", non in segno di resa, ma come consapevolezza che se l'uomo con tutta la sua intelligenza, reale e artificiale, non riesce a trovare vie di pace, allora l'Unico che può salvarci è Dio.
La CEI (Conferenza Episcopale Italiana) accogliendo l'invito del Card. Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, ha indetto per martedì 17 ottobre una Giornata di digiuno e di preghiera per la Pace, da vivere nelle singole Diocesi e comunità parrocchiali.
E' un modo per passare dalla fede come "emozione" alla fede come "mozione". E la preghiera è più forte di ogni marcia, sit in o mobilitazione.
Che la Chiesa che è in Andria faccia sentire la sua presenza e vicinanza a quanti la guerra sta rendendo sempre più soli.
Il nostro Vescovo, Mons. Luigi Mansi, presiederà una Adorazione Eucaristica sempre martedì 17 ottobre alle ore 20,00 presso la Chiesa parrocchiale SS. Stimmate. Ma anche in tutte le Parrocchie della Diocesi ci saranno momenti di preghiera.
Come Mosè sul monte, alziamo le braccia verso il cielo e sosteniamoci a vicenda nel sostenere la fatica e la stanchezza del nostro pregare.
Così cambieremo le parole della canzone: "Sai che c'è? Me ne frega, e come!.
E forse "nascerà il mondo della pace"».

Don Ettore Lestingi, Presidente Commissione Liturgica Diocesana
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