
Vita di città
Dehors, ecco il perché il centrosinistra non ha partecipato al voto
Le ragioni spiegate dalla consigliera comunale avv. Giovanna Brumo
Andria - giovedì 24 gennaio 2019
10.59
"Abbiamo deciso di non partecipare al voto sul regolamento dehors", così inizia il commento del consigliere comunale Giovanna Bruno, capogruppo di Progetto Andria ed esponente del centro sinistra provinciale. I gruppi di centro sinistra, infatti (Progetto Andria - Lista Emiliano - Lista Sabino Fortunato per Andria), hanno fatto le loro dichiarazioni di voto spiegando il loro non-voto al provvedimento.
"Dopo aver seguito molto da vicino tutto l'iter deliberativo, dopo aver preso parte anche al lavoro emendativo in aula, siamo giunti a questa scelta politica su un presupposto fondamentale: durante il consiglio comunale abbiamo appreso, dall'amministrazione e da alcuni colleghi di maggioranza, che la delibera è solo un punto di partenza, una pista di lavoro su cui Sovrintendenza e Regione diranno la loro, non escludendo anche il ritorno in aula per correttivi e /o modifiche. Quindi, in sostanza, solo un passaggio intermedio quello dell'approvazione in consiglio comunale, giunto dopo 3 anni di polemiche, cambi di Assessori (ben 3), animate tensioni interne al centro - destra cittadino. Eppure la delibera, soprattutto sui social, nelle scorse ore veniva spacciata come un atto fondamentale, risolutore di tanti problemi per gli esercenti. A quanto pare, invece, nulla di tutto questo. L'amministrazione ha carambolato parecchio durante la discussione, sostenendo in un primo momento che la Sovrintendenza è stata del tutto latitante e affermando poi che il parere preventivo della Sovrintendenza non serve perché non si tratta di regolamentare opere e/o manufatti. Nelle note ufficiali, però, si legge che la Sovrintendenza è stata tutt'altro che latitante, avendo dato indicazioni che forse piacevano poco ai nostri governanti e a cui di fatto non c'è stato seguito. Altro aspetto che ci ha lasciato molto perplessi, è il fatto che questo regolamento, di carattere a quanto pare transitorio, è immediatamente in vigore. Il che ci pare strano se, stando sempre a quanto dichiarato dalla maggioranza, da questo momento inizia la fase della discussione con Regione e Sovrintendenza. Insomma, ci sembra una cosa alquanto pasticciata che giunge dopo un iter travagliato e confuso. Voglio ricordare, infatti, che mesi addietro l'amministrazione ha usato lo stratagemma di un ordine del giorno urgente per ridare potestà al consiglio comunale e rimetterlo nelle condizioni di regolamentare questa materia. Vedremo quali saranno gli sviluppi, auspicando che gli esercenti non debbano incorrere in altri problemi per via di un modus operandi piuttosto discutibile, che ha causato finora già fin troppi danni".
"Dopo aver seguito molto da vicino tutto l'iter deliberativo, dopo aver preso parte anche al lavoro emendativo in aula, siamo giunti a questa scelta politica su un presupposto fondamentale: durante il consiglio comunale abbiamo appreso, dall'amministrazione e da alcuni colleghi di maggioranza, che la delibera è solo un punto di partenza, una pista di lavoro su cui Sovrintendenza e Regione diranno la loro, non escludendo anche il ritorno in aula per correttivi e /o modifiche. Quindi, in sostanza, solo un passaggio intermedio quello dell'approvazione in consiglio comunale, giunto dopo 3 anni di polemiche, cambi di Assessori (ben 3), animate tensioni interne al centro - destra cittadino. Eppure la delibera, soprattutto sui social, nelle scorse ore veniva spacciata come un atto fondamentale, risolutore di tanti problemi per gli esercenti. A quanto pare, invece, nulla di tutto questo. L'amministrazione ha carambolato parecchio durante la discussione, sostenendo in un primo momento che la Sovrintendenza è stata del tutto latitante e affermando poi che il parere preventivo della Sovrintendenza non serve perché non si tratta di regolamentare opere e/o manufatti. Nelle note ufficiali, però, si legge che la Sovrintendenza è stata tutt'altro che latitante, avendo dato indicazioni che forse piacevano poco ai nostri governanti e a cui di fatto non c'è stato seguito. Altro aspetto che ci ha lasciato molto perplessi, è il fatto che questo regolamento, di carattere a quanto pare transitorio, è immediatamente in vigore. Il che ci pare strano se, stando sempre a quanto dichiarato dalla maggioranza, da questo momento inizia la fase della discussione con Regione e Sovrintendenza. Insomma, ci sembra una cosa alquanto pasticciata che giunge dopo un iter travagliato e confuso. Voglio ricordare, infatti, che mesi addietro l'amministrazione ha usato lo stratagemma di un ordine del giorno urgente per ridare potestà al consiglio comunale e rimetterlo nelle condizioni di regolamentare questa materia. Vedremo quali saranno gli sviluppi, auspicando che gli esercenti non debbano incorrere in altri problemi per via di un modus operandi piuttosto discutibile, che ha causato finora già fin troppi danni".