da sx Lopalco ed Emiliano
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Politica

Dal Covid alle elezioni, Lopalco candidato in Puglia. Emiliano: «Non ne sapevo niente»

L'epidemiologo ha confermato in tv di volersi misurare con la politica. L'ira di Forza Italia e M5S

Una indiscrezione che ormai sta diventando una quasi certezza: Pier Luigi Lopalco, epidemiologo responsabile della task force covid-19 per la Puglia, si candida alle regionali di settembre, in una delle quattordici liste che sosterranno il governatore uscente Michele Emiliano e la coalizione di centrosinistra.

A confermarlo lo stesso Lopalco, intervenuto lunedì sera a La7: «Ho un incarico tecnico a tempo determinato presso l'agenzia regionale per la sanità», precisa Lopalco. A chi lo accusa di essersi fatto pubblicità durante il Covid, percependo un compenso pari a 120mila euro, l'epidemiologo risponde: «I 120mila euro sono il compenso annuale lordo per un dirigente regionale del mio livello. Una cifra inferiore a quella che ho guadagnato l'anno scorso come professore ordinario di Igiene a Pisa. Io non ho intascato 120mila euro, ma solo uno stipendio mensile; prima di prendere questo incarico ero già ogni giorno in televisione, Emiliano mi ha chiamato perché aveva visto una certa mia competenza. I miei colleghi pugliesi hanno suggerito a Emiliano di farmi venire perché c'era bisogno di un coordinamento sul territorio».

Per Lopalco, «L'impegno civile è la cosa più importante. Questa è la cosa che devo cercare di comunicare. Il problema è che prendo uno stipendio, c'è tanto lavoro da fare prima dell'autunno e non potrò fare molta campagna elettorale».

Una scelta, quella della candidatura di Lopalco, che Emiliano accoglie con favore ma di cui non rivendica la paternità: «L'ho visto in Tv, mi sembrava determinato - ha detto il governatore e candidato del centrosinistra. Non ci ho parlato, è partito da solo. Mi ha impressionato, è stato umile e sono contento che la sua scelta sia stata condivisa da un pugliese importante come Gianrico Carofiglio. Ho capito che mi vuole portare via la delega di assessore alla Sanità, e io sarei disposto a cedergliela. Ognuno deve fare il mestiere che sa fare meglio».

Lopalco troverà posto in una delle civiche di Emiliano? «Vedremo; ci sono centinaia di candidati, non solo Lopalco - la risposta di Emiliano. Pier Luigi è in campo per darmi una mano, non è da poco. Ha preso questa decisione in poche settimane di lavoro insieme, ne sono onorato. Polemiche? Non vedo il motivo di farne, la Costituzione lascia a ognuno la libertà di candidarsi».

E la candidatura di Lopalco ha fatto infuriare le opposizioni politiche. In una nota del commissario regionale di Forza Italia, l'on Mauro D'Attis, e del vice, il sen Dario Damiani si sottolinea come: «Siamo stati facili profeti: il prof Lopalco ha annunciato la sua candidatura nelle liste di Emiliano. Bene, l'avevamo già capito, ma ora si dimetta dal suo incarico in Regione -che è costato ai pugliesi 120mila euro- e chieda scusa ai cittadini per averlo utilizzato come trampolino di lancio elettorale. Incarico che doveva essere meramente scientifico per affrontare la pandemia, ma che invece si è rivelato strumentale per garantire una straordinaria visibilità mediatica a Lopalco. Ciò che ci fa sorridere, tuttavia, è il silenzio del centrosinistra sulle ultime dichiarazioni Emiliano: ha candidamente affermato che Lopalco sarebbe un ottimo assessore alla sanità e che è meglio uno come lui "che capisce" di altri che prendono molti voti. Tradotto: per Emiliano, i consiglieri regionali della sua coalizione e gli altri candidati sarebbero degli incompetenti! Un motivo in più per non votare né loro, né Emiliano e tantomeno Lopalco».

Anche i consiglieri regionali del M5S, criticano questa decisione del prof. Lopalco: «Abbiamo sempre avuto il massimo rispetto per il professor Lopalco, che non possiamo far altro che ringraziare per il lavoro svolto a capo della task force regionale per l'emergenza Covid. Ora che la sua candidatura a sostegno di Michele Emiliano è ufficiale, riteniamo necessario che si dimetta, perchè quello della task force è un lavoro a tempo pieno e non da fare nei ritagli di tempo della campagna elettorale. La Puglia sta già pagando per i danni causati da chi per 5 anni ha tenuto per sé la delega alla sanità, non occupandosene perché troppo impegnato a cercare di prendere voti. Che fine ha fatto ad esempio la riforma dell'emergenza - urgenza? Mesi di audizioni in cui gli addetti ai lavori gli hanno chiaramente detto che all'agenzia avrebbero preferito il modello dipartimentale, promesse di migliorare il testo in aula tenendo conto di tutti i pareri e alla fine, dopo il voto in commissione del disegno di legge si sono perse le tracce. Forse perchè è impossibile internalizzare tutti gli operatori come gli avevamo già fatto notare? O forse per venire incontro alle istanze delle associazioni che gestiscono il servizio 118, di cui diversi componenti sarebbero tra i possibili candidati nelle sue ben 14 liste? La salute dei pugliesi è una cosa seria, non è possibile occuparsene tra un'ospitata tv e l'altra. Questo vale anche per il professor Lopalco».


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