
Eventi e cultura
Concluso ad Andria il progetto di educazione alla lettura Nuove Frequenze
Promosso dal Circolo dei Lettori di Andria APS e sostenuto dal Centro per il Libro e la Lettura attraverso il bando “Educare alla Lettura 2023"
Andria - martedì 3 giugno 2025
Con la grande "Festa dei gruppi di lettura" ospitata nel chiostro della Biblioteca Diocesana "San Tommaso d'Aquino" di Andria si è chiuso giovedì 29 maggio 2025 "Nuove Frequenze – Young Adult, Youth Fiction e nuove rappresentazioni dell'adolescenza tra letteratura e mass-medialità", il progetto promosso dal Circolo dei Lettori di Andria APS e sostenuto dal Centro per il Libro e la Lettura attraverso il bando "Educare alla Lettura 2023".
In dodici mesi di lavoro il progetto ha messo in dialogo scuole, biblioteche e librerie di cinque comuni pugliesi – Andria, Monopoli, Copertino, Nardò e Minervino Murge – con l'obiettivo di capire come stiano cambiando i linguaggi dell'adolescenza e di tradurre questa riflessione in nuove pratiche di promozione della lettura.
La manifestazione ha assunto i contorni di un vero e proprio "villaggio del libro": i circa duecento ragazze e ragazzi che, nel corso dell'anno, hanno dato vita ai gruppi di lettura sperimentali hanno potuto confrontarsi con lo scrittore Paolo Di Paolo e con il fumettista belga Max de Radiguès, protagonisti di un dialogo serrato sul senso di raccontare l'età di mezzo fra romanzo e graphic novel. Intorno a quell'incontro, un fitto calendario di attività, tra cui "speed date letterari", laboratori di illustrazione, art-craft e book-trailer, ha trasformato i tavoli della biblioteca in luoghi di scambio di riferimenti culturali, idee, meme e citazioni, confermando quanto le narrazioni possano farsi ponte tra la pagina e i social quando vengono affidate alla curiosità dei lettori più giovani.
Se la festa è stata il momento più spettacolare, il cuore di "Nuove Frequenze" è stato il percorso di formazione per docenti e bibliotecari: quarantadue ore articolate in sei moduli, condotte da un team di esperti nazionali fra cui Nicola Galli Laforest, Roberta Favia, Anna Patrucco Becchi, Chiara Codecà, Lorenzo Ghetti, Alice Bigli e Alice Torreggiani. Il programma ha offerto strumenti critici per leggere i nuovi classici YA, ha indagato le rappresentazioni adolescenziali in cinema, serie e social e ha fornito metodologie di "social reading" da riproporre in classe e in biblioteca .
Parallelamente, nelle sei scuole partner sono stati attivati undici percorsi laboratoriali: in otto mesi di attività essi hanno portato alla nascita di altrettanti gruppi di lettura autogestiti, che continueranno a incontrarsi anche dopo la conclusione formale del progetto . La dimensione quantitativa – circa duecento partecipanti – non rende da sola l'idea del cambiamento osservato: molti dei ragazzi coinvolti non si definivano lettori abituali all'inizio, e oggi non solo condividono suggerimenti di lettura ma sperimentano modi creativi di raccontare i libri, dal reel di Instagram al bookshot fotografico . Il lavoro collettivo ha inoltre prodotto sei bibliografie ragionate, pensate come mappe evolutive che resteranno patrimonio aperto delle scuole e delle biblioteche del territorio.
Determinante è stata la rete organizzativa: diciotto soggetti pubblici e privati – fra Comuni, istituti superiori, associazioni culturali, librerie indipendenti e la stessa Biblioteca Diocesana – hanno condiviso obiettivi, competenze e risorse, costruendo un cantiere di pratiche che ha già promesso di proseguire oltre i confini temporali del finanziamento.
Per Luigi Brandonisio, presidente del Circolo dei Lettori e responsabile del progetto, «non celebriamo la fine di un percorso, ma l'inizio di una comunità che continuerà a scambiarsi storie e a produrre nuove narrazioni». Un'idea che trova eco nelle parole di Silvana Campanile, direttrice della Biblioteca Diocesana: «Il chiostro pieno di adolescenti che discutono di libri dimostra che le biblioteche sono luoghi vivi, capaci di parlare il linguaggio dei ragazzi senza perdere profondità».
La giornata si è chiusa con un passaggio di testimone: ogni gruppo ha consegnato alla biblioteca il proprio "diario di bordo" – un collage di recensioni, playlist, disegni e meme – affinché rimanga consultabile e ispiri nuovi lettori. Così "Nuove Frequenze" termina formalmente, ma lascia in eredità pratiche, relazioni e soprattutto la certezza che, quando i ragazzi sono messi nella condizione di scegliere e di raccontare le proprie letture, la letteratura diventa uno strumento potente di cittadinanza culturale.
In dodici mesi di lavoro il progetto ha messo in dialogo scuole, biblioteche e librerie di cinque comuni pugliesi – Andria, Monopoli, Copertino, Nardò e Minervino Murge – con l'obiettivo di capire come stiano cambiando i linguaggi dell'adolescenza e di tradurre questa riflessione in nuove pratiche di promozione della lettura.
La manifestazione ha assunto i contorni di un vero e proprio "villaggio del libro": i circa duecento ragazze e ragazzi che, nel corso dell'anno, hanno dato vita ai gruppi di lettura sperimentali hanno potuto confrontarsi con lo scrittore Paolo Di Paolo e con il fumettista belga Max de Radiguès, protagonisti di un dialogo serrato sul senso di raccontare l'età di mezzo fra romanzo e graphic novel. Intorno a quell'incontro, un fitto calendario di attività, tra cui "speed date letterari", laboratori di illustrazione, art-craft e book-trailer, ha trasformato i tavoli della biblioteca in luoghi di scambio di riferimenti culturali, idee, meme e citazioni, confermando quanto le narrazioni possano farsi ponte tra la pagina e i social quando vengono affidate alla curiosità dei lettori più giovani.
Se la festa è stata il momento più spettacolare, il cuore di "Nuove Frequenze" è stato il percorso di formazione per docenti e bibliotecari: quarantadue ore articolate in sei moduli, condotte da un team di esperti nazionali fra cui Nicola Galli Laforest, Roberta Favia, Anna Patrucco Becchi, Chiara Codecà, Lorenzo Ghetti, Alice Bigli e Alice Torreggiani. Il programma ha offerto strumenti critici per leggere i nuovi classici YA, ha indagato le rappresentazioni adolescenziali in cinema, serie e social e ha fornito metodologie di "social reading" da riproporre in classe e in biblioteca .
Parallelamente, nelle sei scuole partner sono stati attivati undici percorsi laboratoriali: in otto mesi di attività essi hanno portato alla nascita di altrettanti gruppi di lettura autogestiti, che continueranno a incontrarsi anche dopo la conclusione formale del progetto . La dimensione quantitativa – circa duecento partecipanti – non rende da sola l'idea del cambiamento osservato: molti dei ragazzi coinvolti non si definivano lettori abituali all'inizio, e oggi non solo condividono suggerimenti di lettura ma sperimentano modi creativi di raccontare i libri, dal reel di Instagram al bookshot fotografico . Il lavoro collettivo ha inoltre prodotto sei bibliografie ragionate, pensate come mappe evolutive che resteranno patrimonio aperto delle scuole e delle biblioteche del territorio.
Determinante è stata la rete organizzativa: diciotto soggetti pubblici e privati – fra Comuni, istituti superiori, associazioni culturali, librerie indipendenti e la stessa Biblioteca Diocesana – hanno condiviso obiettivi, competenze e risorse, costruendo un cantiere di pratiche che ha già promesso di proseguire oltre i confini temporali del finanziamento.
Per Luigi Brandonisio, presidente del Circolo dei Lettori e responsabile del progetto, «non celebriamo la fine di un percorso, ma l'inizio di una comunità che continuerà a scambiarsi storie e a produrre nuove narrazioni». Un'idea che trova eco nelle parole di Silvana Campanile, direttrice della Biblioteca Diocesana: «Il chiostro pieno di adolescenti che discutono di libri dimostra che le biblioteche sono luoghi vivi, capaci di parlare il linguaggio dei ragazzi senza perdere profondità».
La giornata si è chiusa con un passaggio di testimone: ogni gruppo ha consegnato alla biblioteca il proprio "diario di bordo" – un collage di recensioni, playlist, disegni e meme – affinché rimanga consultabile e ispiri nuovi lettori. Così "Nuove Frequenze" termina formalmente, ma lascia in eredità pratiche, relazioni e soprattutto la certezza che, quando i ragazzi sono messi nella condizione di scegliere e di raccontare le proprie letture, la letteratura diventa uno strumento potente di cittadinanza culturale.