Euronics Andria
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Cronaca

Chiusura Euronics, nulla di fatto ma si cercano altre soluzioni

La proprietà non recede dall'intento ed i Sindacati rilanciano un appello

Alla base vi è la necessità di salvaguardare 23 dipendenti che dal 1 marzo resteranno senza lavoro. In concreto l'incontro tra proprietà, i rappresentanti della Media Puglia Due del Gruppo Siem e la delegazione sindacale della Filcams CGIL, non ha portato a buone nuove per i dipendenti del punto vendita Euronics della Galleria Commerciale di Andria. I costi troppo alti di gestione sono alla base della scelta di chiudere il punto vendita andriese. Lo stesso La Torre, presidente del Gruppo Siem che raccoglie diverse società ed oltre 25 punti vendita in tutta Italia, ha più volte dichiarato attraverso la carta stampata, che i Centri Commerciali non sono più appetibili per la propria catena di negozi per i costi ed i bassi ricavi. La scelta aziendale è quella di uscire dalle Gallerie Commerciali e spostarsi in altre strutture grandi nelle città.

Per Andria non sembra, tuttavia, esser questa la soluzione prospettata durante l'incontro con i sindacati durato circa 3 ore ed in cui diversi sono stati gli scambi di vedute tra le parti. In sostanza le parti sociali hanno chiesto di trovare altre soluzioni alla proprietà che si è detta impossibilitata a percorrere altre vie. Tuttavia, l'appello della CGIL va a tutti gli altri attori commerciali in campo, tra enti privati e pubblici a cui si chiede di fare uno sforzo per cercare di abbattere le spese vive di gestione della struttura che, in questo caso secondo la proprietà, potrebbe rimanere al proprio posto. Difatto, tuttavia, l'incontro si è chiuso con un verbale di mancato accordo: la società ha evidenziato, infatti, di non avere la possibilità di ricollocare ad ora i lavoratori in altri punti vendita perché, oltre a quello di Andria, l'altro di Monopoli è stato chiuso nel 2014.

«Abbiamo preso atto delle dichiarazioni portate al tavolo dal datore di lavoro – spiega Tina Prasti, segretaria Filcams Cgil Bat – pur avendo ribadito fino all'ultimo la nostra richiesta di ricollocare i venti lavoratori licenziati in altri punti vendita appartenenti al gruppo salvaguardando i livelli occupazionali. Nel frattempo noi della Filcams, insieme alla Cgil Bat ed ai lavoratori, cercheremo di mettere in atto tutte le azioni finalizzate a tentare di far venire meno i presupposti che hanno portato l'azienda alla decisione di chiudere il punto vendita in questione». Anche il Segretario generale Antonucci, presente all'incontro, non molla: «Siamo pronti – aggiunge Luigi Antonucci, segretario generale Cgil Bat – a provare qualsiasi strada per evitare la chiusura: la nostra idea è che si può tenere aperto il punto vendita, così l'azienda potrà proseguire la sua attività e venti persone non perderanno il lavoro. Noi vorremmo, dunque, stare dalla stessa parte del tavolo perché siamo convinti che insieme possiamo salvare i dipendenti e quindi chiediamo aiuto a tutte le istituzioni che possono e devono intervenire, affinché, ognuno per quelle che sono le proprie possibilità, si adoperi per bloccare quest'altra sequenza di licenziamenti, l'ennesima nel nostro territorio. Siamo disponibili alla mediazione pur di non perdere neanche un solo posto di lavoro»0.
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