
Vita di città
#cancellalasvastica, Di Bari: «Grazie a quanti operano per cancellare segni di “annullamento dell’esistenza”»
L'ex consigliera comunale Daniela Di Bari, traccia un bilancio della manifestazione svoltasi a piazza Duomo
Andria - lunedì 3 febbraio 2020
Un ringraziamento ma anche una riflessione sulla risposta che la città ha saputo offrire, dopo il brutto episodio della svastica tracciata sulla base del campanile della chiesa Cattedrale, da parte di uno degli organizzatori della serata, l'ex consigliera comunale Daniela Di Bari.
«Grazie a quanti hanno partecipato a #cancellalasvastica, a quanti hanno chiesto e si sono interessati e proposto, a quanti quotidianamente con azioni, con le scelte, con gli atteggiamenti operano nella direzione di cancellare segni di "annullamento dell'esistenza."
Grazie cari amici, stare assieme e proporre, condividere e curarsi, creare legami di comunità, stare insieme nelle diversità, condividere un tratto di cammino, concertare azioni collettive che nascono dalla ricerca partecipata ci aiuta a restituire all'intera comunità processi generativi, restituisce amore.
Mercoledì sera (29 gennaio n.d.r.), ci siamo ritrovati tra bambini, ragazzi, giovani e adulti in piazza Duomo, insieme, leggendo, ascoltando, trasformando, curando, amando con poesie, con letture di brani significativi, con proposte di lettura, con la lettura di articoli della Costituzione, con la musica, canti e messaggi disegnati.
Ed ecco visibile una sensibilità attraverso Antonietta Potente da Umano più umano:
"... una sensibilità particolare dell'umano è l'amore alla bellezza, [...] e nemmeno solo quella donata dall'arte, ma quella ancora da costruire, quella da fare ancora emergere, che fa parte della cura della realtà reale. [...]
Eppure non sarà solo la passione per la giustizia che trasformerà la realtà, ma anche la passione per la bellezza o, certamente, sono la stessa cosa, una sfumatura dello stesso mistero. [...]
Allora i nostri luoghi non vanno lasciati a se stessi, non vanno nemmeno ridotti a luoghi in attesa di interventi pubblici.
Siamo noi che dobbiamo conoscere, come direbbe Simone Weil, i bisogni terrestri del corpo e dell'anima umana. Parchi, giardini, luoghi di studio e di scambio vanno inventati nella logica del bisogno di bellezza che noi abbiamo [...] la bellezza è un dolcissimo desiderio del corpo e dell'anima umana. [...]
E, insomma partecipare alla trasformazione della vita, perché la bellezza è scintilla dell'umano più umano."
Alla prossima azione partecipata, collettiva, poetica».
«Grazie a quanti hanno partecipato a #cancellalasvastica, a quanti hanno chiesto e si sono interessati e proposto, a quanti quotidianamente con azioni, con le scelte, con gli atteggiamenti operano nella direzione di cancellare segni di "annullamento dell'esistenza."
Grazie cari amici, stare assieme e proporre, condividere e curarsi, creare legami di comunità, stare insieme nelle diversità, condividere un tratto di cammino, concertare azioni collettive che nascono dalla ricerca partecipata ci aiuta a restituire all'intera comunità processi generativi, restituisce amore.
Mercoledì sera (29 gennaio n.d.r.), ci siamo ritrovati tra bambini, ragazzi, giovani e adulti in piazza Duomo, insieme, leggendo, ascoltando, trasformando, curando, amando con poesie, con letture di brani significativi, con proposte di lettura, con la lettura di articoli della Costituzione, con la musica, canti e messaggi disegnati.
Ed ecco visibile una sensibilità attraverso Antonietta Potente da Umano più umano:
"... una sensibilità particolare dell'umano è l'amore alla bellezza, [...] e nemmeno solo quella donata dall'arte, ma quella ancora da costruire, quella da fare ancora emergere, che fa parte della cura della realtà reale. [...]
Eppure non sarà solo la passione per la giustizia che trasformerà la realtà, ma anche la passione per la bellezza o, certamente, sono la stessa cosa, una sfumatura dello stesso mistero. [...]
Allora i nostri luoghi non vanno lasciati a se stessi, non vanno nemmeno ridotti a luoghi in attesa di interventi pubblici.
Siamo noi che dobbiamo conoscere, come direbbe Simone Weil, i bisogni terrestri del corpo e dell'anima umana. Parchi, giardini, luoghi di studio e di scambio vanno inventati nella logica del bisogno di bellezza che noi abbiamo [...] la bellezza è un dolcissimo desiderio del corpo e dell'anima umana. [...]
E, insomma partecipare alla trasformazione della vita, perché la bellezza è scintilla dell'umano più umano."
Alla prossima azione partecipata, collettiva, poetica».