dr. Vincenzo Caldarone
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Politica

Caldarone: "Saggezza popolare e finanza comunale"

Intervento dell'ex sindaco di Andria sulla situazione delle finanze comunali

Sull'attualissimo tema della situazione delle finanze comunali, ospitiamo un intervento dell'ex sindaco Vincenzo Caldarone, alla guida di Palazzo San Francesco per due interi mandati, alla guida di amministrazioni di centrosinistra. Il suo intervento ha come titolo: "Saggezza popolare e finanza comunale".

"Uno di questi giorni, ore 8,30, mentre faccio carburante, il benzinaio mi avvicina e chiede: "dotto', tu la paghi l'immondizia?". Rispondo "certo, più del dovuto come tutti, e anche per i miei figli che non vivono più qui purtroppo". Poi lui mi fa: "dotto' anche io la pago, allora perché il Comune deve dare alla Sangalli 10 Milioni? Dove sono i soldi che incassa?"
Questa è l'essenza della questione finanziaria del comune di Andria, direttamente con il linguaggio della saggezza popolare. Come vedere sulla stampa una bolletta di almeno un milione di euro dell'Acquedotto.
Allora che cavolo c'entrano le chiacchiere sui debiti passati??? Sono tutti debiti attuali, drammatici perché, al di là della quadratura dei conti, rappresentano esattamente la paralisi delle prospettive cittadine. Se i nuovi sapienti esperti di finanza locale leggessero almeno le carte saprebbero che le amministrazioni che mi hanno coinvolto, oltre ad aver portato sul territorio centinaia di milioni di fondi europei e statali, hanno risanato almeno 100 miliardi (ex lire) di debiti fuori bilancio, oltre a far sorgere interi quartieri, recupero periferie abusive, non certo con la scarsa finanza locale soltanto. Inoltre , ad esempio, istituito il reddito minimo di inserimento (15 anni prima delle discussioni attuali) e lasciato una robusta dotazione finanziaria e di prestigio della città. Anche questo fa ormai parte della saggezza popolare.

Che pena vedere alcuni "massimi" (si fa così per dire) responsabili dei destini cittadini dibattersi nelle chiacchiere. Pur non seguendo questo tipo di tristezze quotidiane, fari alcune domande tipo saggezza popolare:
Quando sono nati i presunti debiti vecchi?? Certo da decisioni di valutazione di espropri fatti in questi anni: quindi debiti recenti. E ammesso per assurdo che ci fossero rilevanti debiti vecchi, perchè per 10 anni li avete fatti marcire e taroccato i bilanci?
Dove sono finiti i 15 milioni di euro del Mutuo per anticipazione di cassa, che pesa sul bilancio con ingenti interessi annuali?
Quanti anni sono che Ministero, Corte dei Conti, ecc. ecc, fanno rilievi sui bilanci e sulla situazione finanziaria? Che risanamento è stato apportato? E la illegalità delle aliquote fiscali?? Adesso anche gli organi tecnico comunali, con le spalle al muro, dichiarano che ci sono gli stipendi solo fino a dicembre?

MA LA QUESTIONE CENTRALE, A CUI NESSUNO ANCORA SI DEDICA, secondo la saggezza popolare, è la seguente: COSA FARE PER RISANARE LA FINANZA COMUNALE E RIDARE SLANCIO ALLA CITTA'?? Ci SONO PROPOSTE, INIZIATIVE, PROGETTI? Investimenti privati o fonti di reddito pubblico? finanziamenti , fondi europei, cosa??? Neanche i fondi per la pulizia delle campagne sono riusciti, non dico ad ottenere, almeno a chiedere.
Vedo invece litigate e accanirsi per la convocazione del consiglio Comunale: ne vale la pena? Magari una seduta pubblica avrà il pregio di chiarire responsabilità, anche se è certo che si risolverà al massimo in una presa d'atto (almeno questo) e al minimo in una confusione di voci e accuse. E non risolverà niente. Eppure le soluzioni , anche a medio termine, ci sono, e le opportunità tante. Non solo per far quadrare i conti, ma per riaprire uno spiraglio sul futuro che tutti vediamo abbastanza oscuro.
Se una alternativa, morale e progettuale, a questo stato di cose deve avviarsi, deve avere una visione della città e non somma di convenienze; posizioni sulle cause della crisi finanziaria e sulle soluzioni, progetti azoni e fatti per fermare il declino che la momento appare inarrestabile.
La saggezza popolare del mio amico benzinaio, che mi chiedeva che facciamo, e di molti altri operatori porta a dire che bisogna essere disponibili a fare ognuno la propria parte, per la prospettiva di tirare la città fuori dalle secche. Ma solo per questa", conclude il dottor Vincenzo Caldarone.
  • vincenzo caldarone
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