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Assaprà 2025: il gusto che unisce, la tradizione che ispira
Domani evento con ingresso gratuito a Corato, all'Agriturismo San Giuseppe, dalle ore 18 fino a tarda sera
Andria - venerdì 1 agosto 2025
9.52 Sponsorizzato
In un tempo in cui tutto sembra correre veloce, ritrovare la bellezza nei gesti semplici è un atto rivoluzionario. Assaprà nasce proprio da questo desiderio: rallentare, riconoscere, custodire. Riportare al centro della vita comunitaria quei riti quotidiani che un tempo scandivano le stagioni, riempivano le tavole e accendevano le piazze.
Dopo otto anni, Assaprà torna con un nuovo slancio, e sceglie di farlo in una forma inedita: trasformando una masseria nella festa di paese che tutti ricordiamo. Le luci appese tra gli alberi, i profumi nell'aria, le voci dei nonni che si mischiano a quelle dei bambini, la musica che accompagna il calar del sole e i piatti che raccontano chi siamo. La Murgia si fa palcoscenico di una ritualità collettiva, dove il gesto del "condire" diventa il filo conduttore: non solo in cucina, ma nella memoria, nei racconti, nelle relazioni.
Assaprà non è un evento da osservare, ma un'esperienza da vivere con tutti i sensi. E per questo abbiamo voluto che l'ingresso fosse gratuito, perché il ritorno di Assaprà doveva essere una festa per tutti, senza barriere.
In loco sarà possibile acquistare i ticket per le degustazioni di food & beverage.
Il cuore del progetto? Le persone. E due visioni che si incontrano.
Abbiamo incontrato Savino Di Bartolomeo, ristoratore e custode dei sapori murgiani, e Vito Cannillo, imprenditore italo-americano, stratega del networking e co-ideatore del progetto.
Savino, cosa rappresenta Assaprà per te?
Savino Di Bartolomeo: "Assaprà è il nostro modo di celebrare la cucina contadina, i riti semplici che fanno parte della nostra quotidianità. Condire, per me, è un gesto d'amore. È l'origano che la nonna sbriciolava con le mani, il filo d'olio che chiudeva ogni piatto. Quest'anno vogliamo che siano i ragazzi a tramandare questi gesti, perché la tradizione vive solo se passa da una generazione all'altra."
Vito, come si inserisce la tua visione strategica in un evento così legato alla terra?
Vito Cannillo: "Ho sempre creduto che l'identità culturale sia la più forte leva di marketing. Assaprà è un progetto di valore che merita una struttura, un respiro più ampio. Lo vedo come un modello replicabile: un format che unisce educazione, tradizione e innovazione. La mia visione è dare a questa esperienza un network più solido, collegandola a territori affini, al turismo consapevole e a nuove generazioni che vivono anche attraverso il digitale."
Perché 'condire' è così centrale in questa edizione?
Savino: "Perché è il gesto che trasforma un ingrediente in un racconto. Ogni condimento ha una storia, e vogliamo che chi partecipa torni a casa con un sapore in bocca e un ricordo nel cuore."
Vito: "È anche una metafora. Condire significa dosare, armonizzare, dare senso. È ciò che facciamo anche con le relazioni, i progetti, le visioni. Assaprà non è solo cibo: è cultura condivisa, è territorio che diventa esperienza."
Sabato 2 agosto, presso l'Agriturismo San Giuseppe, dalle ore 18 fino a tarda sera.
Ci sono attività per i più giovani?
Sì! I ragazzi saranno protagonisti con laboratori sul gusto, esperienze guidate e momenti di creatività collettiva.
Che tipo di cibo troveremo?
Un vero "percorso del condimento": piatti contadini, oli locali, conserve artigianali, vini pugliesi e sapori garganici. Tutto cucinato e servito da chi conosce davvero la tradizione.
Ci sarà anche cultura?
Eccome. Mini-conferenze, uno spazio per i racconti di nonni e nipoti, una parete della memoria.
E la musica?
Live band e street performance accompagneranno l'atmosfera con suoni autentici della nostra terra.
Si paga l'ingresso?
No! L'ingresso è gratuito per tutti.
Potrai acquistare sul posto i ticket per degustazioni food & beverage.
Assaprà è una festa che profuma di casa, un viaggio nei sapori che ci raccontano, un ritorno alle radici con lo sguardo rivolto al futuro. Un evento che non si visita. Si assaggia. Si vive. Si ricorda.
Dopo otto anni, Assaprà torna con un nuovo slancio, e sceglie di farlo in una forma inedita: trasformando una masseria nella festa di paese che tutti ricordiamo. Le luci appese tra gli alberi, i profumi nell'aria, le voci dei nonni che si mischiano a quelle dei bambini, la musica che accompagna il calar del sole e i piatti che raccontano chi siamo. La Murgia si fa palcoscenico di una ritualità collettiva, dove il gesto del "condire" diventa il filo conduttore: non solo in cucina, ma nella memoria, nei racconti, nelle relazioni.
Assaprà non è un evento da osservare, ma un'esperienza da vivere con tutti i sensi. E per questo abbiamo voluto che l'ingresso fosse gratuito, perché il ritorno di Assaprà doveva essere una festa per tutti, senza barriere.
In loco sarà possibile acquistare i ticket per le degustazioni di food & beverage.
Il cuore del progetto? Le persone. E due visioni che si incontrano.
Abbiamo incontrato Savino Di Bartolomeo, ristoratore e custode dei sapori murgiani, e Vito Cannillo, imprenditore italo-americano, stratega del networking e co-ideatore del progetto.
Savino, cosa rappresenta Assaprà per te?
Savino Di Bartolomeo: "Assaprà è il nostro modo di celebrare la cucina contadina, i riti semplici che fanno parte della nostra quotidianità. Condire, per me, è un gesto d'amore. È l'origano che la nonna sbriciolava con le mani, il filo d'olio che chiudeva ogni piatto. Quest'anno vogliamo che siano i ragazzi a tramandare questi gesti, perché la tradizione vive solo se passa da una generazione all'altra."
Vito, come si inserisce la tua visione strategica in un evento così legato alla terra?
Vito Cannillo: "Ho sempre creduto che l'identità culturale sia la più forte leva di marketing. Assaprà è un progetto di valore che merita una struttura, un respiro più ampio. Lo vedo come un modello replicabile: un format che unisce educazione, tradizione e innovazione. La mia visione è dare a questa esperienza un network più solido, collegandola a territori affini, al turismo consapevole e a nuove generazioni che vivono anche attraverso il digitale."
Perché 'condire' è così centrale in questa edizione?
Savino: "Perché è il gesto che trasforma un ingrediente in un racconto. Ogni condimento ha una storia, e vogliamo che chi partecipa torni a casa con un sapore in bocca e un ricordo nel cuore."
Vito: "È anche una metafora. Condire significa dosare, armonizzare, dare senso. È ciò che facciamo anche con le relazioni, i progetti, le visioni. Assaprà non è solo cibo: è cultura condivisa, è territorio che diventa esperienza."
Assaprà 2025 in 7 domande
Quando si terrà l'evento principale?Sabato 2 agosto, presso l'Agriturismo San Giuseppe, dalle ore 18 fino a tarda sera.
Ci sono attività per i più giovani?
Sì! I ragazzi saranno protagonisti con laboratori sul gusto, esperienze guidate e momenti di creatività collettiva.
Che tipo di cibo troveremo?
Un vero "percorso del condimento": piatti contadini, oli locali, conserve artigianali, vini pugliesi e sapori garganici. Tutto cucinato e servito da chi conosce davvero la tradizione.
Ci sarà anche cultura?
Eccome. Mini-conferenze, uno spazio per i racconti di nonni e nipoti, una parete della memoria.
E la musica?
Live band e street performance accompagneranno l'atmosfera con suoni autentici della nostra terra.
Si paga l'ingresso?
No! L'ingresso è gratuito per tutti.
Potrai acquistare sul posto i ticket per degustazioni food & beverage.
Assaprà è una festa che profuma di casa, un viaggio nei sapori che ci raccontano, un ritorno alle radici con lo sguardo rivolto al futuro. Un evento che non si visita. Si assaggia. Si vive. Si ricorda.