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Eventi e cultura

"Andria, escursione nella città dall'anno mille al milleseicento": presentato il nuovo volume dell'ing. Riccardo Ruotolo

Un'opera appassionata basata su documenti e ricerche

Un'opera appassionata che "contribuisce dunque meritoriamente non solo a indagare la vicenda di una città e di un territorio tanto importante quanto carente nella documentazione superstite, ma anche a porre la discussione su binari metodologicamente avvertiti": così viene definito dal prof. Francesco Violante dell'Università di Bari l'ultimo lavoro dell' ing. Riccardo Ruotolo intitolato "Andria, escursione nella città dall'anno mille al milleseicento. La forma della Città - Le tombe delle imperatrici sveve", presentato nella sala consiliare a Palazzo di Città alla presenza della Sindaca Giovanna Bruno, degli assessori Cesareo Troia e Dora Conversano, della consigliera regionale Grazia Di Bari e che ha visto come relatore l'arch. Giuseppe Francesco Rociola della Soprintendenza Archeologica della Bat.
Gli aspetti ben delineati nel volume di Ruotolo sono quello relativo alla formazione dell'insediamento andriese, quello riguardante il castello e quello suggestivo concernente le tombe delle due Isabella, di Brienne (Jolanda) e d'Inghilterra, lungo un cammino che abbraccia ben 600 anni della nostra storia, dall'XI al XVII secolo: Ruotolo non si basa su tradizioni o leggende ma su documenti e ricerca, in un racconto che invita a visitare i nostri luoghi soprattutto ai giovani, donando loro (attraverso le scuole cittadine) il volume che chiude una trilogia composta da "Andria, escursione nel Territorio" e "Andria, escursione nella Lama di S. Margherita e la Grotta delle rose".
"In questo nuovo itinerario – ha sottolineato il sindaco Bruno - veniamo condotti fra i casali, i borghi, i vichi e i piccoli villaggi da cui ebbe origine Andria, assistiamo alla sua formazione con la costruzione della sua prima cinta muraria, con il suo Castello difensivo e le sue Porte. Ma ciò che cattura in modo particolare è la vicenda della riesumazione delle spoglie mortali custodite nella Cripta della Cattedrale e tradizionalmente attribuite alle Imperatrici sveve, Jolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra. Il racconto risale a poco più di trent'anni or sono, quando nel 1992, con l'approssimarsi dell'ottocentesimo anniversario della nascita dell'Imperatore Federico II di Svevia, la Soprintendenza dei Beni Culturali di Bari e Taranto assunse l'iniziativa, con l'assenso dell'allora Vescovo Mons. Raffaele Calabro, di verificare l'identità dei resti mortali presenti in due tombe nella Cripta della Cattedrale della nostra città e la loro possibile attribuzioni alle due Imperatrici sveve. Il delicato incarico fu affidato all'illustre Prof. Gino Fornaciari, fondatore della moderna Paleopatologia. Concludono l'opera gli ultimi due capitoli dedicati rispettivamente alla Locazione d'Andria, rappresentazione cartografica della città murata, conservata nell'Atlante delle Locazioni dell'Archivio di Stato di Foggia, e alla incisione della veduta di Andria di Cassiano de Silva, inserita nell'opera dell'Abate Giovanni Battista Pacichelli".
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