
Politica
Andria e Israele: fine del gemellaggio. La richiesta dell’Intergruppo consiliare
"Il Consiglio deve condannare le azioni criminali di Israele e chiudere ogni rapporto anche simbolico"
Andria - sabato 31 maggio 2025
13.15
1. Stop a ogni collaborazione con Israele
Nel 2021, Andria aveva avviato un gemellaggio enogastronomico con Israele per promuovere i prodotti locali, coinvolgendo cinque aziende in un progetto con Città dell'Olio. Oggi, però, alla luce delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dal governo israeliano, il Consiglio Comunale deve esprimersi per interrompere ogni rapporto– formale e simbolico – con lo Stato di Israele e con tutti gli enti che lo rappresentano.
2. L'ordine del giorno dell'Intergruppo consiliare, che ricordiamo essere composto da Michele Coratella, Vincenzo Coratella, Michele Di Lorenzo e Gianluca Grumo
Sulla scorta delle prese di posizione regionali e nazionali, l'Intergruppo consiliare ha depositato un ordine del giorno per:
•Condannare ufficialmente le azioni criminali di Israele, contrarie al diritto internazionale e alla nostra Costituzione;
•Chiedere al Comune di interrompere ogni rapporto con enti e soggetti legati a quel governo nazionalista e oppressore;
•Esprimere solidarietà al popolo palestinese, andando oltre il semplice gesto simbolico della bandiera.
3. Non solo parole: azioni concrete Non basta esporre la bandiera palestinese: servono atti chiari. Per questo:
•Si revoca ogni sostegno al gemellaggio enogastronomico;
•Si invita Città dell'Olio a rispettare la decisione del Consiglio, cancellando ogni progetto legato a Israele;
•Si impegnano le istituzioni locali a promuovere solo collaborazioni basate sul rispetto dei diritti umani.
4. Andria sceglie la giustizia, non il business «Non possiamo voltarci dall'altra parte mentre il governo israeliano commette crimini contro il popolo palestinese» – dichiarano i consiglieri. «Se in passato il gemellaggio aveva uno scopo economico, oggi la coerenza con i nostri valori viene prima del profitto». Il Consiglio Comunale di Andria ribadisce: ✔ No alla complicità con chi viola i diritti umani; ✔ Sì a relazioni internazionali fondate su pace e giustizia
Nel 2021, Andria aveva avviato un gemellaggio enogastronomico con Israele per promuovere i prodotti locali, coinvolgendo cinque aziende in un progetto con Città dell'Olio. Oggi, però, alla luce delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dal governo israeliano, il Consiglio Comunale deve esprimersi per interrompere ogni rapporto– formale e simbolico – con lo Stato di Israele e con tutti gli enti che lo rappresentano.
2. L'ordine del giorno dell'Intergruppo consiliare, che ricordiamo essere composto da Michele Coratella, Vincenzo Coratella, Michele Di Lorenzo e Gianluca Grumo
Sulla scorta delle prese di posizione regionali e nazionali, l'Intergruppo consiliare ha depositato un ordine del giorno per:
•Condannare ufficialmente le azioni criminali di Israele, contrarie al diritto internazionale e alla nostra Costituzione;
•Chiedere al Comune di interrompere ogni rapporto con enti e soggetti legati a quel governo nazionalista e oppressore;
•Esprimere solidarietà al popolo palestinese, andando oltre il semplice gesto simbolico della bandiera.
3. Non solo parole: azioni concrete Non basta esporre la bandiera palestinese: servono atti chiari. Per questo:
•Si revoca ogni sostegno al gemellaggio enogastronomico;
•Si invita Città dell'Olio a rispettare la decisione del Consiglio, cancellando ogni progetto legato a Israele;
•Si impegnano le istituzioni locali a promuovere solo collaborazioni basate sul rispetto dei diritti umani.
4. Andria sceglie la giustizia, non il business «Non possiamo voltarci dall'altra parte mentre il governo israeliano commette crimini contro il popolo palestinese» – dichiarano i consiglieri. «Se in passato il gemellaggio aveva uno scopo economico, oggi la coerenza con i nostri valori viene prima del profitto». Il Consiglio Comunale di Andria ribadisce: ✔ No alla complicità con chi viola i diritti umani; ✔ Sì a relazioni internazionali fondate su pace e giustizia