Il Ministro Minniti e il Proc.re Motta incontrano Coldiretti Puglia
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Attualità

Anche la criminalità nelle campagne della Bat all'esame del ministro Minniti

La Coldiretti a Roma per rappresentare le criticità del territorio, tra cui Andria

Riflettori del Ministero degli Interni puntati sul 'caso Puglia' e sui fenomeni di criminalità così frequenti nelle aree rurali da allertare il Ministro Minniti che, sollecitato dall'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, segnatamente dal presidente del comitato scientifico, l'ex Procuratore Gian Carlo Caselli e dall'ex Procuratore Cataldo Motta, ha garantito al Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, che attiverà immediatamente gli strumenti idonei ad arginare furti e atti intimidatori nelle campagne pugliesi.

"Il fenomeno della micro criminalità nelle aree rurali pugliesi - ha denunciato il Presidente Cantele - è divenuto così pressante e pericoloso per la stessa incolumità che gli agricoltori stanno rinunciando a presentare regolare denuncia. Ci siamo impegnati a sensibilizzare i coltivatori a presentare regolare denuncia, in modo da aiutare le forze dell'ordine. I furti di olive, mandorle, rame e mezzi agricoli, fenomeni estorsivi con il taglio dei ceppi di uva sono stati all'ordine del giorno anche nel 2017. In questo scenario di strisciante diffusione dell'illegalità e clima di pericolosa incertezza, le aziende corrono il forte rischio di perdere competitività".
Ancora nelle ultime ore proprio ad Andria, la culla dell'olivicoltura pugliese, sono stati registrati casi di taglio di ulivi monumentali per rivendere la legna a pochi spiccioli.
"Per questo abbiamo richiesto da tempo che il territorio sia maggiormente presidiato - ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - auspicando una collaborazione più stringente con i Consorzi nella vigilanza delle campagne, auspicando che non si interrompa il percorso già intrapreso di accorpamento dei Consorzi minori al fine di incrementare ed ottimizzare il servizio di vigilanza campestre reso all'utenza e un coordinamento delle attività di presidio e vigilanza tra le forze dell'ordine e la Federazione regionale dei Consorzi di Vigilanza campestre che annovera 2 consorzi a Taranto, 1 a Brindisi, 4 a Lecce, 12 a Foggia, 8 nella BAT e 30 a Bari".

Sensibilizzare gli agricoltori circa l'importanza di denunciare è l'obiettivo di Coldiretti Puglia, per analizzare dove si registrano in più larga misura i fenomeni criminosi, quando avvengono i furti, quali sono mezzi e prodotti maggiormente appetibili e come è strutturata la 'filiera' della ricettazione per economizzare le attività di polizia, rassicurando le vittime circa l'anonimato della denuncia non restando isolati.

Ma ecco la mappa della criminalità nelle province Bat, Bari e Foggia

BARI E BAT - I predoni delle campagne stanno facendo razzia di olive che come diamanti andrebbero sorvegliate di notte e scortate durante i trasferimenti nei frantoi.
I mandanti dei gruppi criminali sono italiani anche se spesso si avvalgono di 'manodopera' straniera. Stanno letteralmente depredando gli oliveti del barese, tarantino e del foggiano. In 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta. Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della 'refurtiva' che i ladri, trascinando velocemente le reti di raccolta, non riescono a portare via. Gli agricoltori, ormai per il terzo anno consecutivo, sono vittime di un fenomeno che si sta consolidando e aggravando nel tempo.
I frantoi sono costretti ad avvisare la Questura prima di far partire i camion di olio extravergine alla volta delle varie destinazioni italiane per farli scortare fino all'imbocco dell'autostrada, eppure questa è la situazione nella BAT e soprattutto ad Andria, culla dell'olivicoltura pugliese. Il fenomeno che si ripete ogni anno mette a repentaglio l'incolumità stessa degli olivicoltori, costretti a fare ronde diurne e notturne. Le forze dell'ordine, coadiuvate dalla Guardie Campestri, hanno un territorio assai vasto da presidiare, pertanto ampie zone non sono pattugliate. Ci possiamo impegnare a fornire in tempo reale segnalazioni puntuali delle aree da cui giungono le denunce per avere almeno la mappatura del fenomeno e poter indirizzare l'attività delle forze dell'ordine in maniera puntuale. Furti e danneggiamenti sono praticamente quotidiani tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne.
Stessa sorte subiscono mandorle, uva da tavola, uva da vino, perché i gruppi criminali seguono la stagionalità delle produzioni.
Strage di ulivi monumentali nelle campagne del barese a Santo Spirito, nell'area attorno all'aeroporto di Bari e nella zona tra Bitonto, Grumo e Palo. Ogni albero garantisce circa un quintale di olive e il paradosso vergognoso della vicenda è che gli ulivi di inestimabile valore sono tagliati per rivendersi la legna. Gli atti criminosi segnano la fine dell'attività olivicola degli olivicoltori che, prima di poter raccogliere nuovamente olive, devono aspettare anni.

FOGGIA - I comuni maggiormente interessati da questo problema sono: Cerignola, Lucera, Orta Nova, Torremmaggiore, San Severo, San Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo, Poggio Imperiale, ma il fenomeno è diffuso su tutto il territorio provinciale.
La tipologia di furti risulta essere di varia natura. Si passa dalla sottrazione del raccolto dalle piante in campo, alle aggressioni per il furto dei mezzi agricoli e/o delle attrezzature e/o del bestiame, dei raccolti già messi su cassoni, o addirittura alla sottrazione dei cavi di rame e del ferro. Molto diffusa è la razzia dei mezzi agricoli con la successiva richiesta di riscatto.
Le denunce effettivamente presentate sono una percentuale di molto inferiore (circa 20%) al reale eventi accaduti, nonostante le costanti sollecitazioni a denunciare i fatti.
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