
Politica
Agenzia 118 per l'emergenza urgenza: la contrarietà delle opposizioni
In Commissione sanità Forza Italia e M5S si sono astenuti con diverse motivazioni
Puglia - venerdì 11 gennaio 2019
6.04
Il nuovo modello regionale circa la gestione dell'emergenza urgenza in ambito sanitario, presentato ieri in Commissione Sanità, non ha trovato d'accordo le opposizioni, Forza Italia e M5S che si sono astenuti. Ecco le loro posizioni.
"Una Regione che non è ancora uscita dal Piano Operativo, si appresta a varare una riforma che farà lievitare alle stelle i costi per le casse pubbliche: è solo una delle ragioni per le quali dobbiamo sfilare il cartellino rosso al disegno di legge per istituire un'azienda regionale per l'emergenza-urgenza". Così il capogruppo di Forza Italia, Nino Marmo, durante la riunione della III Commissione consiliare di ieri. "La riorganizzazione proposta da Emiliano –aggiunge- è amministrativa e richiederà una struttura abnorme: un direttore generale, uno amministrativo è uno sanitario, una macrostruttura con dipendenti… con un aumento di personale per il settore, dalle attuali 1.200 unità ad oltre 3 mila. Il tutto per una sola specialità. Allora dovremmo immaginare anche un'azienda unica per le patologie tumorali, cardiache e altre. Basta poco per comprendere quanto sia un azzardo che non possiamo consentire. Questo modello 'geniale' verrebbe importato, di fatto, dalla Regione Lombardia, da cui la Puglia, in termini di qualità del servizio, non ha nulla da imparare. Si tratta di un'ambiziosa colonizzazione lombarda che si sta espandendo in fretta in molte regioni d'Italia. Chissà perché. Abbiamo proposto un modello basato, invece, su sei dipartimenti provinciali, tutti connessi tra loro ed un consiglio del dipartimento dell'emergenza con i sei direttori provinciali . Ma la Giunta ha deciso di andare a testa bassa. I costi di tanta pervicacia la pagheranno i pugliesi".
"Ci siamo astenuti perché riteniamo giusto riorganizzare il sistema dell'emergenza-urgenza per dare finalmente dignità ai dipendenti e maggiore sicurezza ai pazienti ma, come detto anche dagli operatori sanitari, il modello dev'essere quello dipartimentale e non quello aziendale previsto dal Disegno di Legge. Peccato che Emiliano ancora una volta si sia completamente disinteressato del parere degli addetti ai lavori che non è neanche venuto ad ascoltare". Lo dichiarano i consiglieri del M5S Marco Galante e Mario Conca a margine dell'approvazione in III Commissione Consiliare Sanità del disegno di legge sull'istituzione dell'azienda regionale dell'emergenza-urgenza della Puglia.
"Ci chiediamo che senso abbia avuto fare decine di audizioni - proseguono i pentastellati - se non c'era la disponibilità a discutere del modello, come candidamente ammesso oggi. L'ennesima presa in giro di Emiliano che, ancora una volta, dimostra quanto tenga alla partecipazione. Siamo d'accordo sull'idea di superare il modello attuale, creando una interconnessione tra i territori superando il "finto volontariato", e sulla necessità di regolarizzare autisti-soccorritori che hanno il sacrosanto diritto di essere riconosciuti, tuttavia non riteniamo che quello dell'agenzia sia il modello giusto. Da mesi chiediamo di conoscere i risultati delle altre regioni in cui è stata istituita l'Agenzia per capire se l'aumento dei costi che questa comporterà, sia proporzionato ai benefici per pazienti e operatori, ma ancora una volta non ci è stato fornito alcun dato. Di fatto si creerà una nuova Asl - concludono - che sarà utile a Emiliano solo per distribuire nuove poltrone in vista della prossima campagna elettorale".
"Una Regione che non è ancora uscita dal Piano Operativo, si appresta a varare una riforma che farà lievitare alle stelle i costi per le casse pubbliche: è solo una delle ragioni per le quali dobbiamo sfilare il cartellino rosso al disegno di legge per istituire un'azienda regionale per l'emergenza-urgenza". Così il capogruppo di Forza Italia, Nino Marmo, durante la riunione della III Commissione consiliare di ieri. "La riorganizzazione proposta da Emiliano –aggiunge- è amministrativa e richiederà una struttura abnorme: un direttore generale, uno amministrativo è uno sanitario, una macrostruttura con dipendenti… con un aumento di personale per il settore, dalle attuali 1.200 unità ad oltre 3 mila. Il tutto per una sola specialità. Allora dovremmo immaginare anche un'azienda unica per le patologie tumorali, cardiache e altre. Basta poco per comprendere quanto sia un azzardo che non possiamo consentire. Questo modello 'geniale' verrebbe importato, di fatto, dalla Regione Lombardia, da cui la Puglia, in termini di qualità del servizio, non ha nulla da imparare. Si tratta di un'ambiziosa colonizzazione lombarda che si sta espandendo in fretta in molte regioni d'Italia. Chissà perché. Abbiamo proposto un modello basato, invece, su sei dipartimenti provinciali, tutti connessi tra loro ed un consiglio del dipartimento dell'emergenza con i sei direttori provinciali . Ma la Giunta ha deciso di andare a testa bassa. I costi di tanta pervicacia la pagheranno i pugliesi".
"Ci siamo astenuti perché riteniamo giusto riorganizzare il sistema dell'emergenza-urgenza per dare finalmente dignità ai dipendenti e maggiore sicurezza ai pazienti ma, come detto anche dagli operatori sanitari, il modello dev'essere quello dipartimentale e non quello aziendale previsto dal Disegno di Legge. Peccato che Emiliano ancora una volta si sia completamente disinteressato del parere degli addetti ai lavori che non è neanche venuto ad ascoltare". Lo dichiarano i consiglieri del M5S Marco Galante e Mario Conca a margine dell'approvazione in III Commissione Consiliare Sanità del disegno di legge sull'istituzione dell'azienda regionale dell'emergenza-urgenza della Puglia.
"Ci chiediamo che senso abbia avuto fare decine di audizioni - proseguono i pentastellati - se non c'era la disponibilità a discutere del modello, come candidamente ammesso oggi. L'ennesima presa in giro di Emiliano che, ancora una volta, dimostra quanto tenga alla partecipazione. Siamo d'accordo sull'idea di superare il modello attuale, creando una interconnessione tra i territori superando il "finto volontariato", e sulla necessità di regolarizzare autisti-soccorritori che hanno il sacrosanto diritto di essere riconosciuti, tuttavia non riteniamo che quello dell'agenzia sia il modello giusto. Da mesi chiediamo di conoscere i risultati delle altre regioni in cui è stata istituita l'Agenzia per capire se l'aumento dei costi che questa comporterà, sia proporzionato ai benefici per pazienti e operatori, ma ancora una volta non ci è stato fornito alcun dato. Di fatto si creerà una nuova Asl - concludono - che sarà utile a Emiliano solo per distribuire nuove poltrone in vista della prossima campagna elettorale".