
Religioni
25° anniversario della dedicazione del SS Sacramento a Andria: il programma
Celebrazioni divise tra domani e sabato 28 giugno
Andria - lunedì 23 giugno 2025
12.52 Comunicato Stampa
25 anni di dedicazione della Chiesa del SS Sacramento a Andria, e la comunicata parrocchiale ha un programma diviso tra domani, 24 giugno, data della ricorrenza, e sabato sera.
"Ogni ricorrenza è sempre motivo di ripensamento, ricordi e di riflessioni che ci rimandano alle motivazioni che sono alla base di una scelta, fatta tra le altre.
Ricorrendo il 24 giugno il 25° della Dedicazione della nostra chiesa parrocchiale, siamo andati alla ricerca delle ragioni che spinsero, a suo tempo, alla costruzione di una nuova chiesa, in un territorio in espansione, popolato da nuove famiglie. Ci piace pensare che, come le famiglie erano alla ricerca di una casa nel quartiere nuovo che andava nascendo, così il Signore cercava una casa in cui abitare, in mezzo alla sua gente che si stava spostando in una zona nuova della città.
La "casa di Dio" in mezzo alle case degli uomini.
Non una casa monumentale, ingombrante, ma una dimora che si mimetizzava in mezzo alle case del quartiere, che non si affacciava su una strada principale, bensì su una strada secondaria, quasi nascosta, così da realizzare metaforicamente la funzione di "lievito" capace di fermentare tutto il quartiere.
È bello pensare alla chiesa come luogo in cui rifugiarsi, trovare conforto, serenità, sapendo che, stando con il Signore, possiamo aprirgli il nostro cuore, confidagli le nostre ansie e nostre preoccupazioni, i nostri bisogni. "Con tutto il cuore ti cerco, Signore, non nascondermi il tuo volto", dice il Salmo 27.
Sapere che c'è un luogo in cui posso incontrare il Signore è la cosa più bella perché il Signore si lascia trovare da coloro che lo cercano.
Solo chi si mette in cammino, trova!
Quanto è bello sapere che c'è una casa la cui porta è sempre aperta, sempre pronta ad accoglierci: questa è la casa del Signore!
A pensarci bene, la chiesa, oltre ad essere la casa di Dio è anche la casa in cui si riunisce la comunità, il luogo dove, "congregati in unum", si sperimenta la gioia dello stare insieme: "com'è bello, Signore, stare insieme ed amarci come ami tu: qui c'è Dio", recita un canto.
Questo è il percorso che dobbiamo fare: passare dalla chiesa-tempio alla Chiesa-comunità. San Pietro è stato profetico quando ha usato l'immagine delle "pietre vive" per descrivere i cristiani in una comunità/comunione, un edificio spirituale costruito su Cristo, che è la pietra angolare, e le persone, le pietre vive che compongono l'edificio.
Che bello pensare che ognuno di noi sia una pietra viva che il Signore utilizza per continuare a costruire il suo edificio spirituale, la comunità, dove ognuno occupa un posto ben preciso seguendo il disegno dell'Architetto.
Se è lo Spirito Santo l'artefice che modella le nostre persone come pietre viventi, noi, pietre vive e docili, dobbiamo accoglierci, stare uno accanto all'altro per la realizzazione della costruzione.
È lo Spirito che, come bravo scalpellino, ci modella, ci forgia, ci adatta per essere collocati, non dove piace a noi, ma al posto giusto che l'architetto ha pensato.
Va anche detto, però che accanto alla bellezza strutturale di un edificio/chiesa, occorre cercare la bellezza spirituale dello stesso. La bellezza materiale deve sposarsi con quella immateriale dei gesti, dei comportamenti, delle azioni armonizzate con quella bellezza. Una sinfonia di amore concreto e vissuto in modo tale che si possa cantare veramente il canto dell'ubi caritas et amor, Deus ibi est (dov'è carità e amore, lì c'è Dio). Per celebrare questo grande dono e mistero, domani, martedì 24 giugno la chiesa resterà aperta per la preghiera davanti a Gesù Eucaristia fino alla veglia alle ore 20.30 in Oratorio.
Sabato 28 giugno alle ore 18.30 celebreremo in chiesa l'Eucaristia in cui commemoreremo il giorno in cui la nostra chiesa fu dedicata e consacrata.
Sentiamoci una comunità in cammino verso l'unità che cerca di abitare il quartiere con la testimonianza credibile di ciò che annuncia e vive ciò che insegna.
don Vincenzo e don Alessandro"
"Ogni ricorrenza è sempre motivo di ripensamento, ricordi e di riflessioni che ci rimandano alle motivazioni che sono alla base di una scelta, fatta tra le altre.
Ricorrendo il 24 giugno il 25° della Dedicazione della nostra chiesa parrocchiale, siamo andati alla ricerca delle ragioni che spinsero, a suo tempo, alla costruzione di una nuova chiesa, in un territorio in espansione, popolato da nuove famiglie. Ci piace pensare che, come le famiglie erano alla ricerca di una casa nel quartiere nuovo che andava nascendo, così il Signore cercava una casa in cui abitare, in mezzo alla sua gente che si stava spostando in una zona nuova della città.
La "casa di Dio" in mezzo alle case degli uomini.
Non una casa monumentale, ingombrante, ma una dimora che si mimetizzava in mezzo alle case del quartiere, che non si affacciava su una strada principale, bensì su una strada secondaria, quasi nascosta, così da realizzare metaforicamente la funzione di "lievito" capace di fermentare tutto il quartiere.
È bello pensare alla chiesa come luogo in cui rifugiarsi, trovare conforto, serenità, sapendo che, stando con il Signore, possiamo aprirgli il nostro cuore, confidagli le nostre ansie e nostre preoccupazioni, i nostri bisogni. "Con tutto il cuore ti cerco, Signore, non nascondermi il tuo volto", dice il Salmo 27.
Sapere che c'è un luogo in cui posso incontrare il Signore è la cosa più bella perché il Signore si lascia trovare da coloro che lo cercano.
Solo chi si mette in cammino, trova!
Quanto è bello sapere che c'è una casa la cui porta è sempre aperta, sempre pronta ad accoglierci: questa è la casa del Signore!
A pensarci bene, la chiesa, oltre ad essere la casa di Dio è anche la casa in cui si riunisce la comunità, il luogo dove, "congregati in unum", si sperimenta la gioia dello stare insieme: "com'è bello, Signore, stare insieme ed amarci come ami tu: qui c'è Dio", recita un canto.
Questo è il percorso che dobbiamo fare: passare dalla chiesa-tempio alla Chiesa-comunità. San Pietro è stato profetico quando ha usato l'immagine delle "pietre vive" per descrivere i cristiani in una comunità/comunione, un edificio spirituale costruito su Cristo, che è la pietra angolare, e le persone, le pietre vive che compongono l'edificio.
Che bello pensare che ognuno di noi sia una pietra viva che il Signore utilizza per continuare a costruire il suo edificio spirituale, la comunità, dove ognuno occupa un posto ben preciso seguendo il disegno dell'Architetto.
Se è lo Spirito Santo l'artefice che modella le nostre persone come pietre viventi, noi, pietre vive e docili, dobbiamo accoglierci, stare uno accanto all'altro per la realizzazione della costruzione.
È lo Spirito che, come bravo scalpellino, ci modella, ci forgia, ci adatta per essere collocati, non dove piace a noi, ma al posto giusto che l'architetto ha pensato.
Va anche detto, però che accanto alla bellezza strutturale di un edificio/chiesa, occorre cercare la bellezza spirituale dello stesso. La bellezza materiale deve sposarsi con quella immateriale dei gesti, dei comportamenti, delle azioni armonizzate con quella bellezza. Una sinfonia di amore concreto e vissuto in modo tale che si possa cantare veramente il canto dell'ubi caritas et amor, Deus ibi est (dov'è carità e amore, lì c'è Dio). Per celebrare questo grande dono e mistero, domani, martedì 24 giugno la chiesa resterà aperta per la preghiera davanti a Gesù Eucaristia fino alla veglia alle ore 20.30 in Oratorio.
Sabato 28 giugno alle ore 18.30 celebreremo in chiesa l'Eucaristia in cui commemoreremo il giorno in cui la nostra chiesa fu dedicata e consacrata.
Sentiamoci una comunità in cammino verso l'unità che cerca di abitare il quartiere con la testimonianza credibile di ciò che annuncia e vive ciò che insegna.
don Vincenzo e don Alessandro"