
Attualità
21 Marzo: Giornata internazionale delle persone con sindrome di down e della poesia...ma c'è la guerra
Una riflessione del prof. Antonello Fortunato, responsabile del Centro Zenith
Andria - lunedì 21 marzo 2022
13.36
«Proprio non riusciamo a comprendere....
Si parla di zone d'influenza, Nato, neutralità politica, democrazia e autocrazia.
Si analizzano cause ed effetti con categorie culturali legate al nazismo, fascismo e comunismo.
Si tira in ballo la provocazione e la plausibile risposta alla stessa attraverso le armi e la violenza.
Insomma si parla di tutto e si nasconde l'unica vera, sola, indiscutibile verità:
La morte dei più fragili, tra bambini, disabili, anziani e donne.
Ancora dopo le atrocità delle guerre mondiali non abbiamo compreso che l'unico principio su cui costruire un mondo di pace è l'inviolabilità sacrosanta della dignità e della vita di ogni essere umano e di ogni essere vivente.
Ancora non è comprensibile che gli interessi economici, le fonti energetiche, i trattati, i ricatti, pur argomenti importanti e leggitimi punti di contrattazione tra stati, non possono essere il fulcro della politica.
Il mondo è abitato da uomini e donne di diversa cultura e etnia che camminano incontrandosi e dialogando per rendere vivo e vitale questo piccolo granellino di sabbia, sospeso nell'universo, che chiamiamo terra.
Non riescono a capirci perché siamo minoranza, sbeffeggiati per la nostra ingenuità, oltraggiati perché eterni sognatori e ipocriti uomini di pace.
Oggi dovremmo celebrare l'inclusione e la grande capacità di autonomia dei ragazzi/e con la sindrome di down o dovremmo bagnare le labbra di poesia per riflettere sul potere del linguaggio e sul pieno sviluppo delle capacità creative di ogni persona...ma c'è la guerra ed è tutto così malinconicamente triste», lo sottolinea il prof. Antonello Fortunato, responsabile del Centro Zenith di Andria.
Si parla di zone d'influenza, Nato, neutralità politica, democrazia e autocrazia.
Si analizzano cause ed effetti con categorie culturali legate al nazismo, fascismo e comunismo.
Si tira in ballo la provocazione e la plausibile risposta alla stessa attraverso le armi e la violenza.
Insomma si parla di tutto e si nasconde l'unica vera, sola, indiscutibile verità:
La morte dei più fragili, tra bambini, disabili, anziani e donne.
Ancora dopo le atrocità delle guerre mondiali non abbiamo compreso che l'unico principio su cui costruire un mondo di pace è l'inviolabilità sacrosanta della dignità e della vita di ogni essere umano e di ogni essere vivente.
Ancora non è comprensibile che gli interessi economici, le fonti energetiche, i trattati, i ricatti, pur argomenti importanti e leggitimi punti di contrattazione tra stati, non possono essere il fulcro della politica.
Il mondo è abitato da uomini e donne di diversa cultura e etnia che camminano incontrandosi e dialogando per rendere vivo e vitale questo piccolo granellino di sabbia, sospeso nell'universo, che chiamiamo terra.
Non riescono a capirci perché siamo minoranza, sbeffeggiati per la nostra ingenuità, oltraggiati perché eterni sognatori e ipocriti uomini di pace.
Oggi dovremmo celebrare l'inclusione e la grande capacità di autonomia dei ragazzi/e con la sindrome di down o dovremmo bagnare le labbra di poesia per riflettere sul potere del linguaggio e sul pieno sviluppo delle capacità creative di ogni persona...ma c'è la guerra ed è tutto così malinconicamente triste», lo sottolinea il prof. Antonello Fortunato, responsabile del Centro Zenith di Andria.