Intervista al Maresciallo Antonio Altavilla
Intervista al Maresciallo Antonio Altavilla
Attualità

20 anni dall'attentato a Nassirya: intervista ad Antonio Altavilla, il carabiniere che si salvò

La concitazione, la paura, e il ritorno a vestire la divisa

Era il 12 novembre del 2003 quando a Nassirya, Iraq, la base dei Carabinieri denominata "Maestrale sede della Multinational Specialized Unit" (MSU), fu oggetto di un attentato terroristico in cui persero la vita 28 persone. Ben 19 furono le vittime italiane, trai i quali 12 Carabinieri, 5 militari dell'Esercito italiano e 2 civili. Da allora altri episodi sanguinosi compirono il contingente di pace impegnato in Iraq.

Nell'attentato a Nassirya, tra i feriti gravi vi furono anche carabinieri pugliesi, tra questi il Maresciallo Ruolo Onore Antonio Altavilla. Ricoverato e quindi operato fu rimpatriato in Italia. Seguì un lungo periodo di convalescenza e poi il congedo dall'Arma dei Carabinieri.

Ma dallo scorso anno il Maresciallo Ruolo Onore Antonio Altavilla è rientrato in servizio presso il Comando Carabinieri di Trani. Questo ritorno con la divisa dell'Arma benemerita lo si deve ad una recente legge nazionale che, al pari di quello che accade in altri Paesi Nato, ha permesso il ritorno in servizio, non al ruolo attivo dei militari feriti in servizio.

Abbiamo incontrato il maresciallo Altavilla, originario di Tuturano ma residente a Bisceglie, nella sede del Comando di Trani, dove ci ha rilasciato una intervista esclusiva raccontandoci quelle ore drammatiche. Non senza commozione ha ricordato quei momenti, ma soprattutto la sua "rinascita", il suo ritorno non solo alla vita ma all'impegno di quella Divisa dalla quale non ci si si spoglia mai.
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