
Attualità
12 luglio 2016 - 12 luglio 2019: perchè, o Dio, tanto dolore?
Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - venerdì 12 luglio 2019
Passo dopo passo, giorno dopo giorno, eccoci al 12 luglio 2019, giorno in cui ribussa forte il dolore per la perdita di tante vite innocenti, di tanti sogni! Giorno in cui riaffiora dal cuore l'eco di un grido: "Perché, o Dio, tanto dolore? Perché, tante morti?".
Ancora una volta restiamo tutti muti in un sentimento d'angoscia. Il silenzio della morte ha dell'assurdo. E' fuori dal tempo. Ma nel contempo è un silenzio carico di presenza e di mistero, perché ormai tutti sanno cosa è accaduto in quella tratta infuocata dal sole di luglio.
"Perché, o Dio, tanto dolore?" E' col cuore pieno di confidenza che te lo chiediamo ché, altrimenti, da chi andremo noi perché tutto questo abbia un senso? Tu solo hai parole vere, perché – a lungo andare – la sfibrante attesa di giustizia non si trasformi in una infelicità permanente. Fà presto, Signore: in questo terzo anniversario, non vorremmo che si ri-attribuisse al destino o, peggio, si ri-attribuisse a Te quanto accaduto.
Noi crediamo che non sei causa di sofferenza, che non sei venuto a sopprimerla la sofferenza; anzi le hai dato un senso, avendola provata su di te, con la tua passione, il senso di abbandono (persino dal Padre!), la tua morte in croce. Per questo, in qualche modo, almeno colma la nostra sofferenza con un supplemento del tuo Amore: quello che solo brucia il dolore. Illumina in questo nuovo tratto di cammino i giudici preposti. Aiutali a dissotterrare la verità perché nessuno sia tentato di coprirla di pietre e sabbia.
Prendi per mano, Signore, le famiglie delle ventitré vittime: di Antonio, Patty, Luciano, Fulvio, Salvatore, Alessandra, Rossella, Michele, Albino, Giulia, Nicola, Jolanda, Donata, Maurizio, Giovanni, Benedetta, Enrico, Fulvio, Francesco Ludovico, Gabriele, Pasquale, Giuseppe, Serafina. Sana ciò che sanguina nel cuore dei numerosi feriti. Fà, o Signore, che tutti sopportino ancora e tutto nel migliore dei modi e, a tutti, tutti concedi più profondi momenti di Pace.
Ancora una volta restiamo tutti muti in un sentimento d'angoscia. Il silenzio della morte ha dell'assurdo. E' fuori dal tempo. Ma nel contempo è un silenzio carico di presenza e di mistero, perché ormai tutti sanno cosa è accaduto in quella tratta infuocata dal sole di luglio.
"Perché, o Dio, tanto dolore?" E' col cuore pieno di confidenza che te lo chiediamo ché, altrimenti, da chi andremo noi perché tutto questo abbia un senso? Tu solo hai parole vere, perché – a lungo andare – la sfibrante attesa di giustizia non si trasformi in una infelicità permanente. Fà presto, Signore: in questo terzo anniversario, non vorremmo che si ri-attribuisse al destino o, peggio, si ri-attribuisse a Te quanto accaduto.
Noi crediamo che non sei causa di sofferenza, che non sei venuto a sopprimerla la sofferenza; anzi le hai dato un senso, avendola provata su di te, con la tua passione, il senso di abbandono (persino dal Padre!), la tua morte in croce. Per questo, in qualche modo, almeno colma la nostra sofferenza con un supplemento del tuo Amore: quello che solo brucia il dolore. Illumina in questo nuovo tratto di cammino i giudici preposti. Aiutali a dissotterrare la verità perché nessuno sia tentato di coprirla di pietre e sabbia.
Prendi per mano, Signore, le famiglie delle ventitré vittime: di Antonio, Patty, Luciano, Fulvio, Salvatore, Alessandra, Rossella, Michele, Albino, Giulia, Nicola, Jolanda, Donata, Maurizio, Giovanni, Benedetta, Enrico, Fulvio, Francesco Ludovico, Gabriele, Pasquale, Giuseppe, Serafina. Sana ciò che sanguina nel cuore dei numerosi feriti. Fà, o Signore, che tutti sopportino ancora e tutto nel migliore dei modi e, a tutti, tutti concedi più profondi momenti di Pace.