Belle quattro parole

Scendi la bambina che la gioco!

Nascere e crescere ad Andria

Una pancia tonda o a punta (se è maschio), la ritenzione idrica, la sonnolenza a tutte le ore del giorno, lo sguardo trasognato, i lineamenti addolciti. Non ci sono dubbi per un andriese: la donna descritta è "uscita incinta". E' gravida, aspetta un bambino, è rimasta incinta, è in stato interessante sarebbero tutte espressioni più appropriate, visto che i ginecologi consigliano almeno venti minuti di passeggiata al giorno e uscire incinta è soltanto una sana abitudine per una futura mamma.

Quando il bimbo nasce e si finisce così di fantasticare sui suoi lineamenti e possibili comportamenti e di auspicare per se stessi la migliore e più moderna condotta genitoriale, ci si ritrova alle prese con urla da decifrare, pappe da miscelare e pannolini di cui inseguire le offerte.

Insomma questo bimbo, dicono ad Andria, bisogna "sollevarlo". Il che forse vorrà dire innalzarlo, spostarlo verso l'alto, toglierlo da uno stato di inferiorità o alleggerirlo da qualcosa che l'opprime? Niente di tutto ciò: significa semplicemente che il bambino deve raggiungere una condizione di maggiore autonomia, ossia deve raggiungere i due anni di età. Se si tratta di una femminuccia poi, l'apoteosi della sua autonomia raggiunta sarà la possibilità da parte di un amante dei bambini ignaro dell'uso delle scale di rivolgersi alla madre, incitandola:«Scendi la bambina che la gioco!».
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