Belle quattro parole

Gettare la spugna

Quando la soluzione è arrendersi

Arrendersi, rinunciare, ritirarsi, desistere, ammettere la propria sconfitta, in un unico modo di dire: gettare la spugna. La lingua italiana ha mutuato questa ammissione della propria incapacità di fare qualcosa e della volontà di resa dal linguaggio sportivo, in particolare da quello del pugilato.

Una delle possibilità per dichiarare l'incontro finito per knock out è infatti quella che prevede il lancio della spugna (oggi dell'asciugamano) sul ring da parte del secondo (allenatore) di un pugile che vedendo il proprio atleta in difficoltà, magari ancora in piedi ma senza possibilità alcuna di resistere all'avversario, per tutelarne la salute, interviene affinché il match venga interrotto.

Gli psicologi oggi consiglierebbero in casi simili a quello del pugile allo stremo delle forze di tirare fuori tutta la resilienza di cui siamo capaci: come alcuni materiali riescono a conservare la propria struttura o a riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione così le persone dovrebbero far fronte agli eventi stressanti o traumatici e riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà; in caso contrario speriamo tutti di avere un secondo in grado di gettare la spugna per noi.
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