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Scintille Bruno-Vurchio in aula, l'opposizione a Andria: "Volano gli stracci, Pd a casa"
Comunicato di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Npsi-Liberali e Riformisti, Udc, Io Sud, Puglia Popolare, Movimento Pugliese e Generazione Catuma
"Tra Bruno e Vurchio volano gli stracci e accuse gravi: disastro Pd, andate a casa"
Lo scontro avvenuto nell'ultima seduta del Consiglio Comunale tra la sindaca Giovanna Bruno e il presidente Giovanni Vurchio, pur se a distanza, probabilmente segna un punto di non ritorno per la maggioranza.
La sindaca ha accusato il presidente di bloccare il percorso sulla piscina comunale; Vurchio, dati alla mano, ha replicato definendo tali affermazioni infondate e lesive della credibilità istituzionale.
Per non parlare del venir meno del numero legale che ha impedito la trattazione di importanti provvedimenti urbanistici.
Senza entrare nel merito delle questioni - seppur in più di una occasione ci siamo opposti a quello che sembrava un vero e proprio affidamento diretto per la riapertura della piscina comunale a pochi mesi dal voto - invitiamo i due attori di questa diatriba ad essere ancora più chiari ed a rivolgersi nelle sedi opportune. Cosa vuol dire, infatti, che c'è chi confonde l'interesse pubblico con quello privato?
Ed ancora quando Vurchio scrive che c'è chi lavora per il bene della città e chi usa le istituzioni per fini personali a cosa allude?
È evidente che non si tratta più di un confronto politico interno, ma di una contrapposizione frontale tra le due massime cariche cittadine, che mina alla radice la capacità di governo della coalizione. E che, soprattutto, offre uno spaccato inquietante di come parrebbe intesa la gestione della cosa pubblica dal PD e dall'Amministrazione Bruno.
In questo duello, la sindaca mostra un atteggiamento volto più alla ricerca di capri espiatori che alla soluzione dei problemi, mentre il presidente rivendica il rispetto di regole e procedure. Una spaccatura insanabile, che trasforma il Consiglio Comunale in un campo di battaglia personale e lascia i cittadini senza risposte.
La maggioranza appare dunque logorata e decotta, incapace di trovare unità e di occuparsi dei reali bisogni della città. Andria non merita un'Amministrazione ostaggio di liti intestine e di lotte per la legittimazione personale: merita una guida responsabile, che metta al centro la comunità e non gli equilibri di potere.
È ora di andare a casa e chiedere scusa alla città.