Vita di città
Sant'Angelo riaperto ma alcuni atleti si allenano per strada. Cos'è andato storto?
Prof. Tortora: "Costretto a portare fuori i talenti andriesi a causa di una pista malmessa"
Andria - giovedì 17 gennaio 2019
Con l'inaugurazione dello stadio di Sant'Angelo dei Ricchi, lo scorso 26 ottobre, la comunità sportiva andriese ha potuto riabbracciare la sua casa. Infatti, dopo circa due anni e mezzo dall'inizio dei lavori di riqualificazione della struttura sportiva, quali il rifacimento del campo di gioco con superficie in erba sintetica, il riadattamento della tribuna con i suoi quasi 1400 posti a sedere ed il ripristino della relativa copertura, la ristrutturazione dei servizi tecnici e la conversione a gas metano degli impianti di riscaldamento per i locali e le docce, l'impianto è tornato in funzione.
Tuttavia, parte della comunità sportiva andriese continua a non avvalersi della struttura. Si tratta, nello specifico, degli atleti seguiti dal prof. Pino Tortora, presidente dell'A.s.d. Belvedere, che allena i suoi ragazzi nei pressi della villa comunale o negli impianti di Barletta.
Alla nostra di richiesta di motivare questa scelta ha risposto: "Ho smesso di tesserare gli atleti andriesi nella Belvedere non potendo assicurar loro un luogo idoneo agli allenamenti. Infatti, i lavori del Sant'Angelo non hanno previsto la manutenzione della pista di atletica, che anzi risulta ulteriormente danneggiata dal passaggio delle macchine utilizzate per il rifacimento del campo da calcio".
Lontano dall'intento di puntare il dito contro un politico o un'amministrazione, Tortora anela alle pari opportunità per tutti gli sport, per il calcio quanto per la "Regina atletica", come la definisce lui.
"È un peccato - continua l'allenatore ormai in pensione, che prosegue il suo lavoro per passione - essere costretti a tesserare altrove i nostri ragazzi, ponendo le vittorie andriesi sotto i colori di un'altra città". "Cosa è andato storto?", gli abbiamo chiesto. "È mancata una programmazione sinergica tra amministrazioni e tecnici", ha risposto.
Tra gli sportivi andriesi allenati da Tortora ricordiamo Vito Di Bari, tesserato Virtus Lucca, classificatosi primo nella I tappa del Trofeo Puglia di Marcia e Nicola Lomuscio, il quindicenne che lo scorso ottobre ha dominato la gara dei 5000m marcia che si è svolta ai Campionati Italiani Cadetti (under 16) a Rieti conquistando il titolo nazionale. Nicola, tesserato per l'Atletica Giovanile Acquaviva, ha affermato: "Alcuni di noi hanno portato il nome della nostra città sia a livello nazionale che a livello europeo. Siamo stati poi invitati all'inaugurazione del Sant'Angelo, ma davanti ai nostri occhi si è aperta una pista di atletica piena di rattoppi, buche e in alcuni tratti coperta d'asfalto; praticamente inutilizzabile. Si è posta attenzione per il rifacimento del campo da calcio, ma poca o nulla per l'atletica, per tutte le persone che praticano atletica leggera in maniera agonistica e non, costretta ad allenarsi per strada, tra le macchine, lo smog e cattivi odori di vario genere dato il mercato settimanale, senza un bagno né uno spogliatoio, costretti a cambiarsi nelle macchine o nel bel mezzo della pineta. Alcune volte siamo ospitati dai paesi limitrofi che ci forniscono le loro strutture. Nonostante gli immensi sforzi per il conseguimento dei buoni risultati, ci sentiamo poco considerati".
A questo punto, che fare? "Mi rendo conto della difficoltà nel reperire ulteriori fondi per rimettere a regime la pista - afferma Tortora - ma ci piacerebbe che per il futuro ci fosse maggior dialogo con le istituzioni. Continueremo a formare i ragazzi sui valori sani che lo sport trasmette, quali determinazione e lealtà, ma ci piacerebbe che l'amministrazione mostrasse la sua vicinanza attraverso incentivi e riconoscimenti. Noi faremo del nostro meglio per portare in alto il nome della città".
Tuttavia, parte della comunità sportiva andriese continua a non avvalersi della struttura. Si tratta, nello specifico, degli atleti seguiti dal prof. Pino Tortora, presidente dell'A.s.d. Belvedere, che allena i suoi ragazzi nei pressi della villa comunale o negli impianti di Barletta.
Alla nostra di richiesta di motivare questa scelta ha risposto: "Ho smesso di tesserare gli atleti andriesi nella Belvedere non potendo assicurar loro un luogo idoneo agli allenamenti. Infatti, i lavori del Sant'Angelo non hanno previsto la manutenzione della pista di atletica, che anzi risulta ulteriormente danneggiata dal passaggio delle macchine utilizzate per il rifacimento del campo da calcio".
Lontano dall'intento di puntare il dito contro un politico o un'amministrazione, Tortora anela alle pari opportunità per tutti gli sport, per il calcio quanto per la "Regina atletica", come la definisce lui.
"È un peccato - continua l'allenatore ormai in pensione, che prosegue il suo lavoro per passione - essere costretti a tesserare altrove i nostri ragazzi, ponendo le vittorie andriesi sotto i colori di un'altra città". "Cosa è andato storto?", gli abbiamo chiesto. "È mancata una programmazione sinergica tra amministrazioni e tecnici", ha risposto.
Tra gli sportivi andriesi allenati da Tortora ricordiamo Vito Di Bari, tesserato Virtus Lucca, classificatosi primo nella I tappa del Trofeo Puglia di Marcia e Nicola Lomuscio, il quindicenne che lo scorso ottobre ha dominato la gara dei 5000m marcia che si è svolta ai Campionati Italiani Cadetti (under 16) a Rieti conquistando il titolo nazionale. Nicola, tesserato per l'Atletica Giovanile Acquaviva, ha affermato: "Alcuni di noi hanno portato il nome della nostra città sia a livello nazionale che a livello europeo. Siamo stati poi invitati all'inaugurazione del Sant'Angelo, ma davanti ai nostri occhi si è aperta una pista di atletica piena di rattoppi, buche e in alcuni tratti coperta d'asfalto; praticamente inutilizzabile. Si è posta attenzione per il rifacimento del campo da calcio, ma poca o nulla per l'atletica, per tutte le persone che praticano atletica leggera in maniera agonistica e non, costretta ad allenarsi per strada, tra le macchine, lo smog e cattivi odori di vario genere dato il mercato settimanale, senza un bagno né uno spogliatoio, costretti a cambiarsi nelle macchine o nel bel mezzo della pineta. Alcune volte siamo ospitati dai paesi limitrofi che ci forniscono le loro strutture. Nonostante gli immensi sforzi per il conseguimento dei buoni risultati, ci sentiamo poco considerati".
A questo punto, che fare? "Mi rendo conto della difficoltà nel reperire ulteriori fondi per rimettere a regime la pista - afferma Tortora - ma ci piacerebbe che per il futuro ci fosse maggior dialogo con le istituzioni. Continueremo a formare i ragazzi sui valori sani che lo sport trasmette, quali determinazione e lealtà, ma ci piacerebbe che l'amministrazione mostrasse la sua vicinanza attraverso incentivi e riconoscimenti. Noi faremo del nostro meglio per portare in alto il nome della città".