
Attualità
San Benedetto Patrono dell’Europa
Riflessione di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - domenica 11 luglio 2021
Appressandosi, domenica 11 luglio, la festa liturgica di San Benedetto, Patrono dell'Europa, si rinnova fra tanti una domanda: "Che cosa possiamo e dobbiamo fare noi oggi per non mancare – pur da semplici cittadini – di offrire il nostro contributo in quest'ora storica dell'Europa?".
Spesso, volendo scansare la fatica di pensare, ci si rifugia tra le più facili e banali delle risposte: "è compito esclusivo dei politici, degli economisti, dei banchieri…" – compito senza dubbio importante – ma che può essere, per chi si dice cristiano, una via di fuga dalle proprie responsabilità. Responsabilità di essere, ciascuno nel suo mondo, "uomini nuovi", senza i quali non è possibile una nuova politica, una nuova economia, una nuova arte, una nuova scienza e anche un nuovo modo di essere cristiani, nel senso e nel modo di vivere il Vangelo che ha da penetrare con la sua forza vitale in tutti gli ambiti della nostra vita.
Cosa possiamo, allora, fare noi oggi? Certo – presi ancora dal grande sconvolgimento della pandemia – forse non siamo in grado di offrire contributi efficaci ma, provvidenzialmente, almeno uno concreto possiamo offrirlo: "La preghiera", quella a cui ci invita la Conferenza Episcopale Italiana per domenica 11.
"La preghiera", che -sola- può portare conseguenze importanti e immediate: conforto, nuovi programmi, nuove esigenze di dialogo, nuova unità, nuove opportunità, …; cuori e case aperte per tutti "gli europei" ma anche per donne e uomini provenienti dal resto del mondo. Permanere in una mentalità eurocentrica sarebbe accentuare e prolungare l'epoca che la filosofa Maria Zambrano interpretava come di un'Europa in continua tensione tra "agonia" e "resurrezione".
Preghiera dei fedeli.
«Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita; per loro il tuo volto o Padre, al di là delle nostre umane apparenze, e la tua benedizione accompagni tutti in mezzo ai flutti dell'esistenza terrena verso il porto del tuo Regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di san Benedetto, sia ponte di pace, arco di fratellanza di popoli e culture».
Spesso, volendo scansare la fatica di pensare, ci si rifugia tra le più facili e banali delle risposte: "è compito esclusivo dei politici, degli economisti, dei banchieri…" – compito senza dubbio importante – ma che può essere, per chi si dice cristiano, una via di fuga dalle proprie responsabilità. Responsabilità di essere, ciascuno nel suo mondo, "uomini nuovi", senza i quali non è possibile una nuova politica, una nuova economia, una nuova arte, una nuova scienza e anche un nuovo modo di essere cristiani, nel senso e nel modo di vivere il Vangelo che ha da penetrare con la sua forza vitale in tutti gli ambiti della nostra vita.
Cosa possiamo, allora, fare noi oggi? Certo – presi ancora dal grande sconvolgimento della pandemia – forse non siamo in grado di offrire contributi efficaci ma, provvidenzialmente, almeno uno concreto possiamo offrirlo: "La preghiera", quella a cui ci invita la Conferenza Episcopale Italiana per domenica 11.
"La preghiera", che -sola- può portare conseguenze importanti e immediate: conforto, nuovi programmi, nuove esigenze di dialogo, nuova unità, nuove opportunità, …; cuori e case aperte per tutti "gli europei" ma anche per donne e uomini provenienti dal resto del mondo. Permanere in una mentalità eurocentrica sarebbe accentuare e prolungare l'epoca che la filosofa Maria Zambrano interpretava come di un'Europa in continua tensione tra "agonia" e "resurrezione".
Preghiera dei fedeli.
«Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita; per loro il tuo volto o Padre, al di là delle nostre umane apparenze, e la tua benedizione accompagni tutti in mezzo ai flutti dell'esistenza terrena verso il porto del tuo Regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di san Benedetto, sia ponte di pace, arco di fratellanza di popoli e culture».