
Politica
Provincia, come cambia la massima assise della Bat nel post Giorgino
Pasquale De Toma nominato vicepresidente dall'ex Primo cittadino poche ore prima della caduta dell'amministrazione comunale
BAT - sabato 20 aprile 2019
6.00
Il voto sfavorevole sul bilancio di previsione 2019 durante il consiglio comunale di mercoledì 17 aprile che ha portato di fatto alla destituzione del sindaco Nicola Giorgino e lo scioglimento dell'assemblea comunale, porterà martedì 26 aprile l'arrivo di un Commissario prefettizio che guiderà la città fino alle elezioni amministrative del 2020.
La deflagrante frattura interna al centrodestra andriese e il dissenso dei consiglieri di Forza Italia, con Gennaro Lorusso, ha spostato i fragili equilibri politici determinando una situazione che ha delle ripercussioni anche sulla provincia Bat, che a termini di regolamento non sarà più presieduta dallo stesso Giorgino, ora ufficialmente della Lega di Salvini e decaduto insieme ai quattro rappresentanti di Andria sui dodici componenti totali del consiglio (che peraltro non si riunisce dallo scorso 28 dicembre!).
Intuendo il rischio di finire in minoranza nella votazione sul bilancio comunale, ha portato Nicola Giorgino alla nomina un vicepresidente della provincia (individuato fra gli stessi consiglieri). La scelta è ricaduta sul tranese Pasquale De Toma, consigliere comunale di Forza Italia, suscitando polemiche feroci a causa della parentela tra Giorgino e colui che in effetti sarà il suo successore.
Ma muta anche la composizione dell'assemblea provinciale: Giovanna Bruno e Lorenzo Marchio Rossi del Partito Democratico saranno rilevati da Barbara Costabile di Spinazzola e dalla barlettana Rosa Cascella; a Gennaro Lorusso di Insieme per la Bat (lista di centrodestra) subentrerà Giuseppe Arcangelo Di Paola di San Ferdinando mentre Laura Di Pilato di Fronte Democratico sarà rimpiazzata dal tranese Beppe Corrado. L'organo è formato anche dal dem Carlo Avantario (ex sindaco di Trani), dal barlettano Gigi Antonucci, dall'ex primo cittadino di San Ferdinando Michele Lamacchia, dal biscegliese Pierpaolo Pedone, da Cosimo Damiano Albore di Trinitapoli, Massimiliano Bevilacqua di Minervino Murge e Savino Tesoro di Margherita di Savoia.
In definitiva: tre tranesi (compreso il nuovo presidente facente funzioni), due barlettani, due sanferdinandesi, un biscegliese, un trinitapolese, un minervinese, un margheritano e una spinazzolese. Andria, il comune più popoloso della provincia, perde la sua rappresentanza.
© riproduzione riservata
La deflagrante frattura interna al centrodestra andriese e il dissenso dei consiglieri di Forza Italia, con Gennaro Lorusso, ha spostato i fragili equilibri politici determinando una situazione che ha delle ripercussioni anche sulla provincia Bat, che a termini di regolamento non sarà più presieduta dallo stesso Giorgino, ora ufficialmente della Lega di Salvini e decaduto insieme ai quattro rappresentanti di Andria sui dodici componenti totali del consiglio (che peraltro non si riunisce dallo scorso 28 dicembre!).
Intuendo il rischio di finire in minoranza nella votazione sul bilancio comunale, ha portato Nicola Giorgino alla nomina un vicepresidente della provincia (individuato fra gli stessi consiglieri). La scelta è ricaduta sul tranese Pasquale De Toma, consigliere comunale di Forza Italia, suscitando polemiche feroci a causa della parentela tra Giorgino e colui che in effetti sarà il suo successore.
Ma muta anche la composizione dell'assemblea provinciale: Giovanna Bruno e Lorenzo Marchio Rossi del Partito Democratico saranno rilevati da Barbara Costabile di Spinazzola e dalla barlettana Rosa Cascella; a Gennaro Lorusso di Insieme per la Bat (lista di centrodestra) subentrerà Giuseppe Arcangelo Di Paola di San Ferdinando mentre Laura Di Pilato di Fronte Democratico sarà rimpiazzata dal tranese Beppe Corrado. L'organo è formato anche dal dem Carlo Avantario (ex sindaco di Trani), dal barlettano Gigi Antonucci, dall'ex primo cittadino di San Ferdinando Michele Lamacchia, dal biscegliese Pierpaolo Pedone, da Cosimo Damiano Albore di Trinitapoli, Massimiliano Bevilacqua di Minervino Murge e Savino Tesoro di Margherita di Savoia.
In definitiva: tre tranesi (compreso il nuovo presidente facente funzioni), due barlettani, due sanferdinandesi, un biscegliese, un trinitapolese, un minervinese, un margheritano e una spinazzolese. Andria, il comune più popoloso della provincia, perde la sua rappresentanza.
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