Teatro

“Play”: l’Europa in un gioco interattivo con la Confraternita del Chianti

Lo spettacolo che celebra “la bellezza della democrazia”

Una voce robotizzata fuori campo e un po' ironica ha pilotato gli spettatori durante lo spettacolo dal titolo "Play". "Play", della Confraternita del Chianti, vuole essere un gioco che enuncia fin dall'inizio il coinvolgimento in toto della platea: i veri protagonisti della piéce che accompagnati dai due attori, Valeria Sara Costantin e Marco Pezza, dovranno proporre, mediante l'ausilio di tre cartellini colorati A, B e C, una legge alla Commissione Europea.

Un display nero, coi numeri rossi, posizionato al lato del palco segna lo trascorrere del tempo di questo gioco performativo. Mentre, l'Europa, in scena, assume le sembianze di una testa fantoccio collocata sulla bandiera dell'Unione, cerchio di dodici stelle dorate su uno sfondo blu, simboleggiano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d'Europa.

Lo spettacolo, indirettamente, pone lo spetactor dinanzi a due quesiti: siamo sicuri di conoscere questa istituzione? E' davvero facile costruire una proposta unitaria da presentare in Commissione a Bruxelles?

Infatti, prima gli spettatori dovranno mostrare di conoscere, seppure a grandi linee, cosa significhi Europa. Dopodiché si entra nel vivo del gioco. Alla fine sarà selezionata una sola proposta che sorprenderà tutti e smuoverà gli assetti del gioco. Ma che, nel contempo, mostra la "bellezza della democrazia": il sentirsi attori e non sudditi di una comunità.

Uno spettacolo liberatorio, fuori dai clichè convenzionali, che vuole offrire una via d'uscita alle contraddizioni provinciali che ostruiscono i giudizi dei cittadini ma che diventa occasione di ritrovo tra gli stessi. Perchè il teatro ambisce ad essere uno spazio d'incontro e di condivisione, si nutre dei desideri e delle aspettative della società e che fa della partecipazione pubblica, della relazione con lo spettatore la sua cifra ontologica.

Una rappresentazione che celebra l'antica unione fra teatro e democrazia, indispensabile per lo sviluppo dell'identità collettiva con un chiaro richiamo alle antiche origini del teatro greco nell'agorà, prima della sua codificazione in tragedia e commedia.

Nell'attualità si continua con uno spirito idealistico a fantasticare, attraverso il teatro, su un vecchio continente come quello europeo, dove diviene materia complessa da trattare e che inesorabilmente spinge gli spettatori a chiedersi, a giochi fatti e dopo aver lasciato lo spazio appena occupato: "ma davvero ci sentiamo cittadini europei?".
  • Festival Castel dei Mondi
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