
Politica
Pd Andria: "Bene il sostegno dell'Amministrazione comunale contro il genocidio palestinese"
Protocollato ieri una mozione urgente da discutere in Consiglio Comunale il prima possibile
Andria - sabato 31 maggio 2025
10.38
"La situazione drammatica in cui versa il popolo palestinese -sottolinea la Segreteria ed il gruppo consiliare del Partito Democratico di Andria- ormai da oltre un anno e mezzo è intollerabile e non può lasciare indifferente nessuno.
La lotta ad Hamas, avviata dopo le stragi del 7 ottobre, non può in nessun modo giustificare la reazione spropositata avviata dal governo israeliano, la portata di un eccidio continuo è ormai sotto gli occhi di tutti e diventa quasi impossibile non qualificarlo come un vero e proprio genocidio.
Le poche parole di condanna della comunità internazionale appaiono del tutto insufficienti e il silenzio assordante del governo italiano, in particolare della Meloni, ci lascia basiti.
Per queste ragioni, senza voler confondere i delitti commessi dal governo Netanyahu e del suo esercito, con le responsabilità del popolo israeliano ed ancora meno della comunità ebraica mondiale, che pure fa sentire non di rado il proprio dissenso, condannando allo stesso tempo gli atti del 7 novembre commessi da Hamas, non possiamo che sostenere l'iniziativa assunta da Michele Emiliano che tende quanto meno a sollecitare le coscienze pugliesi.
Plaudiamo anche le iniziative assunte dalla nostra giunta comunale e del Sindaco Giovanna Bruno a sostegno delle varie iniziative di sensibilizzazione su questo dramma inumano, in particolare con l'adesione a "50.000 sudari" che vuole rendere visibile con l'esposizione di lenzuola bianche lo sdegno di quanti hanno a cuore l'inviolabilità e la dignità della vita umana, come anche la scelta assunta con delibera di giunta di esporre a Palazzo di Città la bandiera della Pace unitamente alla bandiera Palestinese.
Come gruppo consigliare del PD abbiamo, quindi, protocollato ieri una mozione urgente da discutere in Consiglio Comunale il prima possibile, affinché si faccia sentire la condanna della nostra comunità cittadina ed allo stesso tempo solleciti il nostro governo nazionale ad adoperarsi concretamente affinché si raggiunga il prima possibile un cessate il fuoco.
Pensiamo che seppure con estremo e colpevole ritardo sia il tempo di dare segnali concreti da parte dei governi democratici per fermare questo sterminio non solo fatto di bombe ma anche di blocco degli aiuti umanitari che tendono ad affamare un intero popolo.
E' il tempo di fare pressioni sul nostro governo affinché ogni forma di collaborazione economica, militare e sociale con il governo israeliano sia cessata finché non torni la ragionevolezza a guidare le azioni israeliane.
Riteniamo altresì importante sostenere le manifestazioni del 7 giugno in cui le forze politiche alternative a questa destra prostrata e immobile, e ci attiveremo affinché anche nella nostra città ci siano segnali di risveglio delle coscienze.
Intorno alle ragioni che ci uniscono, che sono molte, da questo tema passando per i quesiti referendari dell'8 giugno, possiamo finalmente rilanciare un cantiere dell'alternativa alle destre, stringendo patti politici che già in diverse realtà locali riescono ad ottenere il consenso utile per governare efficacemente i territori, auspicando che presto possa accadere altrettanto ad ogni livello politico e amministrativo".
La lotta ad Hamas, avviata dopo le stragi del 7 ottobre, non può in nessun modo giustificare la reazione spropositata avviata dal governo israeliano, la portata di un eccidio continuo è ormai sotto gli occhi di tutti e diventa quasi impossibile non qualificarlo come un vero e proprio genocidio.
Le poche parole di condanna della comunità internazionale appaiono del tutto insufficienti e il silenzio assordante del governo italiano, in particolare della Meloni, ci lascia basiti.
Per queste ragioni, senza voler confondere i delitti commessi dal governo Netanyahu e del suo esercito, con le responsabilità del popolo israeliano ed ancora meno della comunità ebraica mondiale, che pure fa sentire non di rado il proprio dissenso, condannando allo stesso tempo gli atti del 7 novembre commessi da Hamas, non possiamo che sostenere l'iniziativa assunta da Michele Emiliano che tende quanto meno a sollecitare le coscienze pugliesi.
Plaudiamo anche le iniziative assunte dalla nostra giunta comunale e del Sindaco Giovanna Bruno a sostegno delle varie iniziative di sensibilizzazione su questo dramma inumano, in particolare con l'adesione a "50.000 sudari" che vuole rendere visibile con l'esposizione di lenzuola bianche lo sdegno di quanti hanno a cuore l'inviolabilità e la dignità della vita umana, come anche la scelta assunta con delibera di giunta di esporre a Palazzo di Città la bandiera della Pace unitamente alla bandiera Palestinese.
Come gruppo consigliare del PD abbiamo, quindi, protocollato ieri una mozione urgente da discutere in Consiglio Comunale il prima possibile, affinché si faccia sentire la condanna della nostra comunità cittadina ed allo stesso tempo solleciti il nostro governo nazionale ad adoperarsi concretamente affinché si raggiunga il prima possibile un cessate il fuoco.
Pensiamo che seppure con estremo e colpevole ritardo sia il tempo di dare segnali concreti da parte dei governi democratici per fermare questo sterminio non solo fatto di bombe ma anche di blocco degli aiuti umanitari che tendono ad affamare un intero popolo.
E' il tempo di fare pressioni sul nostro governo affinché ogni forma di collaborazione economica, militare e sociale con il governo israeliano sia cessata finché non torni la ragionevolezza a guidare le azioni israeliane.
Riteniamo altresì importante sostenere le manifestazioni del 7 giugno in cui le forze politiche alternative a questa destra prostrata e immobile, e ci attiveremo affinché anche nella nostra città ci siano segnali di risveglio delle coscienze.
Intorno alle ragioni che ci uniscono, che sono molte, da questo tema passando per i quesiti referendari dell'8 giugno, possiamo finalmente rilanciare un cantiere dell'alternativa alle destre, stringendo patti politici che già in diverse realtà locali riescono ad ottenere il consenso utile per governare efficacemente i territori, auspicando che presto possa accadere altrettanto ad ogni livello politico e amministrativo".