
Politica
Ospedale "Bonomo", Forza Italia: «Missione possibile, salvarlo»
La richiesta sul nosocomio del Gruppo Consiliare del partito di centrodestra
Andria - sabato 13 febbraio 2016
«Nella ridda di valutazioni, riflessioni, considerazioni e proposte sulle prospettive della Sanità Pubblica e dell'Ospedale di Andria, Forza Italia intende ribadire in maniera chiara ed univoca la propria posizione su un tema che sta ovviamente a cuore a tutta la comunità locale. E' nota a tutti la lunga trafila amministrativa e burocratica che accompagna (dal 2011) l'idea progettuale del "Nuovo Ospedale di Andria", una struttura moderna in grado di azzerare le molteplici criticità (medico sanitarie, tecniche, logistiche, amministrative) che attualmente affliggono il Bonomo, limitandone e menomandone l'operatività sul territorio». E' un comunicato stampa del Gruppo Consiliare di Forza Italia a tornare sul problema Ospedale di Andria.
«Ma è altrettanto noto a tutti l'iter tortuoso, rallentato ed ondivago del procedimento che, allo stato, pare clamorosamente fermo al punto di partenza - scrivono ancora - Certo è lapalissiano: un nuovo Ospedale, con almeno 500 posti letto, costituirebbe la soluzione risolutiva e vincente al servizio dell'utenza di Andria e Canosa e di un territorio ancora più vasto, ma governare il cambiamento significa anche prendere atto del fatto che, ora come ora, la prospettiva del nuovo Ospedale rimane tristemente all'orizzonte, e che le aspettative a medio termine sono stimabili in almeno 10 anni. Ed allora? Allora la responsabilità ci impone di mettere in campo energie, iniziative e nuove progettualità per sostenere e rilanciare l'assetto del Bonomo, restituendogli il prestigio e la dignità smarriti nel tempo sotto il fuoco nemico di politiche sanitarie inadeguate e spesso scellerate».
«Per cui urge recuperare al più presto all'attuale nosocomio i circa 50 posti inespressi a causa di una cattiva razionalizzazione degli spazi, innalzando il deficitario rapporto posti letto/abitanti; è necessario ribadire a chiare lettere la naturale vocazione del Bonomo come Polo imprescindibile per l'emergenza/ urgenza sul territorio provinciale; occorre metter mano alla ristrutturazione del sesto piano e dell'ex padiglione della rianimazione, mettendo a regime l'utilizzo di tutti i letti operatori, per limitare le degenze pre operatorie e liberare posti letto più velocemente; è indispensabile adeguare in tempi rapidi la pianta organica, attualmente piena di caselle vuote, a partire dai primari e giù a cascata per tutto il personale. Questo ed altro ancora si può e si deve fare nei tempi brevi, se si vuole evitare che, inseguendo il disegno del Nuovo Ospedale, ci si ritrovi poi con il cerino tra le mani di un Bonomo saccheggiato e ridotto a presidio di serie b! A pagare sarebbero come sempre i cittadini, i pazienti e, soprattutto le fasce più deboli e bisognose».
«Ma è altrettanto noto a tutti l'iter tortuoso, rallentato ed ondivago del procedimento che, allo stato, pare clamorosamente fermo al punto di partenza - scrivono ancora - Certo è lapalissiano: un nuovo Ospedale, con almeno 500 posti letto, costituirebbe la soluzione risolutiva e vincente al servizio dell'utenza di Andria e Canosa e di un territorio ancora più vasto, ma governare il cambiamento significa anche prendere atto del fatto che, ora come ora, la prospettiva del nuovo Ospedale rimane tristemente all'orizzonte, e che le aspettative a medio termine sono stimabili in almeno 10 anni. Ed allora? Allora la responsabilità ci impone di mettere in campo energie, iniziative e nuove progettualità per sostenere e rilanciare l'assetto del Bonomo, restituendogli il prestigio e la dignità smarriti nel tempo sotto il fuoco nemico di politiche sanitarie inadeguate e spesso scellerate».
«Per cui urge recuperare al più presto all'attuale nosocomio i circa 50 posti inespressi a causa di una cattiva razionalizzazione degli spazi, innalzando il deficitario rapporto posti letto/abitanti; è necessario ribadire a chiare lettere la naturale vocazione del Bonomo come Polo imprescindibile per l'emergenza/ urgenza sul territorio provinciale; occorre metter mano alla ristrutturazione del sesto piano e dell'ex padiglione della rianimazione, mettendo a regime l'utilizzo di tutti i letti operatori, per limitare le degenze pre operatorie e liberare posti letto più velocemente; è indispensabile adeguare in tempi rapidi la pianta organica, attualmente piena di caselle vuote, a partire dai primari e giù a cascata per tutto il personale. Questo ed altro ancora si può e si deve fare nei tempi brevi, se si vuole evitare che, inseguendo il disegno del Nuovo Ospedale, ci si ritrovi poi con il cerino tra le mani di un Bonomo saccheggiato e ridotto a presidio di serie b! A pagare sarebbero come sempre i cittadini, i pazienti e, soprattutto le fasce più deboli e bisognose».