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Politica

Ospedale "Bonomo", Di Pilato: «Intervenire per salvaguardare la struttura»

Il presidente del Consiglio Comunale lancia l'allarme in vista del nuovo piano di Riordino

Le conferme arrivano direttamente dalla Regione Puglia. Soldi non ce ne sono e quindi nessuna novità per il nuovo ospedale di Andria del quale, come affermato dal consigliere regionale Francesco Ventola, non sarebbe stato approntato neppure il progetto. Il presidente del Consiglio Comunale Laura Di Pilato lancia dunque l'allarme in vista del piano di riordino regionale, per sollecitare interventi alla struttura del "Bonomo". Alcune aree del nosocomio andriese versano in uno stato di totale degrado.

«Uno degli ultimi Consigli regionali ha visto centrata l'attenzione generale anche sull'annosa questione del nuovo Ospedale di Andria, in merito alla quale il Presidente Emiliano ha attribuito all'infausta situazione finanziaria la mancata realizzazione di una nuova struttura, stimata addirittura a cadenza di un decennio - spiega la presidente del Consiglio Comunale Laura Di Pilato. Ma cosa ancor più grave, dall'intervento di Francesco Ventola, Consigliere regionale di Conservatori e Riformisti, è emerso che non sarebbe stato approntato neppure il progetto di quello che dovrebbe essere un indispensabile presidio ospedaliero in grado di abbracciare l'intero bacino d'utenza di riferimento. Alla luce di questi dati, d'altro canto, sarebbe apprezzabile, se non altro come palliativo, poter contare su una struttura meglio conservata e tutelata: il sesto piano dell'area nuova è terra di nessuno, fredda e desolata, sale operatorie comprese; alcuni ascensori è ormai noto essere non funzionanti; nella zona di attesa del primo piano il ballatoio si presenta confinante con una parte dellarea vecchia che, attraverso il muro dei servizi igienici, si affaccia su quella nuova, con le relative conseguenze legate alle sue precarie condizioni sanitarie; nel reparto di Medicina e Chirurgia, in cui le finestre sono murate sempre per via dell'adiacenza della vecchia area, in alcune stanze ci sono letti dismessi, armadi e altre mobilie disposte farraginosamente; in molti reparti non esistono bagni adeguati per i disabili che, anzi, spesso vengono anche utilizzati come deposito dagli addetti alle pulizie. Questi solo alcuni degli aspetti che testimoniano l'urgenza di un intervento di salvaguardia e riordino di quella che è la struttura pubblica cittadina che dovrebbe essere più tutelata, e che sempre più spesso si trova a fronteggiare, per ovvi motivi mal gestendoli, forestierismi che inaspriscono un servizio la cui efficacia in alcuni casi è già di per sé seriamente compromessa. Non per niente è stato più volte evidenziato che l'intero territorio provinciale conta su un numero di posti letto decisamente insufficiente rispetto alla popolazione, appena 850 sui 1150, minimo, che ci spetterebbero. Accorpamenti e trasferimenti di alcuni reparti avvenuti nell'ottica di un piano generale che prevedeva l'imminente realizzazione di un nuovo nosocomio, del quale tuttavia apprendiamo non essere stata avviata neppure la progettazione. Andria (ospedale di primo livello) con l'attuale riordino ospedaliero, conserva i suoi 212 posti letto e perde in maniera definitiva Otorinolaringoiatria, Chirurgia Plastica, Nefrologia e Oculistica. Tornerò sulla questione del riordino ospedaliero - conclude la Di Pilato - qualche referente politico locale, vicino al nostro governatore, non ci ha ancora spiegato come mai non si sia speso per evitare questo ennesimo schiaffo al nostro territorio».
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