
Vita di città
Mensa a scuola tra i "no": parla l'assessore Grumo
"Troppa confusione. Noi abbiamo fatto un sondaggio tra i genitori"
Andria - giovedì 10 gennaio 2019
14.28
La mensa parte lunedì 14 gennaio, ma per l'assessore alla pubblica istruzione Gianluca Grumo tanta, troppa è la confusione che si sta facendo. Innanzitutto il servizio comincia perché gli uffici nei mesi scorsi hanno effettuato un sondaggio tra le famiglie, il 70 percento degli interpellati ha detto sì alla refezione, dunque il Comune si è attivato con tutte le procedure necessarie a garantire l'avvio del servizio. Ecco che Grumo non comprende le ragioni delle proteste.
"La maggior parte delle famiglie, a conoscenza delle tariffe in vigore, ha accettato l'avvio della mensa scolastica. Noi abbiamo fatto anche una richiesta di parere all'Anac e portato avanti la gara ponte. Troppa confusione ed allarme sociale stanno generando - spiega l'assessore - alcuni in modo strumentale. Lì dove c'è la libera scelta di aderire alla mensa c'è anche la facoltà di optare per il pasto da casa. Lo prevede la legge".
In merito alle tariffe su cui continuano a protestare alcune famiglie si conoscevano da subito e restano quelle da 3.10 a 5.90. "Sessanta euro circa al mese per far mangiare un bambino per un mese a scuola non credo che sia una cifra esorbitante. Se poi qualcuno vuole dire che tutto debba essere dato a prescindere dal Comune è un'ottica che va modificata", chiarisce. Inoltre per Grumo "il compito dell'amministrazione è quello di garantire il servizio spetta ora alle scuole organizzare il come. Sapranno i dirigenti scolastici gestire al meglio la cosa per meglio conciliare le situazioni per garantire al meglio l'offerta formativa".
Intanto, lo ricordiamo, la sospensione della mensa all'asilo nido Gabelli è stata una decisione presa dall'amministrazione perchè espressamente richiesta dalle famiglie a cui ha dato ascolto
"La maggior parte delle famiglie, a conoscenza delle tariffe in vigore, ha accettato l'avvio della mensa scolastica. Noi abbiamo fatto anche una richiesta di parere all'Anac e portato avanti la gara ponte. Troppa confusione ed allarme sociale stanno generando - spiega l'assessore - alcuni in modo strumentale. Lì dove c'è la libera scelta di aderire alla mensa c'è anche la facoltà di optare per il pasto da casa. Lo prevede la legge".
In merito alle tariffe su cui continuano a protestare alcune famiglie si conoscevano da subito e restano quelle da 3.10 a 5.90. "Sessanta euro circa al mese per far mangiare un bambino per un mese a scuola non credo che sia una cifra esorbitante. Se poi qualcuno vuole dire che tutto debba essere dato a prescindere dal Comune è un'ottica che va modificata", chiarisce. Inoltre per Grumo "il compito dell'amministrazione è quello di garantire il servizio spetta ora alle scuole organizzare il come. Sapranno i dirigenti scolastici gestire al meglio la cosa per meglio conciliare le situazioni per garantire al meglio l'offerta formativa".
Intanto, lo ricordiamo, la sospensione della mensa all'asilo nido Gabelli è stata una decisione presa dall'amministrazione perchè espressamente richiesta dalle famiglie a cui ha dato ascolto