Mani unite per il Congo
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Vita di città

Mani Unite per il Congo, cena di solidarietà: tra gli chef anche Pietro Zito di Andria

A Margherita di Savoia il grande progetto della chef Antonella Scatigna

Chef ed associazioni uniscono le loro mani per il progetto solidale "Mani unite per il Congo", di cui Antonella Scatigna, donna dalla grande sensibilità, chef pluripremiata con il suo ristorante a Locorotondo, ne è presidente.
Il grande progetto, nasce in un momento difficile nella vita della chef, il grande desiderio ma soprattutto il bisogno, che è nella sua indole umana di aiutare il prossimo, si concretizza in una delle zone più problematiche sulla terra, del cuore dell'Africa, a Katana, nella Repubblica Democratica del Congo. Dai suoi primi viaggi nelle favelas di Salvador de Bahia, poi in Costa d'Avorio per assistere persone malate di lebbra e in Congo, a Katana, la chef Scatigna ha teso sempre il suo sostegno e coraggio, la sua intraprendenza le ha permesso di portare i primi fondi nell'orfanotrofio di Katana grazie ad un salvadanaio posto nel suo ristorante dove vengono ancora oggi versati gli incassi dei primi due avventori di ogni giorno. A Katana nel 2010 nasce il progetto "Mani unite per il Congo" come iniziativa di beneficenza per la realizzazione di interventi di scolarizzazione e autocostruzione nel villaggio dei bambini dell'orfanotrofio congolese "Alama Ya Kitumaini" (segno di speranza).
In questi anni non è mai mancato il sostegno dei colleghi e delle associazioni che con impegno hanno unito insieme le loro forze per raccogliere fondi da destinare al progetto. Il prossimo 25 gennaio presso il "Copacabana suite" a Margherita di Savoia, ci sarà una cena solidale per sostenere il progetto, tra i maggiori sostenitori lo chef Salvatore Riondino, in collaborazione con l'associazione cuochi e pasticcieri Bat, tra i colleghi ci sarà Pietro Zito chef di Montegrosso di Andria anche lui impegnato con la solidarietà, un contributo sarà anche dato dall'associazione Italia&friends di Andria sempre attenta e partecipe a queste iniziative. Il ricavato della serata sarà devoluto al sostentamento dei bambini del Katana e alla costruzione dell'ambulatorio per le prime necessità, gli chef uniranno mani e cuore per una nobile causa.
Racconta lo chef Riondino: «Antonella è entrata nelle nostre vite grazie ad una serie di coincidenze dettate da "qualcuno" che sa quanto amore mettiamo nel nostro quotidiano e nel nostro lavoro, l'amicizia casuale di Antonella con mia moglie a Lourdes è stata un segno che ha delineato un percorso comune da intraprendere. Il dono diventa essenziale perché siamo uomini e donne capaci di farlo, credo nel bene e nel prossimo: "se semini la terra dona, se non semini la terra non ti donerà mai nulla"».
Spiega la chef Scatigna: «E un progetto iniziato dodici anni fa con la costruzione di una scuola per dare un percorso di scolarizzazioni innanzitutto agli orfani e ai bambini del villaggio. Poi abbiamo messo i pannelli fotovoltaici perché si era ancora con le candele a seguire allevamenti di polli e capre così i bambini possono avere nella loro alimentazione una volta la settimana la carne. Ora l'associazione è diventata un APS ed è iscritta al registro del Runts abbiamo anche il 5x1000 continueremo ad organizzare eventi e in più abbiamo molta fede nella generosità della gente che conosce il progetto. Ora le nostre forze sono concentrate per un progetto grosso: l'ospedale».
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