Benedetto Miscioscia
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Politica

Lavori ferrovia, Miscioscia: «Il treno dei finanziamenti non si è mai fermato»

Le parole del consigliere comunale dopo il "si" al progetto della Ferrotramviaria

Dopo il si del consiglio comunale alla variante urbanistica che consentirà di proseguire l'iter burocratico in vista della realizzazione dell'interramento della ferrovia nell'abitato di Andria, Benedetto Miscioscia, consigliere di Forza Italia, ha espresso la propria soddisfazione per il traguardo raggiunto.

«Chi, in modo "sinistro", ha continuato per mesi ad affermare che erano stati persi i fondi per l'interramento della ferrovia - spiega Miscioscia - è stato ancora una volta smentito dai fatti. Infatti i finanziamenti europei per la prosecuzione dei lavori relativi all'interramento della ferrovia, non solo non si sono persi, ma per dimostrare che i lavori non si sono mai interrotti e che invece continueranno, il Consiglio Comunale, compreso il voto degli stessi scettici, ha approvato senza perdere tempo, grazie anche all'impegno dell'ufficio di Piano del nostro Comune, il progetto del secondo stralcio dei lavori relativo proprio ai lavori dell'interramento della ferrovia nell'abitato di Andria con la costruzione delle altre due fermate, compresa quella nei pressi dello stadio di Sant'angelo dei Ricchi a ridosso di via vecchia Barletta. Un progetto importante che consentirà alla Ferrotramviaria di proseguire con i lavori iniziati con la costruzione della stazione Andria sud nei pressi di via Bisceglie. Chi accusava, come i cinque stelle, l'Amministrazione Giorgino di aver perso i finanziamenti non solo sapeva di mentire, ma oggi dovrebbe cospargersi il capo con la cenere ed ammettere che finalmente nonostante gli strali e le "gufate", si conclude un percorso che parte dal lontano 1999 e che forse avremmo potuto recuperare, se tra il 2006 e il 2008, un ex assessore, oggi facente parte del gruppo pentastellato, invece di inseguire il mega-progetto dell'interramento completo della ferrovia che prevedeva addirittura la fermata a Piazza Trieste e Trento a circa 30 metri sotto il livello stradale, per un costo complessivo di 300 milioni circa avesse fatto meglio ad accelerare su quello meno costoso e più pratico quello, appunto, dell'interramento della ferrovia seguendo il tracciato attuale al costo complessivo di 180 milioni. La variante con il relativo progetto, approvata ieri sera in Consiglio Comunale, dopo averlo previgentemente sdoppiato in due stralci per non perdere i finanziamenti, nonostante i gufi, metterà fine ai disagi, segnando una svolta epocale per la nostra città che determinerà l'eliminazione definitiva delle barriere ferroviarie e delle conseguenti code di auto ferme comprese le stesse ambulanze che oggi tutti si affannano a immortalare davanti al passaggio a livello come se cinque, dieci, quindici e vent'anni fa, non capitasse la stessa cosa. Un progetto importante per la nostra città che contribuirà a migliorare la qualità della vita ricongiungendo e riqualificando definitivamente l'area tra il Monumento ai Caduti delle Guerre con Largo Torneo, oltre a prevedere la modifica della viabilità del tratto tra via Bruno Buozzi e via XXIV Maggio. Altro che tifare per chi opera per il bene della città, i gufi sono serviti. I cinque stelle, un anno fa accusavano il Sindaco Giorgino e la sua Amministrazione di "aver perso il treno dei finanziamenti europei della programmazione 2007-2013". Oggi prendano atto che il treno non solo non è stato perso, ma continua la sua corsa più rapidamente di prima, smentendoli, anzi dimostrando che non sono solo loro ad avere a cuore gli interessi della nostra città e a lavorare per il bene della città, ma anche chi ha creduto e si è battuto in questi ultimi cinque anni, affinché finalmente Andria, a distanza di cinquant'anni dall'inaugurazione della nuova ferrovia Barletta-Bari, con un altro piccolo sforzo - conclude il consigliere di Forza Italia - possa cambiare definitivamente volto, per diventare un unico grande agglomerato urbano senza più barriere fisiche e senza più code di autoveicoli fermi».
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