
Politica
Inquinamento acustico: quali iniziative ha messo in atto l'amministrazione Giorgino?
La denuncia del Movimento 5 Stelle e del suo capogruppo Michele Coratella
Andria - lunedì 28 maggio 2018
10.13
Piano d'azione sull'inquinamento acustico redatto dall'Arpa Puglia, obbligatorio per agglomerati urbani superiori ai 100mila abitanti. Ad Andria è polemica sui dati, interviene il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Michele Coratella segnalando alcuni problemi che si notano leggendo il documento.
«Appena ne iniziamo la lettura subito notiamo un primo problema. Il Piano di zonizzazione acustica, adottato nel 2010, non è vigente in quanto mai approvato dalla Provincia. Come abbiamo fatto rilevare diverse altre volte per altre questioni, figuriamoci se il Sindaco Giorgino si deciderà mai a diffidare il Presidente della Provincia Giorgino. In un incontro di ottobre 2017 con ARPA, l'amministrazione comunale concordava sulla necessità di una maggiore interazione con l'ARPA nella fase di definizione del piano di azione e di individuazione delle possibili misure di mitigazione. A tal fine, su richiesta dell'Agenzia regionale, il comune avrebbe dovuto effettuare una verifica dello stato della rete di centraline fonometriche esistenti e mai utilizzate da anni, per poterla utilizzare come ulteriore elemento di valutazione. Non ci pare sia stato ancora fatto. Perchè? Chi risponderà di questo agli andriesi?».
«L'Arpa ha individuato alcune zone critiche nell'abitato andriese: zona via Bisceglie - via Verdi; zona via XX Settembre, via Napoli, piazza Trieste e Trento; zona via Niccolò Paganini - via Violante; zona via Padre Nicolò Vaccina; zona via Trani - via Gramsci; via Muzio Scevola - via Marco Antonio; viale Puglia, via Goito, viale Venezia Giulia; viale Nenni - via Togliatti; viale Venezia Giulia - viale Istria; via Barletta; indicando per ogni situazione ipotesi di soluzioni e costi, tra le quali ad esempio l'asfalto fono-assorbente, mentre l' attuale asfalto potrebbe essere definito "fono amplificante" viste le buche».
«L'inquinamento acustico, dice sempre ARPA, - come riporta Coratella - ad Andria è causato praticamente solo dal traffico veicolare. Quindi è una criticità su cui si può agire anche con interventi sulla mobilità, cosa che gioverebbe anche alla qualità dell'aria. Ma l'amministrazione Giorgino, oltre ad accumulare anni di ritardo sull'interramento della ferrovia, non partecipare ai bandi per le piste ciclabili, non discutere con la città per una nuova impostazione del servizio di trasporto pubblico, lasciare nell'abbandono il bike-sharing, non fare il piano urbano della mobilita', quali sono state le iniziative che ha concretamente messo in atto? Annotiamo in positivo la presenza della colonnina di ricarica per auto elettriche, con lo stazionamento sempre della stessa vettura, ma rammentiamo con dispiacere l'esistenza, da anni, di mini autobus elettrici comunali abbandonati in qualche sperduta rimessa. E' di tutta evidenza che c'e' stata la mancanza di una visione complessiva del futuro della città, ma tutto questo va anche evidenziato e lasciato a futura memoria, poichè non vorremmo che coloro i quali non hanno fatto praticamente nulla in dieci anni, poi siano gli stessi che magari chiederanno ai prossimi amministratori di questa città, di risolvere i disastri che avranno lasciato in dieci mesi», conclude Coratella.
«Appena ne iniziamo la lettura subito notiamo un primo problema. Il Piano di zonizzazione acustica, adottato nel 2010, non è vigente in quanto mai approvato dalla Provincia. Come abbiamo fatto rilevare diverse altre volte per altre questioni, figuriamoci se il Sindaco Giorgino si deciderà mai a diffidare il Presidente della Provincia Giorgino. In un incontro di ottobre 2017 con ARPA, l'amministrazione comunale concordava sulla necessità di una maggiore interazione con l'ARPA nella fase di definizione del piano di azione e di individuazione delle possibili misure di mitigazione. A tal fine, su richiesta dell'Agenzia regionale, il comune avrebbe dovuto effettuare una verifica dello stato della rete di centraline fonometriche esistenti e mai utilizzate da anni, per poterla utilizzare come ulteriore elemento di valutazione. Non ci pare sia stato ancora fatto. Perchè? Chi risponderà di questo agli andriesi?».
«L'Arpa ha individuato alcune zone critiche nell'abitato andriese: zona via Bisceglie - via Verdi; zona via XX Settembre, via Napoli, piazza Trieste e Trento; zona via Niccolò Paganini - via Violante; zona via Padre Nicolò Vaccina; zona via Trani - via Gramsci; via Muzio Scevola - via Marco Antonio; viale Puglia, via Goito, viale Venezia Giulia; viale Nenni - via Togliatti; viale Venezia Giulia - viale Istria; via Barletta; indicando per ogni situazione ipotesi di soluzioni e costi, tra le quali ad esempio l'asfalto fono-assorbente, mentre l' attuale asfalto potrebbe essere definito "fono amplificante" viste le buche».
«L'inquinamento acustico, dice sempre ARPA, - come riporta Coratella - ad Andria è causato praticamente solo dal traffico veicolare. Quindi è una criticità su cui si può agire anche con interventi sulla mobilità, cosa che gioverebbe anche alla qualità dell'aria. Ma l'amministrazione Giorgino, oltre ad accumulare anni di ritardo sull'interramento della ferrovia, non partecipare ai bandi per le piste ciclabili, non discutere con la città per una nuova impostazione del servizio di trasporto pubblico, lasciare nell'abbandono il bike-sharing, non fare il piano urbano della mobilita', quali sono state le iniziative che ha concretamente messo in atto? Annotiamo in positivo la presenza della colonnina di ricarica per auto elettriche, con lo stazionamento sempre della stessa vettura, ma rammentiamo con dispiacere l'esistenza, da anni, di mini autobus elettrici comunali abbandonati in qualche sperduta rimessa. E' di tutta evidenza che c'e' stata la mancanza di una visione complessiva del futuro della città, ma tutto questo va anche evidenziato e lasciato a futura memoria, poichè non vorremmo che coloro i quali non hanno fatto praticamente nulla in dieci anni, poi siano gli stessi che magari chiederanno ai prossimi amministratori di questa città, di risolvere i disastri che avranno lasciato in dieci mesi», conclude Coratella.