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Cronaca
Incidente Bari-Nord, Giannella: «Lavoro lungo ma attento»
Prima della conferenza incontro con l'associazione vittime
BAT - venerdì 12 agosto 2016
17.40
«Abbiamo deciso di interrompere il silenzio perché si tratta di una tragedia di una tale portata che l'opinione pubblica necessita di essere aggiornata sullo stato delle indagini. Vi forniremo ovviamente informazioni parziali perché il silenzio investigativo copre più della metà di tutto quello che potremmo dire» così il dott. Giannella in conferenza dopo aver incontrato alcuni rappresentanti dell'Associazione delle vittime del disastro ferroviario.
Al momento il pool che si occuperà dell'indagine è composta dal dott. Ruggiero, il dott. Pesce ed il dott. Catalano, le indagini avranno il supporto del Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari istituito dopo l'incidente di Viareggio, la Polizia ferroviaria, la squadra mobile di Bari ed il gruppo Tutela spesa pubblica della Polizia tributaria della Guardia di finanza che si occuperà dei finanziamenti dei lavori di ammodernamento della tratta ferroviaria. Ci saranno anche tecnici esperti in materia di incidenti ferroviari, un ingegnere dell'Asl - Toscana Centro che si occuperà degli aspetti relativi all'incidente sul lavoro. «È un lavoro di perfetta sintonia, i consulenti tecnici del Noif si stanno occupando della ricostruzione delle cause e concause. La Procura non sta trascurando nessun aspetto, ci porterà via molto tempo ma non dobbiamo e non abbiamo nessuna intenzione di trascurare nulla».
Le scatole nere hanno fornito i primi dati di bordo dei treni incidentati e sono state raccolte anche quelle di altri treni in circolazione in quel contesto spazio temporale. «Ci sono difformità cronologica e disallineamenti su alcune scatole nere. I consulenti ci hanno assicurato che questo costituirà lavoro in più ma non ostacolerà le indagini. Poi bisognerà allineare i dati delle scatole nere dei treni con quelle delle stazioni che incamerano dati. Abbiamo raccolto le videoregistrazioni delle stazioni, quelle all'interno dei treni. Ogni singolo dato è stato raccolto. I due treni, sono entrati in collisione tra loro ma i macchinisti non si sono avveduti neanche un secondo prima dell'incidente che stava per registrarsi».
I macchinisti non hanno neanche tentato una manovra di sicurezza che probabilmente non sarebbe neanche servita. Al momento dell'impatto uno dei treni disimpegnava una curva ad ampio raggio e la sua velocità si attestava sui 100km/h mentre l'altro era in rallentamento perché stava per impegnarla e la sua velocità era di circa 90km/h.
Le indagini ora si svilupperanno anche su altri filoni, soprattutto in materia di sicurezza. «Sulla rete nazionale e sulle reti locali le normative in materia di sicurezza non sono uguali, questo è uno dei temi che stiamo affrontando con attenzione». È un problema politico, certo ma la Procura «sta valutando se ci siano gli estremi per responsabilità penali anche in questo. Inoltre stiamo raccogliendo dati interessanti anche a livello nazionale su mancati incidenti o incidenti verificati su tratte a binario unico».
Nel frattempo è stato licenziato dal Parlamento il c.d. Decreto-legge "enti locali" che prevede, tra gli altri contributi, anche un ristoro a favore delle famiglie delle vittime e per i feriti gravi. L'importo complessivo é pari a 10 milioni di euro.
Al momento il pool che si occuperà dell'indagine è composta dal dott. Ruggiero, il dott. Pesce ed il dott. Catalano, le indagini avranno il supporto del Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari istituito dopo l'incidente di Viareggio, la Polizia ferroviaria, la squadra mobile di Bari ed il gruppo Tutela spesa pubblica della Polizia tributaria della Guardia di finanza che si occuperà dei finanziamenti dei lavori di ammodernamento della tratta ferroviaria. Ci saranno anche tecnici esperti in materia di incidenti ferroviari, un ingegnere dell'Asl - Toscana Centro che si occuperà degli aspetti relativi all'incidente sul lavoro. «È un lavoro di perfetta sintonia, i consulenti tecnici del Noif si stanno occupando della ricostruzione delle cause e concause. La Procura non sta trascurando nessun aspetto, ci porterà via molto tempo ma non dobbiamo e non abbiamo nessuna intenzione di trascurare nulla».
Le scatole nere hanno fornito i primi dati di bordo dei treni incidentati e sono state raccolte anche quelle di altri treni in circolazione in quel contesto spazio temporale. «Ci sono difformità cronologica e disallineamenti su alcune scatole nere. I consulenti ci hanno assicurato che questo costituirà lavoro in più ma non ostacolerà le indagini. Poi bisognerà allineare i dati delle scatole nere dei treni con quelle delle stazioni che incamerano dati. Abbiamo raccolto le videoregistrazioni delle stazioni, quelle all'interno dei treni. Ogni singolo dato è stato raccolto. I due treni, sono entrati in collisione tra loro ma i macchinisti non si sono avveduti neanche un secondo prima dell'incidente che stava per registrarsi».
I macchinisti non hanno neanche tentato una manovra di sicurezza che probabilmente non sarebbe neanche servita. Al momento dell'impatto uno dei treni disimpegnava una curva ad ampio raggio e la sua velocità si attestava sui 100km/h mentre l'altro era in rallentamento perché stava per impegnarla e la sua velocità era di circa 90km/h.
Le indagini ora si svilupperanno anche su altri filoni, soprattutto in materia di sicurezza. «Sulla rete nazionale e sulle reti locali le normative in materia di sicurezza non sono uguali, questo è uno dei temi che stiamo affrontando con attenzione». È un problema politico, certo ma la Procura «sta valutando se ci siano gli estremi per responsabilità penali anche in questo. Inoltre stiamo raccogliendo dati interessanti anche a livello nazionale su mancati incidenti o incidenti verificati su tratte a binario unico».
Nel frattempo è stato licenziato dal Parlamento il c.d. Decreto-legge "enti locali" che prevede, tra gli altri contributi, anche un ristoro a favore delle famiglie delle vittime e per i feriti gravi. L'importo complessivo é pari a 10 milioni di euro.