Attualità
Gennaro Piccolo: «Sarà la più bella Pasqua»
Il referente del centro Igino Giordani di Andria condivide alcune riflessioni
Andria - giovedì 2 aprile 2020
In piena notte mi sono ritrovato con nel cuore un interrogativo che in questi ultimi giorni sta passando da labbro a labbro, da anima ad anima: da quella di nonna Berta al mio ex collega di lavoro; dalle comari della panetteria a quelle del fruttivendolo; dal giovane amico Diacono all'ancor più giovane seminarista, dal mio tu Vescovo ai suoi collaboratori e, oggi, ciliegina sulla torta, su vari organi di stampa. Sfumature diverse ma, fondamentalmente, l'interrogativo si fonde in un'unica espressione: "E se la pandemia continua, come, dove e cosa ne sarà della Pasqua? E il dopo?"
Sto immaginando di trovarmi in un capannello di persone dove la domanda comincia a girare: e, tu cosa ne pensi? Sta arrivando il mio turno. Con la voce rotta dall'emozione, esordisco. "Sarà la più bella Pasqua"! Vedrete. Il sabato, così detto "Santo" scivolerà, sotto un meraviglioso cielo stellato, verso il "Mistero" di mezzanotte. Poi sarà domenica, il giorno della Resurrezione. Da ogni balcone, piccoli gruppetti, convergeranno lo sguardo in una sola direzione: i balconi dirimpetto, come per annullare – finalmente -- le distanze con un unico grande abbraccio. Qualcuno però obietta: e se le Chiese rimarranno chiuse? E delle confessioni E della Santa Messa? E del Kyrie Eleison cantato? E del suono festoso delle campane? E del banchetto eucaristico?
Prendo coraggio e in punta d'anima: «Sarà la più bella Pasqua! Saremo noi il Tempio vivo e nuovo di quel Dio che ha promesso di essere presente fra due o tre che s'uniscono nel Suo nome, nel Suo amore, anche due soli, e Lui sarà come Eucaristia, come Sacramento, come Chiesa». Ma la nonnina obietta: «Sì, ma il don Celebrante con gli abiti solenni? Mi chino ai suoi piedi, le accarezzo la chioma e, ancora, con le parole di nonno Igino gli sussurro: "Vedi, quando ci si unisce con uno più fratelli nel nome di Gesù, allora Gesù scatta misticamente in mezzo a loro, così come sull'altare scende realmente alle parole del sacerdote consacrante. Allora l'incontro coi fratelli diviene una sorta di Messa Mistica. Noi, i fratelli, Gesù". E poi, sai nonnina: Ci sarà il nostro Vescovo perché dove c'è Lui c'è tutta la Chiesa ! Ci saranno tutti i Sacerdoti.
Ma, sulle labbra di nonna Berta affiora una domanda: come per dire: "E le tante morti? E il dopo, come sarà se già adesso c'è chi ha fame, chi senza o perderà il lavoro, i bambini, gli anziani, i disabili? Faccio appello a tutta la mia fede, ai miracoli della Provvidenza passati sotto i miei occhi in 60 anni di appartenenza ad un'Opera di Maria e le parlo "del dare senso al dolore, dei primi cristiani, del loro essere un cuor solo ed un'anima sola; della "Comunione dei beni". Finalmente, nonna Berta si rasserena! «Ite, missa est», la Messa è finita. Il Cielo, col colore sfumato dell'aurora, sembra rassicurare tutti: «Sì, sarà la più bella Pasqua».
Sto immaginando di trovarmi in un capannello di persone dove la domanda comincia a girare: e, tu cosa ne pensi? Sta arrivando il mio turno. Con la voce rotta dall'emozione, esordisco. "Sarà la più bella Pasqua"! Vedrete. Il sabato, così detto "Santo" scivolerà, sotto un meraviglioso cielo stellato, verso il "Mistero" di mezzanotte. Poi sarà domenica, il giorno della Resurrezione. Da ogni balcone, piccoli gruppetti, convergeranno lo sguardo in una sola direzione: i balconi dirimpetto, come per annullare – finalmente -- le distanze con un unico grande abbraccio. Qualcuno però obietta: e se le Chiese rimarranno chiuse? E delle confessioni E della Santa Messa? E del Kyrie Eleison cantato? E del suono festoso delle campane? E del banchetto eucaristico?
Prendo coraggio e in punta d'anima: «Sarà la più bella Pasqua! Saremo noi il Tempio vivo e nuovo di quel Dio che ha promesso di essere presente fra due o tre che s'uniscono nel Suo nome, nel Suo amore, anche due soli, e Lui sarà come Eucaristia, come Sacramento, come Chiesa». Ma la nonnina obietta: «Sì, ma il don Celebrante con gli abiti solenni? Mi chino ai suoi piedi, le accarezzo la chioma e, ancora, con le parole di nonno Igino gli sussurro: "Vedi, quando ci si unisce con uno più fratelli nel nome di Gesù, allora Gesù scatta misticamente in mezzo a loro, così come sull'altare scende realmente alle parole del sacerdote consacrante. Allora l'incontro coi fratelli diviene una sorta di Messa Mistica. Noi, i fratelli, Gesù". E poi, sai nonnina: Ci sarà il nostro Vescovo perché dove c'è Lui c'è tutta la Chiesa ! Ci saranno tutti i Sacerdoti.
Ma, sulle labbra di nonna Berta affiora una domanda: come per dire: "E le tante morti? E il dopo, come sarà se già adesso c'è chi ha fame, chi senza o perderà il lavoro, i bambini, gli anziani, i disabili? Faccio appello a tutta la mia fede, ai miracoli della Provvidenza passati sotto i miei occhi in 60 anni di appartenenza ad un'Opera di Maria e le parlo "del dare senso al dolore, dei primi cristiani, del loro essere un cuor solo ed un'anima sola; della "Comunione dei beni". Finalmente, nonna Berta si rasserena! «Ite, missa est», la Messa è finita. Il Cielo, col colore sfumato dell'aurora, sembra rassicurare tutti: «Sì, sarà la più bella Pasqua».