Paolo Montemurro
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Fidelis, la conferenza stampa di Montemurro non placa le tensioni

Ancora attacchi e contestazioni, l'ultimatum dei tifosi: "Questi signori di Cerignola non li vogliamo, l'Andria siamo noi"

Si potrebbe definire piuttosto "agitata" la conferenza stampa indetta dal presidente della Fidelis Andria, Paolo Montemurro, e aperta a giornalisti e tifosi, presenti in gran numero. Toni elevati e attacchi al presidente, giustificati o meno: il nervosismo palpabile nell'aria già da diverse settimane non si è purtroppo placato con la conferenza stampa di ieri sera presso il Chiostro di San Francesco, poichè i supporter biancazzurri hanno contestato la difficile situazione della squadra, ultima in classifica, l'assenza di un direttore sportivo, l'inesperienza dell'allenatore e, più in generale, la progettualità del presidente Montemurro in questi tre anni. Quello che doveva essere un confronto sereno e chiarificatore si è invece rivelato un momento di nervosismo a fiori di pelle in cui non si è giunti nemmeno lontanamente a un punto d'incontro fra dirigenza e tifosi, il cui rapporto sembra deteriorarsi più del dovuto. Forse solo una serie di risultati positivi sul campo potrebbe tentare di ricucire questi numerosi strappi.

Il patron Montemurro ha introdotto l'incontro motivando le ragioni del silenzio stampa durato due settimane, fornendo anche qualche numero in merito ai costi di una stagione in Lega Pro e alcuni riferimenti in difesa delle prestazioni della squadra: «Il silenzio stampa era una forma per salvaguardare la squadra in questo momento particolare e darle tranquillità isolandola da situazioni negative che si sono venute a creare sportivamente parlando. In queste due settimane di silenzio stampa buona parte dell'ambiente è stato destabilizzato perchè si è frainteso che il silenzio stampa della squadra fosse celato da chissà quali problemi; ne ho sentite di tutti i colori. E' giusto che piovano le critiche e le contestazioni nel momento in cui la squadra non va bene perchè sono un tifoso; ma le offese personali non vanno bene. Il sottoscritto ci ha messo la faccia, i soldi, la salute, e molti non sanno quanto costa una stagione in Lega Pro; solo per l'iscrizione ci vogliono 400 mila euro, più 260 mila euro di contributi ogni due mesi. Dalle cessioni in questi tre anni abbiamo ricavato 420 mila euro: una stagione costa tre milioni, quindi provate ad immaginare quanti soldi vanno via. Se ci sono stati degli errori, me ne assumo la responsabilità, siamo umani e possiamo sbagliare. In merito alla squadra, la reazione c'è stata contro il Catanzaro dopo la contestazione e i giocatori sono compatti intorno al mister. In dieci partite giocate posso affermare con certezza che quasi nessuno ci ha messi sotto a livello di gioco: ci manca solo il gol, è questa la verità. Questa squadra non è affatto scarsa, è questa la mia rabbia».

Non c'è stato un disamore improvviso nei confronti della squadra, ma da quando la Fidelis Andria è ripartita dall'Eccellenza aveva una media di circa 5000 spettatori mentre adesso poco più di mille. E' questa la situazione che la tifoseria ha fatto presente nel momento in cui il patron ha ripercorso le tappe dal momento del suo arrivo ad Andria: i supporter hanno contestato al patron biancazzurro, in particolar modo, il fatto di sentirsi "traditi" per questo possibile ingresso di nuovi soci nella società che la piazza respinge in modo categorico e in merito ai quali si è sentita tenuta all'oscuro da diversi mesi, e questa mancanza di trasparenza e chiarezza è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Queste persone non le vogliamo, devono andare via»: parole inequivocabili in merito all'interessamento della cordata di Cerignola. Il numero uno biancazzurro ha precisato a tal proposito: «Non ho tenuto nascosto nulla, ho sempre detto che questa società è aperta a tutti purchè ne facciano parte brave persone. Ad oggi c'è una serie di finanziamenti su una prelazione di quote d'acquisto della società, ma non c'è nessun ingresso. Quel comunicato da parte della cordata cerignolana è stato fatto nella forma sbagliata, e infatti ne abbiamo discusso con loro: è stato fatto secondo me per accattivarsi la piazza, un peccato veniale ma non mortale. Mi dispiace aver sentito qualcuno dire "ripartiamo dall'Eccellenza", il che significa non voler bene alla squadra e ripartire da zero; ma non è assolutamente il caso di questa società, la nostra situazione è standard". In merito poi al comunicato emanato dalla cordata cerignolana, in cui la stessa affermava di aver contribuito economicamente all'iscrizione della Fidelis al campionato odierno, è arrivata la smentita del vice-presidente e amministratore unico Sebastiano Acquaviva: "Sono state diffuse diverse bufale a tal proposito: per l'iscrizione ci mancava davvero pochissimo per raggiungere la somma necessaria, e questo risale al 26 giugno; ecco, poi, che è arrivato il deferimento. Se avessimo avuto i soldi da questi signori, non stavamo a parlare di deferimento».
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