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FareAmbiente, Miscioscia “Dal Comune di Andria, ancora nessuna attrezzatura per operare sul territorio”

“Nel settembre del 2018 ci fu promesso un’autovettura e una sede operativa ma, a distanza di 1 anno ancora nessun riscontro”

Nessuna concreta collaborazione da parte delle Istituzioni, in primis da Comune di Andria, per quanto riguarda le associazioni di volontariato che operano a favore dell'ambiente. Le Guardie Giurate Private Volontarie Eco-Zoofile di "FareAmbiente" (Movimento ecologista europeo) di Andria operano sul territorio della Bat, e quindi su quello di Andria già da diversi anni, assicurando non solo una costante vigilanza in ambito della prevenzione e repressione delle infrazioni e dei reati in campo zoofilo e ambientalista, ma anche e soprattutto nella diffusione di informazioni in materia di ecologia e di zoofilia, indispensabili per l'educazione dei cittadini all'ambiente e agli animali.

Malgrado l'Associazione svolga una particolare attività di vigilanza ambientale e zoofila con il fine di contrastare disastri ecologici e di garantire la salvaguardia degli animali, la gestione commissariale di Andria sembra non rispondere alle richieste del Presidente di "FareAmbiente" dott. Benedetto Miscioscia, per quanto concerne la possibilità di ricevere attrezzature adeguate per operare più efficacemente sul territorio.

"Il nostro è un servizio civile nella figura di pubblico ufficiale in quanto decretati dal Ministero dell'interno come guardie particolari volontarie. Noi diventiamo pubblici ufficiali quando siamo di servizio e in quel caso dobbiamo comunicare tutti i nostri interventi alle Autorità competenti, ovvero alla Questura e al Comandante della polizia locale" – spiega Miscioscia – "A partire dal 2012 FareAmbiente ha voluto sposare un altro ramo legato indirettamente all'ambiente, ed è il mondo degli animali. Pertanto da quell'anno, si costituì un nuovo nucleo denominato guardie eco-zoofile.

Abbiamo svolto alcune iniziative in diverse scuole come la festa dell'albero o la festa della primavera, pertanto in questo modo abbiamo voluto infondere nei ragazzi una maggiore consapevolezza nei confronti del rispetto ambientale. Siamo intervenuti anche sull'annoso problema del randagismo, infatti segnaliamo spesso alle autorità competenti questo preoccupante problema. Controlliamo, inoltre, se i proprietari dei cani rispettano determinate normative legate alla tutela degli animali domestici, come microchippatura, l'utilizzo di un guinzaglio adeguato e il rispetto del decoro urbano. Il nostro obiettivo è quello di metterci a disposizione dei cittadini poichè li aiutiamo a rispettare determinate normative a loro completamente sconosciute. Ma i nostri interventi sarebbero stati più efficienti se l'amministrazione comunale di Andria, ci avesse dato delle attrezzature o mezzi per operare sul nostro territorio".


Prosegue Nicola Montrone, guardia zoofila di "FareAmbiente" : "infatti, un primo incontro con l'amministrazione comunale è stato effettuato nel settembre del 2018 ed è proprio in quella occasione, ci fu promesso una sede operativa ed un'autovettura. Ma ancora tutt'ora siamo privi di un locale, di un punto di riferimento. Per il momento ci stiamo muovendo con i nostri mezzi, non solo materiali ma anche economici. Ci servirebbe un supporto per muoverci più autonomamente e per svolgere anche soccorso animale. Sono trascorsi mesi e non abbiamo ricevuto nessun riscontro. Noi scalpitiamo e l'Amministrazione non muove un dito per dimostrare il suo interesse. Il randagismo ad Andria è una delle piaghe più brutte e tale fenomeno non si riesce a contrastarlo a causa dell'inedia dell'Asl e dell'amministrazione comunale, ora gestione commissariale. Ci sarebbero dei fondi europei per realizzare determinate strutture, fondamentali per debellare questo angosciante fenomeno ma purtroppo, questi fondi spesso vengono mal utilizzati: anziché procedere su un percorso più efficace, ad esempio il prelievo sistematico dei cani randagi, la sterilizzazione e la vaccinazione si preferisce lasciare i cani in canile. Quando il canile, poi, raggiunge il numero massimo dei cani, il cane non aggressivo viene rimesso sul territorio e il problema sostanzialmente non viene risolto".

Conclude Miscioscia :"La nostra missione è quella di svolgere un'azione di controllo, di prevenzione e soprattutto di educazione. Infatti, noi cerchiamo di sensibilizzare i cittadini nel campo sia degli animali che dell'ambiente. Operiamo costantemente perché noi ci crediamo. Purtroppo per ora viviamo di autofinanziamenti, infatti ciascuno di noi è disposto a mettere una quota per il laboratorio e per le diverse esigenze che possono emergere. Con delle convenzioni minime cerchiamo di recuperare le spese per quanto riguarda soprattutto gli spostamenti con le nostre auto. Noi, non facciamo di professione le guardie, noi siamo persone che già svolgiamo un lavoro e poi dedichiamo una parte del nostro tempo al volontariato; pertanto chiediamo alla gestione commissariale comunale una maggiore attenzione e un concreto supporto che ci consenta di operare in maniera più incisiva sul nostro territorio, ricordando loro che il problema ambientale è un problema di sensibilità, solidarietà e di buon governo messi insieme".
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