Corpo Forestale dello Stato e sequestro Pane al Carbone Vegetale
Corpo Forestale dello Stato e sequestro Pane al Carbone Vegetale
Cronaca

Sequestro di pane al carbone vegetale, il caso arriva in Parlamento

Tanto scalpore per il caso in cui è coinvolto un panificatore di Andria

Sta suscitando scalpore e sgomento oltre che indignazione il caso del falso pane al carbone vegetale commercializzato in Puglia. Una vicenda portata alla luce dagli agenti del Corpo forestale dello Stato che ha visto 12 panificatori, tra cui uno di Andria, denunciati per il reato di vendita di pane, focacce e bruschette trattate con l'utilizzo del colorante E153 carbone vegetale. Il Corpo forestale ha specificato che si tratta di un procedimento vietato dalla legislazione nazionale e da quella europea. Le normative, infatti, non consentono l'utilizzo di alcun colorante sia nella produzione di pane e prodotti simili sia negli ingredienti utilizzati per prepararli: acqua, farina, sale, zucchero, burro e latte.

Dopo aver riempito le pagine della cronaca regionale, la vicenda non è sfuggita all'attenzione dei deputati del Partito Democratico, autori di un'interrogazione parlamentare indirizzata ai Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole e forestali poiché «vista la diffusione in breve tempo di questo tipo di prodotti e le proprietà che vengono attribuite, è fondamentale capire subito ciò che è lecito e ciò che invece può essere rischioso, informando i consumatori». La notizia arriva dalla deputata del Partito Democratico, Liliana Ventricelli, autrice dell'interrogazione sottoscritta anche dai parlamentari Elisa Mariano, Gero Grassi, Ludovico Vico, Alberto Losacco, Salvatore Capone, Colomba Mongiello.

«Il pane nero e gli impasti di questo genere sono diventati in breve tempo molto diffusi e di largo utilizzo comune, pubblicizzati per le loro presunte proprietà digestive - sottolinea Ventricelli - L'attività del CFS impone la massima attenzione. Per questa ragione, ho depositato l'atto parlamentare alla Camera dei Deputati per chiedere ai ministri Beatrice Lorenzin e Maurizio Martina se siano informati in ordine a questi fatti e se risultino avviate indagini ministeriali; se non intendano verificare la sussistenza di responsabilità in relazione ad ipotesi di omissione di atti di controllo a tutela dei cittadini. Inoltre - aggiunge - ho chiesto quali misure intendano mettere in campo per contrastare tali fenomeni ed informare i consumatori e se sussistano pericoli per la salute».
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