Don Riccardo Zingaro, intitolata a lui una parte di piazza Toniolo

Tutto è pronto per la cerimonia di dedicazione a Don Riccardo Zingaro del largo prospiciente la comunità dei Braccianti, oggi sede del museo diocesano, che il prete andriese fondò nel dopoguerra.

L'evento, previsto per domani giovedì 22 settembre alle ore 18, vedrà l'intervento del vescovo, monsignor Luigi Mansi, del sindaco di Andria, Nicola Giorgino, del presidente della Comunità Braccianti, Giuseppe Scaringella. Nella piazzetta già dedicata a monsignor Di Donna sarà quindi scoperta la targa "Largo Don Riccardo Zingaro", a perenne memoria dell'opera infaticabile di questo sacerdote.

E' un luogo altamente significati quello per gli andriesi, almeno quelli di una certa età. Infatti da quel luogo sono passati migliaia di contadini e braccianti in molti casi diventati opeari o minatori in Germania, Francia, Paesi Bassi. Tutti organizzati e guidati da Don Riccardo Zingaro, rimasto sacerdote semplice ma con tanti incarichi tutti operativi. Solo operativi, di battaglia sul campo insomma. O sulla Murgia andriese vicino ai pastori e agli allevatori.

E' stato un percorso lungo quello che ha portato a questo lieto giorno. Prima l' acquisizione dalla Sopraintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Bari, del parere preventivo favorevole per l' intitolazione di parte di piazza Toniolo - già Largo Fravina, nella parte compresa tra via De Anellis e via Santa Chiara - al compianto presule Zingaro.

Detto parere venne successivamente trasmesso alla Prefettura di Barletta Andria Trani per il successivo provvedimento che ha poi dato via al definitivo placet all'intitolazione di questa storica via alla memoria del Cofondatore e Assistente Generale della benemerita Associazione "Comunità dei Braccianti".

Non è un caso sia stata individuata, con la Commissione comunale per la toponomastica, questa parte della città di Andria al ricordo di Don Zingaro. Qui si affaccia il Museo Diocesano, già storica sede della "Comunità dei Braccianti- ed il monumento al Vescovo Santo di Andria, quel Mons. Giuseppe Di Donna che con Don Zingaro sostenne con le opere e con la preghiera il riscatto sociale della classe bracciantile del territorio.

In quel luogo furono organizzate nei decenni successivi al secondo dopoguerra, innumerevoli attività a servizio dei braccianti, degli emigranti, dei bambini e delle famiglie meno abbienti e nell'ultima stagione di attività anche per gli immigrati. Non a caso fu Don Riccardo Zingaro, uomo che applicava quotidianamente la solidarietà e l'accoglienza verso gli ultimi, a volere una piccola moschea all'interno di quella indimenticata Casa Sociale.

Per la Città è stato punto d'onore accogliere la proposta della intitolazione di un tratto viario urbano al carissimo Don Riccardo, a testimonianza dell'impegno dispiegato nel corso della sua lunga attività nel mondo del Lavoro, delle Migrazioni e dell'Infanzia, di cui sono tangibile testimonianza con la Comunità dei Braccianti, la Scuola materna "Lamapaola" nata per accogliere i figli degli emigranti andriesi.

Fu grazie a Lui che ad Andria operò la Pontificia Opera Assistenza, che furono sviluppati cantieri di scuola/lavoro per disoccupati, dell'avvio di cooperative agricole sui terreni della Riforma Agraria. Si deve a Lui se oggi tante famiglie di nostri concittadini sono riusciti a trovare lavoro in Belgio ed in Germania, lasciando qui la miserie e la povertà.

Nello scoprimento della targa stradale a Lui intitolata, tutti rammentino in quel nome scritto sulla pietra murale, la passione e l'amore con la quale fu animata continuamente la vita Don Riccardo Zingaro: "ho fatto per te, Signore, ciò che potevo" .